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Il trio dei Tunatones puntano dritto alle aperture “alari” che il loro sound – patinato dal tempo d’oro di base nei 50’s – e il risultato non è altro che uno strappa applausi che non nasconde anche una certa ammirazione per chi – musicalmente parlando – approfondisce il mood di un tempo così lontano alla faccia delle nuove vituperazioni rock e che – contemporaneamente – le tiene a bada come in un rapporto di qualità che vince in pochi giri, è questo registrato (ideato dopo un tour della band nelle Canarie) è la cartina tornasole di quanto esplicitato, un’ulteriore conferma che la classe non è acqua nonostante le sbornie sopravalutanti di tanta stampa di settore.
I nostri “tonni”, impomatati e con il jack inserito tra memoria e novità, stilano una tracklist frizzante, un sole d’agosto pieno tra bagnasciuga, gelati succulenti e belle pupe in bikini floreali, calorico nel riff sbracato Rockin’ the Highway, sornione nello swing surfer Like a Goddess, lucido nel tremolo sdoppiato Bonneville Speed e canaglia in Heavy Medley, traccia cerniera che oltre che a chiudere il gas a quest’ottimo momento sonoro, rivisita in un customer d’invidia brani degli AC/DC, Iron Maiden e Metallica.
In un contesto musicale come quello attuale, ritemprarci con suoni simili è purezza delle origini, dunque un evviva a questi tonni vincenti ai quali non resta che alzare i calici sperando di non trovarli mai sott’olio delle smancerie rock last generation!
Max Sannella
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