La rassegna stampa delle notizie di oggi da tutto il mondo.
Continuano le ricerche tra le macerie dell’hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara. La struttura è stata travolta da una valanga intorno alle 17 del 18 gennaio, in seguito a quattro forti scosse di terremoto. Secondo la protezione civile dell’Abruzzo all’interno si trovavano 22 ospiti registrati, otto dipendenti e altre quattro persone in visita. I dispersi dovrebbero quindi essere 28, dal momento che sono stati recuperati tre cadaveri, un quarto sarebbe stato individuato ma non ancora estratto dalle macerie e altre due persone sono state tratte in salvo. In Abruzzo ancora 82mila persone sono senza elettricità e molti paesi sono isolati a causa della neve e della mancanza di mezzi tecnici che stanno arrivando molto lentamente. All’Aquila gli uffici pubblici saranno chiusi anche il 20 gennaio, mentre le scuole rimarranno chiuse fino a sabato.
Donald Trump s’insedia oggi a Washington. Il 45° presidente degli Stati Uniti assumerà ufficialmente le sue funzioni. La cerimonia comincerà alle 17.30 davanti al Congresso, poi Trump assisterà a una cerimonia religiosa. Il giuramento nelle mani del presidente della corte suprema John Roberts Jr. si terrà alle 18. Infine il presidente sfilerà verso la Casa Bianca, accompagnato dalla moglie Melania e dal vicepresidente Mike Pence e sua moglie Karen.
I leader dell’Africa occidentale hanno dato un ultimatum al presidente gambiano Yahya Jammeh. Se non si dimetterà entro le 12 di venerdì 20 gennaio, le truppe dei paesi dell’Africa occidentale entreranno nella capitale e lo costringeranno a lasciare la presidenza. Il 19 gennaio l’esercito senegalese, appoggiato dalle Nazioni Unite, è entrato in Gambia e il presidente eletto Adama Barrow, che ha vinto le elezioni del 1 dicembre, ha prestato giuramento nell’ambasciata gambiana in Senegal. Jammeh, che ha perso le elezioni, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha esteso il suo mandato di tre mesi.
Il boss del narcotraffico messicano Joaquín Guzmán è stato estradato negli Stati Uniti. Il governo messicano ha annunciato che il famoso narcotrafficante Joaquín Guzmán, detto El Chapo, è arrivato a New York con un volo da Ciudad Juárez, in Messico. Il boss del cartello di Sinaloa deve rispondere dell’accusa di narcotraffico e rischia l’ergastolo. L’estradizione dal Messico agli Stati Uniti era stata chiesta sia dalla California, sia dal Texas.
Almeno 80 jihadisti uccisi in Libia da un raid statunitense. Il portavoce del Pentagono, Peter Cook, ha dichiarato che nella notte tra il 18 e il 19 gennaio l’aviazione statunitense ha bombardato due accampamenti del gruppo Stato islamico a 45 chilometri da Sirte. Secondo Cook “erano persone che stavano attivamente organizzando operazioni in Europa e potrebbero essere state collegate ad attacchi già avvenuti in Europa”.
Ultimi combattimenti nella parte orientale di Mosul. La mattina del 19 gennaio i soldati iracheni stavano affrontando gli ultimi jihadisti rimasti nei quartieri orientali della città, di cui ieri era stata annunciata la liberazione. Mosul è divisa in due dal fiume Tigri. Gli scontri di oggi si concentrano nella parte di città dove sorge il palazzo presidenziale e un albergo.
Sono 77 le vittime dell’attacco suicida in Mali. Un’autobomba è esplosa il 18 gennaio in una base militare a Gao, nel nord del paese. L’attentato è stato rivendicato dal gruppo estremista islamico Al Morabitoun. Il nuovo bilancio delle vittime è stato diffuso dall’esercito francese, intervenuto nel paese nel 2013 insieme ai caschi blu delle Nazioni Unite della missione Minusma per combattere i gruppi jihadisti.
Paul McCartney fa causa alla Sony per i diritti delle canzoni dei Beatles. L’ex bassista della band britannica ha intentato una causa legale contro la Sony/ATV Music Publishing perché, secondo lui, nel 2018 dovrebbe tornare a essere proprietario dei diritti di alcune canzoni scritte insieme a John Lennon negli anni sessanta. Questi diritti erano stati comprati da Michael Jackson negli anni ottanta e poi rivenduti dai suoi eredi alla Sony. Tra i brani in questione ci sono Love me do, All you need is love e I want to hold your hand.
Ucciso in Messico un leader del movimento ambientalista. Isidro Baldenegro López, 51 anni, difendeva i diritti della comunità degli indios messicani tarahumara ed è stato ucciso il 15 gennaio nel suo villaggio, Coloradas de la Viergen. Anche López – come Berta Cáceres, uccisa in Honduras a marzo – era stato insignito del Goldman Environmental Prize per le sue iniziative in difesa della foresta minacciata da imprese del legname e narcotrafficanti.
0 comments