Vetro e acciaio: 8° capitolo “Trame segrete”

Vetro e Acciaio. Julia, Laudonia e Claudia si recano allo studio legale dell’avvocato personale di Claudia, colui che le seguì la pratica dell’inattesa eredità…

Vetro e acciaio

8 Capitolo:

Strada facendo Laudonia però aveva la mente altrove, si era persa rimuginando su quello che aveva fatto e che cominciava a pesarle come un macigno sulla testa: da un momento all’altro poteva venire fuori che era stata lei ad ammazzare a sangue freddo quell’uomo viscido che la ricattava ma restava comunque un omicidio e con il sospetto che lei avesse già ucciso Maurice, suo marito, era ancora peggio.

Possibile che era stata lei ad uccidere Maurice? Poteva averlo fatto e magari scioccata lo aveva rimosso completamente? A volte la mente può giocare questo tipo di scherzi visto che lei non è un’assassina.

I suoi pensieri furono distolti dalle voci di Julia e Claudia che avvisavano che erano arrivate a destinazione.

Lo studio legale era ubicato in un grande appartamento molto lungo, luminoso con diverse stanze distribuite su ambo i lati del corridoio, l’ufficio dell’avvocato era la stanza più grande, ma forse anche la più austera per come era arredata, l’uomo le fece accomodare e si sedette di fronte a loro pronto per ascoltare.

“Anzitutto Claudia come stai? Come ti trovi nella tua nuova casa?”

“Bè non è stato facile William…i primi giorni sono stati strani, sentivo rumori, fruscii, porte che scricchiolavano, insomma una grande casa come quella non può essere abitata da una sola persona, troppo grande, troppo isolata, non dopo tutto quello che è successo, per fortuna sono arrivate loro, i miei due angeli custodi.” Claudia per poco non si commosse, subito Julia e Laudonia le sorrisero amabilmente.

“Bene sono contento, sono convinto che tutto piano piano tornerà al suo posto. Allora, cosa posso fare per voi? Al telefono mi hai accennato ad un progetto.” William si alzò e prese del caffè per tutti dalla caraffa vicino e tornò a sedersi.

Stavolta fu Julia a prendere la parola.

“Abbiamo intenzione di unire le nostre esperienze lavorative in una società, un’azienda che si occupi di pubblicità, di moda, di cosmesi, tutto in uno insomma, il nostro incontro fortuito ci ha fatto capire che si è davvero trattato di un segno del destino, non c’è altra spiegazione. Ovviamente una consulenza legale e…amichevole ci sarebbe molto utile.”

“Bè il progetto mi sembra molto ambizioso…anzitutto occorrono ingenti finanziamenti, questo credo sia il punto fondamentale, i costi di gestione sono infiniti, occorre una location, spazi per produrre, esporre, vendere: insomma è un progetto vasto.”

“Questo lo sappiamo. Per quanto riguarda i costi all’incirca ci siamo fatte qualche conto, ovviamente in maniera del tutto casuale e approssimativa, ecco se lei ci aiutasse a preventivare un po’ una spesa in generale considerando appunto costi per spazi, materiali, forza lavoro, al resto pensiamo noi ovvero: sponsor e quant’altro, Julia è una pubblicitaria lei su questo sa meglio di noi.” Laudonia lasciò sulla scrivania una piccola cartella con all’interno una bozza del progetto generale.

Uscendo dallo studio legale, Julia si scontrò fisicamente con un uomo che stava entrando in quell’istante proprio nello stesso studio legale.

I due si osservarono qualche secondo come se si conoscessero ma erano entrambi increduli nel vedersi cosi all’improvviso, per Julia fu come vedere un fantasma.

“Derek?…Sei proprio tu?”

“Ciao Julia…ultimamente la vita è davvero strana…pensavo fossi scomparsa, non riuscivo a trovarti, a parlarti.”

Julia ancora non riusciva a parlare, il cuore le batteva forte nel petto, si sentiva le guance infiammate ed era imbarazzata per questo.

“Ragazze…lui è Derek…mio marito…Derek loro sono Julia e Laudonia due carissime amiche.” Le due amiche si guardarono con espressione interrogativa ma fecero buon viso a cattivo gioco.

“Julia dobbiamo parlare…te ne sei andata cosi, all’improvviso, non sapevo che fine avessi fatto, se ti fosse successo qualcosa, niente!”

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“Derek per favore devo andare, non è il momento adesso poi parleremo te lo giuro, ora devo andare, anzi dobbiamo andare.” Julia si aggrappò letteralmente alle braccia di Laudonia e Claudia e quasi se le portò via, Derek restò fermo sul pianerottolo ancora incredulo poi entrò nel portone.

“Accidenti Julia…ci tenevi nascosto quel pezzo di marito?” Laudonia pensò bene di scherzarci su visto il momento alquanto teso.

“Si me lo sono scelto con il lanternino proprio! Ma che ci fa da queste parti? Starà tramando qualcosa!”

“Perché pensi questo? Perché dovrebbe tramare qualcosa?” Claudia entrò in macchina cercando le chiavi nella borsa.

“Perché anche lui è un avvocato e di successo pure, sta andando da un altro avvocato, la cosa non mi piace affatto, devo scoprire cosa sta combinando.”

“Secondo me stai diventando paranoica anche tu. Uno non può andare dall’avvocato? Cioè possono essere tanti i motivi.” Claudia mise in moto la macchina ed uscì dal parcheggio.

“Claudia certo che tu sembri uscita dalla favoletta di Biancaneve! Julia incontra casualmente il marito nello stesso studio legale da cui siamo appena uscite, anche lui è avvocato, tra loro ci sono evidenti problemi e tu pensi che sia solo paranoia?…Mi dispiace ma anche io non ci credo, c’è sotto qualcosa, ora basta a credere alle coincidenze!”

Derek si incontrò con William nel suo ufficio, quest’ultimo non sembrava sorpreso di vederlo.

“Tua moglie è appena stata qui…complimenti è stupenda. E tu come mai sei qui?”

“Che voleva Julia?…Ti ha parlato del divorzio non è cosi?”

“No non si è affatto parlato di divorzio Derek, stai tranquillo.”

“E allora cosa è venuta a fare, devi dirmelo William!”

“Non posso dirtelo Derek, per favore non insistere, siamo amici, ti voglio bene ma non posso dirti nulla a riguardo!” Derek si alzò subito dalla poltrona e si avviò verso l’uscita, William cercò di fermarlo ma Derek lo colpì con violenza con un pugno al volto.

“Tu adesso mi dici cosa ti ha detto Julia o ti giuro che ti mando in ospedale!”

Arrivarono dei colleghi di William che bloccarono in tempo Derek dal colpire il collega ancora una volta, Derek cercò di ricomporsi mentre William si portò il fazzoletto al labbro spaccato e sanguinante.

“Mi dispiace ok?…Scusami…hai ragione non posso costringerti a dirmi nulla. Parlerò con lei direttamente, ora che l’ho rivista dovrà dirmi perché se n’è andata!” Derek lasciò lo studio legale e William corse subito al telefono.

Continua…

 Web soap ideata e scritta da Giuseppe Ino

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