Daniele Luttazzi si è mostrato decisamente a sfavore della famosa vignetta di Charlie Hebdo. Luttazzi di satira ne sa qualcosa, magari non disegnata ma detta, interpretata, lanciata e colpendo spesso anche in maniera dura. Lo ricordiamo più o meno tutti quando era in televisione da cui è stato fatto fuori da quei poteri forti che lui giustamente attaccava con la potente arma della satira che si sa è sempre scomoda, fa quasi sempre male bella o brutta che sia è cosi. E’ anche un’arma a doppio taglio.
Il vignettista francese sghignazza da cinico e/o cazzaro e/o stronzo (decidete voi) secondo il gradiente A) Satira > B) Cinismo > C) fare il cazzaro > D) Fare lo stronzo. E) Sfottò fascistoide. Gli Italiani che s’indignano per questa vignettaccia ne hanno tutte le ragioni; ma non bisogna invocare la censura come stanno facendo certi: libero lui di fare la testa di cazzo, liberi noi di dargli del testa di cazzo. La satira è un giudizio innanzitutto su chi la fa.
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