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Lo stoner è sempre stato un genere perfetto per evocare paesaggi infiniti, distese siderali, viaggi interiori. Lo hanno capito alla perfezione i piacentini NOON – quartetto nato dalle ceneri dei collaudati doomsters Stake-off the Witch – che a partire dal titolo (“775 Lumière“), rubato a un asteroide intitolato ai due fratelli fondatori della settima arte, rivelano da subito le intenzioni dell’album: fondere musica e cinema in un unico vortice sensoriale.
Tranquilli, niente a che vedere con colonne sonore strappalacrime tipo “Via col vento”, perché quando il cinema si fa duro, i duri iniziano a suonare. E allora ecco che quando parte Screaming of the Lambs sembra di stare lì ad ascoltare Hannibal e Clarice che parlano separati da un vetro; con Natural Born Killers si viaggia sulle highways americane con Mickey e Mallory per finire con la faccia sul marciapiede sotto il tiro dell’eastwoodiano Dirty Harry, pronto a farci saltare la testa con la sua 44 magnum. E ancora le citazioni da altri film epocali come “Apocalypse Now” e “Reservoir Dogs”. Insomma, tra riff mastodontici alla Karma to Burn (per i quali i NOON hanno aperto alcune date) e lo psych/blues che gruppi come Graveyard e The Sword ci hanno insegnato ad amare, l’ascolto scorre via che è un piacere, soprattutto per i cinefili, che saranno deliziati dalle tante chicche nascoste tra le lyrics.
Unico neo dell’album è la sezione vocale, che spesso risulta spenta e non al passo con la ruggente macchina da guerra che è il comparto strumentale. Ma lo spazio e il tempo per migliorare ci sono eccome. Buona (audio)visione a tutti.
Dario Marchetti
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