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Garrincha, 5 t.
Verano è Anna Viganò. Un nuovo inizio, in seguito alle esperienze trascorse con Intercity e L’Officina Della Camomilla, una scommessa su cui era da tempo necessario puntare per restare a testa alta. Verano, nel desiderio di distaccarsi da certi suoni, si presenta sotto forma di un EP i cui cinque brani denotano come gli intenti siano lodevoli e felici, nel momento in cui al centro di tutto c’è un’elettronica che, nella sua ottica maggiormente accessibile, è ormai più che in auge. Lo zenith va individuato nell’introduttiva Cielo su Milano, la vita giovanile impressa in un synth-wave cadenzato dal refrain ammaliante, ma una menzione la meritano un po’ tutti i brani risultanti, dalla passione dalle sferzate electro di Nevada all’eterea Non esisti mai, dalle tinte noise, dal dream pop incrociato ad un romanticismo 80’s, come dei Raveonettes esplorati, spogliati e rallentati, di Ginger e Fred ad un duetto come quello della ballata pop di turno, Vivere di noia basterà, condivisa con Paletti, anche produttore. Questo è Verano: “solo” una manciata di canzoni, ma gradevolissime, per una partenza che lascia alte aspettative per il futuro.
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