La rassegna stampa delle notizie più importanti di oggi da tutto il mondo.
E’ salito ad almeno 339 morti e 2.500 feriti il bilancio del forte terremoto di magnitudo 7.2 che ha colpito la regione di Sulaymaniyya, in Iraq, nei pressi del confine con l’Iran. Lo ha confermato alla televisione di Stato iraniana Benham Saidi, capo aggiunto della cellula di crisi creata da Teheran per l’emergenza. La scossa è stata sentita da Israele fino al Pakistan, passando per la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, il Kuwait e il Libano.
Stava andando tutto bene. Il matrimonio di Celeste Biagué e Rui stava procedendo normalmente tra l’affetto dei parenti e degli amici, emozionati e felici di condividere con i due sposini il giorno più bello della loro vita. O almeno così sarebbe dovuto essere. Perché, in realtà, questa giornata di estrema gioia si è trasformata in una tragedia. Al momento del tradizionale lancio del bouquet, la sposa 42enne si è accasciata a terra ed è morta a causa di un arresto cardiaco. È successo ad Amadora, in Portogallo. Lo riporta il quotidiano portoghese Correio da Manhã.
Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, sostiene che le elezioni di dicembre in Catalogna aiuteranno a porre fine “alla distruzione separatista”. Rajoy parlando in Catalogna per dare il via alla campagna del Pp per le elezioni – la sua prima visita dall’attivazione dell’articolo 155 – ha difeso la sua linea affermando di aver “esaurito tutte le strade” dopo la dichiarazione unilaterale di indipendenza del Parlament a ottobre.
La Borsa di Tokyo termina la prima seduta della settimana in ribasso, con gli investitori che fanno scattare le prese di profitto dopo i recenti rialzi dell’indice di riferimento, ai massimi in 26 anni, e in attesa di sviluppi della situazione geopolitica nella penisola coreana. Il Nikkei mostra una flessione dell’1,32% a quota 22.380,99, cedendo 300 punti.
Un terremoto di magnitudo 6.7, secondo la rilevazione dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha colpito alle 3.28 (le 20.28 ora locale) il Costa Rica. L’epicentro è stato localizzato 15 chilometri a Sudest della città di Jaco e circa 100 chilometri a Sudovest della capitale San José, sulla costa occidentale del Paese, a una profondità di 35 chilometri. Al momento si registrano crolli e molto panico, ma non si segnalano vittime.
In un nuovo rapporto sulla Siria, Amnesty International ha lanciato dure accuse al governo di Damasco denunciando che, dopo i cosiddetti accordi di “riconciliazione” tra l’esecutivo e i gruppi armati di opposizione, intere popolazioni non hanno avuto altra scelta che lasciare le loro zone o morire. La campagna governativa di assedi, uccisioni e sfollamenti forzati, ha scritto Amnesty, costituisce una serie di crimini contro l’umanità.
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