Silicon Valley: la rivincita dei nerd: la rivoluzione digitale raccontata su History

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Un viaggio alla scoperta della rivoluzione digitale della West Coast americana.

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La Silicon Valley

In prima visione assoluta su History da lunedì 17 luglio alle 21.00 arriva Silicon Valley: la rivincita dei nerd, il documentario che racconta la rivoluzione digitale realizzatasi sulla West Coast americana: dalla nascita del personal computer come strumento di libertà e di protesta al ruolo svolto da figure iconiche come Bill Gates e Steve Jobs.

Oggi la Silicon Valley ospita la sede delle principali imprese informatiche mondiali. Ma come è nato questo fenomeno? E cosa ha preceduto il dominio globale da parte di Apple, Microsoft & co? Silicon Valley: la rivincita dei nerd ricostruisce le principali vicende che hanno riguardato i pionieri del personal computer: alla fine degli anni Sessanta, i computer erano delle macchine gigantesche, non trasportabili ed estremamente costose, a disposizione solamente di grandi società, qualche università e del governo; per questo motivo, venivano considerati come degli strumenti di controllo, come un nuovo tentacolo del “Grande Fratello”.

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Nel mondo degli hippies, dei movimenti pacifisti e radicali alcune persone pensarono che creare un computer domestico, di formato ridotto, a prezzi accessibili, utilizzabile da chiunque, potesse rappresentare un simbolo di libertà ed indipendenza: un atto di rivolta contro il cosiddetto “sistema”. Attraverso la testimonianza di protagonisti, storici e giornalisti si mostrerà come la nascita del personal computer si presenti come il risultato della rivoluzione di quegli anni, come il frutto di un vero e proprio fenomeno sociale.

Nel 1964 Bob Dylan scriveva quello che sarebbe diventato l’inno della ribellione allo status quo:  “The times they are a-changin’”. L’università di Berkeley divenne ben presto il centro di una protesta alimentata dal terribile esito della guerra in Vietnam (che avrebbe causato oltre 50mila morti tra gli americani), un conflitto che stava sconvolgendo l’America e devastando un’intera generazione.

L’elezione di Ronald Reagan del 1966 a Governatore della California, un fiero conservatore che aveva criticato duramente i movimenti di protesta all’università di Berkeley in campagna elettorale, porta i responsabili del centro universitario alla drastica scelta di vietare manifestazioni di protesta. Ma ciò non fece altro che dare maggior vigore ai gruppi studenteschi, portando alla nascita del movimento denominato “Free Speech”. E quando il 21 luglio 1969 Neil Armstrong metteva piede sulla Luna, all’improvviso tutto sembrò essere possibile, anche che lo sviluppo tecnologico potesse coincidere con una maggiore libertà per le persone comuni.

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Nasce così la Free University di Palo Alto con corsi estremamente originali, dove chiunque poteva insegnare qualcosa; era l’idea stessa di internet: con il contributo di tutti era possibile creare o apprendere qualsiasi contenuto, in qualsiasi momento: “non sei troppo giovane per insegnare, o troppo vecchio per imparare. L’unico ingrediente è la curiosità”. Il primo corso informatico era incentrato su come modificare un IBM, che dominava il mercato informativo in un momento cui il computer era una struttura enorme, ovviamente non trasportabile. Nel gennaio del 1975 la rivista Popular Electronics annunciava l’arrivo sul mercato del primo personal computer: anche se ai tempi non consentiva ancora di scrivere o disegnare, rappresentò un qualcosa di realmente rivoluzionario.

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Dopo questa prima invenzione, nasce il cosiddetto “Homebrew computer club”, un punto d’incontro per i nerd che credevano possibile realizzare il sogno di creare un pc accessibile a tutti; si confrontavano su queste tematiche informatiche condividendo informazioni, progressi, novità. Bill Gates, che aveva già un senso degli affari e del business, affiancato ad una visione rivoluzionaria dell’informatica, iniziò a sviluppare i primi software. Mentre, sempre nel 1975, nasceva Apple dalla mente di Steve Wozniak e di un giovane Steve Jobs, che era recentemente rientrato negli States da un “illuminante” viaggio in India.

Larry Tesler, informatico rivoluzionario e personaggio fondamentale per colossi quali Apple, Amazon e Yahoo!, ricorda come “la Silicon Valley fosse animata da uno spirito che spingeva verso l’innovazione, verso l’idea di prendersi un rischio per la possibilità di avere una ricompensa: un compenso che poteva essere finanziario oppure che poteva derivare dal fatto che tantissime persone avrebbero usato un qualcosa che tu hai creato”.

Blogger professionista e da sempre appassionato esperto di telecomunicazioni, serie tv e soap opera. Giuseppe Ino è redattore freelance per diversi siti web verticali. Ha fondato teleblog.it, tivoo.it, mondotelefono.it, maglifestyle.it Ha collaborato tra gli altri anche con UpGo.news nella creazione di post e analisi. Collabora con la web radio Radiostonata.com nel programma quotidiano #AscoltiTv in diretta da lunedi a venerdi dalle 10 alle 11.

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