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ibexhouse, 9 t.
Rimettersi in gioco in nome di una libertà artistica e compositiva mai venuta meno ai furono Blue Willa sembrava più che doveroso. La mano di Carla R. Bozulich deve aver giovato molto a metà di essi, precisamente Serena Alessandra Altavilla e Lorenzo Maffucci (Mangiacassette), i quali, accompagnati dal batterista Alessandro Gambassi (già con Topsy the Great) si sono rifugiati in un lo-fi improvvisato e proprio per questo affascinante. L’ossatura dei Solki e dell’esordio Sleeper Grele si presenta così, incentrata sulla voce duttile, flebile eppur ruggente, della Altavilla, che passa dal richiamo suadente di Cheese and Moon ad una Drain dal tocco quasi lirico, fino alla sindrome da femme fatale, tra Velvet Underground ed allucinazioni siouxsieane, di Donkey’s Gloria ed al ridotto, jopliniano ed incalzante psych-rock di Nervous Guts. Togliere per aggiungere, regola che anima anche il cuore pop di Whiny Hearts, il passaggio dal punk di Big Holes Grater al post-punk in Crossing Fingers, il fatato e scarnificato incedere di Dripping Souls e le sconnessioni rumoriste, da traffico in piena regola, situate qua e là in Bus Stop. Basi già soddisfacenti per un progetto le cui carte in regola sono parecchie, e che ben inaugura la ibexhouse dell’amico Alessandro Fiori.
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