Dragon Quest Builders 2: Recensione

Dragon Quest Builders 2 corona l’idea del primo capitolo. Ecco la nostra recensione

  • Nome completo – Dragon Quest Builders 2
  • Piattaforme – PS4, Nintendo Switch
  • Developer – Square Enix
  • Publisher– Square Enix
  • Distribuzione – Digitale/Disco
  • Data di uscita – 12 luglio 2019
  • Genere – Sandbox

Appassionati di sandbox o veterani dei giochi di ruolo, il momento di orientarsi verso un percorso comune è giunto! Il sequel della serie giunge infatti come un vento di freschezza nella torrida estate, donando sorprese inaspettate e consolidando i meccanismi passati. Senza ulteriori indugi, è tempo di analizzare l’opera made in Square Enix!

La magia di Dragon Quest

Il primo impatto con il titolo è legato sicuramente ai tre aspetti principali: trama, estetica e – ovviamente  – componente sandbox. Risulta tuttavia rilevante parlare fin da subito dello stile narrativo, in modo da sfatare alcuni miti: Dragon Quest Builders 2 è un titolo per tutti. Il suo racconto è stato studiato per essere ironico, interessante e leggero, così che possa avvicinare tanto il fan accanito quanto il neofita od il giovane giocatore. Ciò non è sintomo di scarsa qualità, tuttavia, potendo affermare che l’andamento della storia è sempre allegro e vivace, giocando molto sull’ironia e sviluppandosi nel complesso solo dopo il ben progettato tutorial. A completare il tutto, gli NPC sono dotati di una buona caratterizzazione che appare superficiale, ma che contribuisce alla resa del mondo di gioco per quello che è: un piccolo, personalizzato paradiso personale.

Quadri e cubi



Il secondo, grosso merito che va dato a questo Builders 2 è la sua capacità di unire il classico archetipo Minecraft-like con la peculiarità delle linee di Toriyama, proponendo un mix funzionale e decisamente appagante. I cubi sono studiati come unità spaziale, creando pertanto uno schema razionale di facile intuizione ed apprendimento come nel prodotto di Mojang. Si distacca da questo, tuttavia, per le sue meccaniche deliziosamente action, fatto di salti, corse e tecniche differenti che ispessiscono la componente da GDR, confezionando un ibrido ben riuscito. Il corredo grafico e tecnico è inoltre perfetto per l’ambiente proposto, sia in termini di framerate che di pure visuali che fanno giustizia ad uno stile ricercato. Approvato a pieni voti.

Costruire, inventare

Punto focale e chiave dell’esperienza rimane però il lato fabbricazione, che si dimostra versatile e svincolato quasi fin da subito. Non è infatti necessario seguire pedissequamente le istruzioni della storia per poter ottenere i pezzi o dare libero sfogo alla propria creatività, poiché ogni momento di pausa tra le missioni è utile a migliorare le proprie costruzioni o sperimentare, dato che non ci sono vincoli esplorativi sulle isole in cui ci si trova. Piano piano, inoltre, il titolo introduce nuove meccaniche sotto la forma di strumenti, che esplorano interazioni inedite con certi elementi quali distruggere i blocchi o usare l’acqua, creando una spirale ascendente di funzioni. All’utente spetta dunque anche la gestione del proprio tempo di gioco, poiché non sussiste mai l’obbligo di proseguire salvo che per ottenere migliorie e strumenti o per scoprire nuove zone. Consigliabile dunque prendersi delle pause dalla trama solo per dare libero sfogo ad idee e progetti, sperimentando senza impegno.

Spada e martello

Come già citato, tuttavia, è giusto parlare della metodologia di gioco più action, che è strutturata in maniera piuttosto semplice. Il nostro eroe è chiamato principalmente al ruolo del costruttore, ma può dare un pratico contributo anche nelle battaglie, agitando la propria arma di minore o maggiore qualità. Il crafting di armi ed armature infatti esiste ed è piuttosto utile quando si va a caccia di specifici tipi di mostri o, ancor meglio, dei miniboss all’interno del mondo di gioco. Senza una adeguata preparazione, infatti, certi scontri possono dimostrarsi piuttosto ostici od interminabili, approfondendo dunque le tematiche più RPG. Inoltre, il protagonista ha un livello condiviso con il primo partner, per il quale bisogna forgiare equipaggiamento specifico e che risulta essere la fonte principale di danno ai nemici. All’interno delle varie basi, inoltre, si può gestire la “milizia” equipaggiando i propri abitanti con quello che si è scoperto, potendo respingere i periodici assalti dei nemici.



Commento finale

Dragon Quest Builders 2 è il degno sequel di una saga che partì con buoni presupposti ma non li concretizzò fino in fondo. Con alcuni esperimenti validi, un comparto visivo eccellente così come una stabilità ferrea si è tuttavia riusciti a consolidare una formula interessante, figlia di generi diversi. Poter manipolare il mondo di gioco a piacimento mentre si affrontano creature pericolose e si recupera del bottino è idilliaco, soprattutto quando i toni sono leggeri ed allegri ma mai banali, facendo da contorno ad un’esperienza a tutto tondo. Avventurieri e creativi, il vostro connubio perfetto non è da cercare altrove, poiché Square Enix è riuscita a crearlo.

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