Metal Max Xeno Reborn – Recensione

METAL MAX Xeno Reborn

Metal Max Xeno Reborn

  • Piattaforme: Steam, Ps4, Nintendo Switch
  • Developer: Kadokawa Games, 24Frame, Cattle Call
  • Publisher: PQube
  • Data d’uscita10 Giugno 2022
  • Genere: RPG, Azione, Avventura
  • Versione testata: Nintendo Switch

METAL MAX Xeno Reborn non è altro che la rivisitazione del titolo METAL MAX Xeno, uscito nel lontano 2018 sulla gloriosa (ma poco fortunata) Ps Vita e su PlayStation 4.
Metal Max non è una saga recente: è dal 1991 infatti che continua a conquistare fan e appassionati di ambientazioni distopiche e post apocalittiche. I ragazzi del team di Kadokawa Games hanno deciso così di collaborare con PQube per realizzare quello che non è soltato un remake, ma un vero e proprio lavoro di rivisitazione delle meccaniche del titolo del 2018. Gli sviluppatori hanno così puntato a reimmaginarsi l’universo del precedente titolo, cercando di realizzare in termini di trama e gameplay qualcosa di più maturo e più convincente, oltre ovviamente ad apportare migliorie grafiche. La domanda, in questi casi, sorge spontanea: il lavoro di “ristrutturazione” ha davvero funzionato? Ci ha convinti?

METAL MAX Xeno Reborn

L’ambientazione è di stampo post apocalittico.

La trama di METAL MAX Xeno Reborn è molto semplice, ma ben stratificata e ricca di colpi di scena. Sono passati diversi anni da quando un’Intelligenza Artificiale ha provato a sterminare l’intera umanità, fallendo però miseramente. Nella sua ritirata ha avuto modo di rilasciare delle unità robotiche conosciute sotto l’acronimo di SoNs affinché eliminassero ciò che restava degli esseri umani, già incredibilmente indeboliti dalla precedente guerra. Le vicende ruotano attorno il protagonista Talis (cui nome potrà essere liberamente modificato dall’utente), che per vendicarsi della sua famiglia sterminata dall’IA malevola ha deciso di diventare uno sterminatore di mostri.
Ciascuno dei personaggi che Talis incontrerà contribuiranno a plasmare le vicende principali del titolo, e in più occasioni si avrà modo di interagire con i personaggi secondari che partecipano in modo significativo all’andamento di gioco. Sotto questo punto di vista il titolo non offre chissà quale grande originalità, ma riesce comunque a raccontare una storia in modo coerente e continuo e ad alimentare la curiosità dell’utente finale.

Alcuni dei mezzi che potremmo utilizzare per il combattimento.

L’impressione generale di Metal Max Xeno Reborn è che cerca in tutti i modi di penetrare un mercato abituato all’innovazione del genere, a dinamiche di gioco più complesse e sicuramente più contemporanee: il titolo, da questo punto di vista, non ha grossi pretese. I nemici saranno sempre visibili sulla mappa e potranno essere affrontati in tempo reale in quella che sarà una vera e propria meccanica a turni molto standard. Il combattimento potrà essere affrontato sia a piedi che a bordo del mezzo, ma è chiaro che questa seconda alternativa sia la preferita da parte degli sviluppatori a giudicare dalla cura di ogni dettaglio.
Il titolo ruota attorno il concetto di grinding, poiché sarà necessario abbattere sempre gli stessi nemici per raccogliere materiali rari e potersi così potenziare: anche questo rientra un po’ negli stereotipi del classico JRPG.
Anche la longevità del titolo abbraccia i canini del genere, con la possibilità di allungare comunque le ore di gioco complessive affrontando missioni secondarie e fermandosi ad esplorare tutte le aree di gioco (che risultano essere ripetitive negli asset di texture e scarsamente ispirate).

La personalizzazione del mezzo e del personaggio è molto soddisfacente. Potremmo scegliere armi, armature, accessori e soprattutto un sistema di skills che renderà diverso ogni volta l’approccio al combattimento, sebbene quest’ultima parte sia piuttosto trascurabile. I mostri, sebbene numerosi, non presenteranno chissà quale grande varietà rendendo tutto piuttosto monotono soprattutto nelle fasi più avanzate di gioco.

Alcuni dei personaggi comprimari.

Il titolo è pieno di problemi di natura tecnica. Uno tra questi è sicuramente quello di compenetrazione poligonale. Il mezzo sul quale ci sposteremo spesso e volentieri ci rallenterà parecchio, difatti andandosi ad incastrare con altri elementi dello scenario che di per sé risulta essere comunque molto spoglio e sicuramente poco curato. Le colonne sonore accompagnano senza troppe pretese il giocatore verso l’epilogo della storia, con una nota di merito alle boss fight che restano la punta di diamante dell’intera produzione.

Gli ambienti risulteranno ripetuti e spogli, con leggere variazioni per diversificare una zona dall’altra. C’è da dire, tuttavia, che il gioco soffre soprattutto negli spazi all’aperto poiché in scene circoscritte si comporta egregiamente. Il cel shading del titolo originale in qualche modo andava a smussare quelle criticità che invece, con il modello poligonale attuale, vengono fuori: l’operazione svecchiamento non è sicuramente riuscita da questo punto di vista.

Commento finale

Metal Max Xeno Reborn è un titolo da acquistare soltanto se si è amanti della saga. Si tratta di un’operazione nostalgia che vuole portare sulla current gen un’esperienza che però, nel complesso, viene irreparabilmente compromessa dalla scarsa qualità di alcune scelte tecniche. 

VOTO: 6

Pro

  • Nuovi modelli per i personaggi 
  • Colonna sonora ispirata
  • Buon rifacimento del sistema di gameplay

Contro

  • Ripetitivo, monotono
  • Problemi di natura tecnica non trascurabili
  • Poca personalizzazione degli ambienti

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