Behind the Records: Sentient Ruin Laboratories

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Com’è nata, com’è strutturata e quali sono gli aspetti che differenziano la Sentient Ruin Laboratories dalle altre etichette indipendenti?

L’etichetta è stanziata a Oakland in California! Non saprei, dietro alla label c’è una band, gli Abstracter, per cui, credo che già questo sia un fattore di unicità. È lo strumento di autopromozione e distribuzione di una band innanzitutto. Per il resto si fa tutto in piccolo, non esistono contratti e c’è il massimo della trasparenza, se una band vuole cambiare le carte in tavola quando vuole, ha piena libertà di farlo. Noi vogliamo aiutare le band, e non metterle in situazioni restrittive per il nostro interesse. Il loro interesse viene prima di tutto.

Perché “Sentient Ruin Laboratories”?

Intanto perchè in maniera simile a come avviene in un laboratorio chimico, noi pensiamo di fare una sorta di “sintesi” – sintetiziamo vari sound per creare un composto finale (il nostro roster diciamo) molto eterogeneo. I nostri interessi sono vasti e vanno dal noise al punk al death rock all’avanguuardia al più becero del death metal. Ci piace pensare di essere una fucina delle cose più disparate un cui può essere metabolizzato ed elaborato di tutto. “Sentient Ruin” sta a significare l’ostilità e il caos volontario e consapevole di sé che cerchiamo di promuovere. Ci piace musica la cui crudeltà e negatività sono non solo apparenti ma anche volontarie.

Quando avete fondato l’etichetta, avevi uno o più modelli?

Tartarus, Broken Limbs, Psychic Violence, Eternal Warfare, Grimoire, Fallen Empire.

Qual è la filosofia generale dell’etichetta?

Piccole quantitià, supproto fisico analogico e distribuzione digitale capillare, il tutto fatto con tantissima fedeltà alla loro causa, di e per band che se lo meritano davvero.

Fate tutto da soli? O vi avvalete dell’aiuto di qualcuno?

Soli, come appestati nella notte.

Come selezionate gli artisti da accogliere nel roster?

Ci poniamo una semplice domanda: “Ma è possible che questi qua ancora non li abbia pubblicati nessuno?”. Fatta la domanda cerchiamo di porre subito un rimedio alla situazione, che spesso e volentieri è una vera ingiustizia.

Siete più voi a cercare, o siete soprattutto cercati? Qual è il tuo metodo per cercare nuove band da pubblicare?

Siamo in ricerca costante.

Che tipo di accordi vengono stipulati con gli artisti? E come vengono suddivisi investimenti, lavoro ed eventuali profitti?

Si fa solo quello che vuole la band e dipende dal caso e dalle necessità e le aspettative di ognuno a seconda del caso. Non esistono firme o contratti, si fa tutto in amicizia e per amore della musica delle band. O c’è fiducia o niente.

In media, quanto vende un titolo? E quel è stato il vostro best­seller?

Per ora la cassetta di Become dei Sutekh Hexen è stata quella più gettonata ma quella band è molto affermata. Si vendono in media una cinquantina di copie, ma ne facciamo solo 100 in genere.

Qual è il vostro album preferito tra quelli pubblicati? E quello più sottovalutato?

Credo che quello degli American sia stato uno dei dischi che ha maggiormente forgiato l’immaginario dell’etichetta. C’è di tutto: noise, industrial, black metal, crust, sludge eccetera. Inoltre i due membri della band hanno appena vent’anni: impensabile che a quell’età scorri tanto odio e negatività nelle loro vene. La cassetta dei buioingola è stata vergognosamente sottovalutata, ma capita spesso con le ristampe, era uno scenario prevedibile. Sono una delle band più valide al mondo oggi giorno, e abbiamo voluto cercae di spargere il loro verbo quanto più possibile. Continueremo a lavorare ancora con loro qualora lo volessero.

In percentuale, quante copie si vendono nei negozi, quante attraverso il vostro sito e quanto ai banchetti dei concerti?

La maggior parte si vedono online e un’altra grossa fetta viene data alla band come “compenso”. Nei negozi ci finiscono solo se ce le portiamo di persona!

Come vedete in prospettiva “l’oggetto” disco? Pensate anche voi che il futuro sia nei file da scaricare, con la “fisicità” di LP e/o CD ad appannaggio di una ristretta cerchia di cultori e nostalgici?

Non credo, per il tipo di musica che pubblichiamo noi, il supporto fisico è un feticcio ed è dunque indispensabile. Per la musica di merda invece, spesso accompagnata da artwork e packaging di merda prodotti in serie e senza alcuna cura, giustamente, le vendite fisiche sono in declino, ma le etichette e i musicisti che si (s)vendono sono gli unici da incolpare.

C’è qualche altra etichetta con la quale vi trovi in sintonia?

Certo! Caligari Records, Vendetta, An Out Recordings, COF Records, 7Degrees Records, Shove, Fragile Branch Recordings, Yamabushi Recordings, Replenish Records, Sick Man Getting Sick Records, Trill Kommand e The Path Less Traveled Records, solo per menzionarne alcune.

Che cosa dobbiamo aspettarci da voi nei prossimi mesi?

Una release imminente da parte di una band doom metal colossale.

a cura di Marco Gargiulo

Behind the Records: la parola alle etichette discografiche.

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Blogger professionista e da sempre appassionato esperto di telecomunicazioni, serie tv e soap opera. Giuseppe Ino è redattore freelance per diversi siti web verticali. Ha fondato teleblog.it, tivoo.it, mondotelefono.it, maglifestyle.it Ha collaborato tra gli altri anche con UpGo.news nella creazione di post e analisi. Collabora con la web radio Radiostonata.com nel programma quotidiano #AscoltiTv in diretta da lunedi a venerdi dalle 10 alle 11.

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