Uncharted: L’eredità dei ladri – Recensione

Uncharted: L’eredità dei ladri è una raccolta che porta su PlayStation 5 due avventure imperdibili. Ecco la nostra recensione!

  • Nome completo: Uncharted: L’eredità dei ladri
  • Piattaforme: PS5, PC (prossimamente)
  • Developer: Naughty Dog
  • Publisher: Sony Interactive Entertainment
  • Distribuzione: Digitale/Disco
  • Data d’uscita: 28/1/2022
  • Genere: Azione

Dopo un 2021 non proprio esaltante, penalizzato dalla pandemia e dalla carenza di scorte. il primo anno di vista sul mercato di PlayStation 5 non è stato proprio facile. Si, abbiamo avuto due ottimi software come Ratchet & Clank: Rift Apart e Returnal, ma è chiaro che Sony abbia cercato di tirare i remi in barca per concentrarsi su questo 2022.

Un 2022 videoludico che il colosso giapponese intende sfruttare con maggior dovizia aprendo proprio il nuovo anno con la release di Uncharted: L’eredità dei ladri, una raccolta che porta su PlayStation 5 due classici della scorsa generazione realizzati da Naughty Dog: Uncharted 4 e il suo spin-off L’eredità Perduta. 

Si, diciamocelo tranquillamente, in un mercato nel quale Microsoft sta imparando ad offrire questi upgrade in maniera gratuita all’insegna della continuità, aprire la nuova annata di PlayStation 5 con una raccolta a quasi prezzo pieno (parliamo di 49,99 Euro) e la possibilità di aggiornare le precedenti copie PS4 con upgrade a pagamento, non è la migliore delle mosse. Vogliamo però evitare di impelagarci in un discorso inutilmente artificioso su cosa sia giusto o meno, ma mettiamola così: dimostrare una maggior vicinanza a quell’utenza fidelizzata nel corso degli anni durante la straordinaria generazione precedente, potrebbe sicuramente contribuire a percepire più positivamente operazioni di questo genere.

Perché al netto di questo, togliendo tutto il discorso aziendalista, L’eredità dei ladri è una raccolta che ci permette finalmente di godere nella loro forma migliore (perfetta oseremmo dire) di due piccoli gioielli realizzati da Naughty Dog nella passata generazione. Sicuramente qualcuno di voi si ricorderà che il primo enigmatico teaser trailer di Uncharted 4 era stato renderizzato in tempo reale su PS4 a ben 60 fotogrammi al secondo, che unito alla stupefacente resa visiva, fece letteralmente sognare gli appassionati della serie.

Un sogno che, come ben sappiamo, alla fine non si è concretizzato fino in fondo a causa dei limiti hardware di PlayStation 3 e PlayStation Pro, costringendo il team a rivedere le sue priorità sulla massima fluidità in favore di 30 fotogrammi ottimizzati nel miglior modo possibile. Ecco, L’eredità dei Ladri concretizza finalmente quel sogno immaginato dai fan trasformando in realtà quelle ambizioni impossibili, ora possibili grazie alla potenza di PlayStation 5. 

Isole perdute e fratelli ritrovati

Uncharted 4 nasce come la degna conclusione di una saga, l’ultimo grande saluto (sarà davvero definitivo?) di Nathan Drake ai suoi fan. Quell’ultima avventura che lo porterà a ritrovare un fratello scomparsO e un grande tesoro celato nel cuore di Libertalia, leggendaria colonia anarchica fondata da un gruppo di pirati sotto il comando del capitano Henry Avery. 

Una lunga e spettacolare avventura con la quale una Naughty Dog reduce dal grande successo del primo The Last of Us, inizia a sperimentare nuove meccaniche, alzando ancora di più l’asticella della narrativa e le interazioni tra i suoi protagonisti. Uncharted 4 si potrebbe considerare, almeno nelle basi, un valido more of the same di quanto già fatto con i primi tre episodi, con il consueto mix di enigmi, sparatorie e fasi platforming, Forse non tutto funziona alla perfezione, il senso di dejavu si fa marcato e in generale l’anzianità di una struttura che si ripete per quarta volta tende a percepirsi soprattutto nelle fasi più avanzate. Ma al contempo il gioco è stato anche un banco di prova per sperimentare nuove idee che sarebbero poi culminate proprio in L’eredità Perduta, il secondo prodotto di questa raccolta, e che non abbiamo paura di definire il migliore tra i due per tante ragioni che andremo a spiegarvi nel prossimo paragrafo.

Una coppia che scoppia

Uncharted: L’Eredità Perduta si pone come uno spin-off/sequel di Uncharted 4. Le protagoniste questa volta sono Chloe e Nadine, la prima comparsa in Uncharted 2 e 3, e la seconda comparsa in Uncharted 4.

In quella che rappresenta una delicata alleanza dove il tradimento di una delle due parti è dietro l’angolo, le due donne sono alla ricerca della Zanna di Ganesh, un preziosissimo tesoro il cui valore ha attirato anche l’attenzione di Asav, un guerrafondaio a dire il vero poco carismatico e stereotipato che rasenta il più classico dei cliché nel cinema d’azione.

Pur ponendosi come un sequel del precedente capitolo, parliamo di un gioco completamente standalone dove la sceneggiatura si concentra sullo sviluppo delle due protagoniste, rendendo le vicende di Nathan Drake un semplice passaparola di cui a noi giocatori interessa relativamente poco. Chloe e Nadine sono l’anima e il cuore della storia, e il loro fascino è come una freccia di cupido scoccata dritto al cuore: è impossibile non amarle, il loro burrascoso conflitto spezzato dalle battute di Chloe crea una coppia femminile estremamente funzionale.

Per quanto sia scontato definirlo Uncharted 4.5, l’Eredità Perduta si può considerare proprio un mezzo sequel anche in termini tecnici e di gameplay.

Le meccaniche di gioco riprendono a tutto tondo il precedente episodio, abbiamo una struttura esplorativa delle mappe piuttosto lineare al cui interno si celano i consueti tesori da collezionare. Questa volta però gli sviluppatori hanno limato alcune caratteristiche, introducendo nelle prime ore dell’avventura una grande mappa liberamente esplorabile a bordo della jeep, che nasconde segreti come 11 medaglioni utili a sboccare “un piccolo” ma utile vantaggio nella vostra caccia al tesoro.

Questa struttura esplorativa più aperta era stata già stata abbozzata in Uncharted 4, ma questa volta la su applicazione è molto più contestuale e funzionale, concentrata senza disperdere troppo l’attenzione. Sull’apposita mappa inoltre Chloe segnerà i vari punti scoperti, proprio come se fosse un sandbox.

Pur facendo leva su una durata leggermente inferiore all’avventura principale di Nathan Drake, L’eredità Perduta funziona molto meglio non solo per una durata inferiore, ma in generale per ua migliore amalgama di tutte quelle caratteristiche amate dai fan della serie, dimostrando che il franchise può ancora dire qualcosa, tanto a livello narrativo quanto ludico.

Un balzo tecnico all’insegna dei dettagli e la fluidità

Fatte dunque le dovute premesse, adesso possiamo finalmente parlare nel dettaglio delle qualità di questa raccolta, che fanno leva espressamente sul comparto tecnico. Se già le versioni originali dei due giochi erano visivamente straordinarie, l’operazione di svecchiamento qui punta tutto su due fattori: risoluzione e fluidità.

La prima può spingere il gioco fino ai 4K, portando il comparto visivo del gioco al suo picco massimo, mente per quanto riguarda la fluidità il codice adesso può spingersi addirittura fino ai 120 fotogrammi al secondo, a patto però di avere una TV compatibile con lo standard HDMI 2.1.

Nello specifico lo sviluppatore ha puntato su tre modalità:

Prestazioni: offre una risoluzione in 4K dinamici ma che permettono di ottenere 60 fotogrammi al secondo, tendenzialmente sempre stabili.

Fedeltà: opzione che francamente vi sconsigliamo, dove si massimizza il 4K a risoluzione nativa fissa, ma con un framrate dimezzato a 30. Trattandosi di un gioco che fa leva anche sulle sparatorie, il nostro consiglio è di puntare sempre alla massima fluidità. Inoltre le differenze tra una risoluzione variabile e fissa diventano abbastanza impercettibili in un titolo di questo genere.

Prestazioni +: in questo caso la risoluzione scala fino ai 1080p, ma in compenso si ottiene un framerate tarato verso l’alto che punta ai 120 fotogrammi al secondo. Il nostro consiglio per godere al meglio di questa raccolta è quindi quello di puntare sulle due modalità Prestazioni.

Il valore della raccolta poi viene innalzato anche da altri fattori “bonus” come la velocità dei caricamenti: l’SSD di PlayStation 5 garantisce una velocità incredibile, al punto che le schermate nere tra una morte e l’altra diventano a dir poco impercettibili. Caratteristica che abbiamo ben pensato di sfruttare per portare a casa qualche trofeo che in precedenza sarebbe stato piuttosto rognoso.

Infine non manca anche il supporto alle funzionalità del DualSense, che a dire il vero sono meno impattanti rispetto ad altre produzioni venute prima, ma che permette comunque di godere di una vibrazione “più evoluta” durante gli scontri a fuoco, con i grilletti laterali che cercano di emulare la pressione reale delle armi. In alcune sezioni ci è parso inoltre di percepire il movimento delle onde durante alcune sezioni legate all’attraversamento delle cascate. Se accoppiato con delle cuffie da gaming, il mix audio 3D con DualSense si ottiene il massimo coinvolgimento.

Commento finale

Uncharted: L’eredità dei Ladri è una raccolta sontuosa che sfrutta la potenza e le peculiarità dell’hardware nuovo di Sony per offrire le miglior versioni possibili di due ottime avventure uscite nella passata generazione, ma forse il prezzo di lancio a 49,99 Euro poteva essere rivisto ulteriormente verso il basso. Ci sentiamo di condannare la scelta di proporre l’upgrade a pagamento per i già possessori delle copie originali, dato che un modello free avrebbe dato al fan una percezione molto diversa dell’operazione.

VOTO: 8,0

 Pro:

  • Due ottime avventure che mostrano la crescita e le sperimentazioni di Naughty Dog
  • L’eredità Perduta ha una marcia in più
  • Il lifting grafico si percepisce, l’impatto è notevole
  • L’implementazione del DualSense rende l’esperienza più immersiva

✘ Contro:

  • Non ci sono nuovi contenuti
  • L’upgrade a pagamento per i già possessori del gioco

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