Con l’arrivo della stagione degli Steam Awards, diversi titoli da sviluppatori indipendenti hanno l’occasione di brillare sotto i riflettori – e alcuni di questi brillano eccome! Greak: Memories of Azur è una piccola gemma dedicata agli amanti dei metroidvania, che combina atmosfere fiabesche, ambientazioni affascinanti e una storia classicamente fantasy di scontri tra mostri ed eroi.
La Navegante Entertainment ci prende per mano e ci accompagna quindi in un viaggio memorabile nei panni di Greak, l’intrepido spadaccino protagonista, e i suoi due fratelli Adara e Raydel. Insieme dovranno affrontare la Piaga e gli Urlag, invasori spietati che hanno costretto alla fuga il pacifico e prospero popolo dei Courine, e riportare l’ordine e la quiete su Azur.
Il mondo di gioco è estremamente dettagliato, più di quanto ci si potrebbe aspettare dal primo titolo di una casa indipendente. Gli sfondi, i personaggi e le animazioni sono curatissimi, tutti disegnati a mano con uno stile inconfondibile. Il titolo potrebbe ricordare Child of Light nella scelta delle tonalità pastello e dei contrasti tra ambienti luminosi e bui. Ogni personaggio secondario ha design e animazioni unici che danno spessore e carattere anche alle semplici comparse.
Anche la colonna sonora del gioco è accattivante e molto azzeccata, e insieme agli effetti sonori ben bilanciati contribuisce all’immersione completa nell’ambientazione. Il gioco dispone di localizzazione in numerose lingue, tra cui l’italiano, per permettere anche a chi non ama giocare in inglese di apprezzare gli sviluppi di trama e i dialoghi con i personaggi.
Sebbene la trama principale sia abbastanza lineare e non spicchi per l’estrema originalità, il gioco è ricco di missioni secondarie, esplorazione facoltativa e obiettivi opzionali che permettono ai più curiosi di scoprire informazioni aggiuntive sul mondo, sulla sua storia e sui suoi abitanti; il giocatore ha a disposizione un diario in cui vengono appuntate le quest ogni volta che se ne accetta una. Inoltre, ogni area presenta una mappa associata che permette di orientarsi facilmente anche in ambienti nuovi.
Il sistema di gioco è forse la scelta più ambiziosa dello studio, poiché il giocatore avrà il controllo, una volta riuniti i tre fratelli, di tutti i protagonisti contemporaneamente. Sarà possibile muoversi in maniera sincronizzata oppure selezionarne uno alla volta, approfittando delle abilità specifiche di ognuno per superare puzzle ed enigmi e progredire nell’esplorazione. Ai veterani potrebbe ricordare Trine, ma l’approccio è comunque abbastanza diverso da potersi considerare originale.
Greak ha a disposizione il doppio salto, nuotare e trattenere il respiro per un po’. Raydel è l’unico a disporre di uno scudo per assorbire i colpi, è il più forte dei tre, ma non è in grado di nuotare. Adara sfrutta i suoi poteri magici per fluttuare e può trattenere il respiro più a lungo di Greak; per di più utilizza proiettili di energia illimitati per colpire dalla distanza. Le componenti di platforming e puzzle ambientali sono quindi ben pensate dalla Navegante, e integrate fluidamente nell’esperienza di gioco.
Le bossfight sono svolte da tutti e tre i personaggi contemporaneamente, ma se il micromanagement risulta tedioso durante le battaglie più complesse, gli sviluppatori hanno aggiunto la possibilità di rendere invulnerabili i personaggi che non sono sotto il controllo diretto del giocatore, in modo da evitare sconfitte di natura puramente meccanica. I tre protagonisti, infatti, falliscono la loro missione anche se solo uno dei tre muore.
Greak: Memories of Azur è un titolo assolutamente da provare, con sviluppatori attivi e attenti alle proposte dei giocatori. Ogni momento, ogni puzzle, ogni disegno trasmette il profondo amore della Navegante Entertainment per il suo genere e il suo titolo di debutto.
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