Da Parma agli Stati Uniti, o quanto meno a una rivista americana: nell’ultimo numero del Journal of the American Osteopathic Association viene infatti riportato l’esito di una ricerca made in Italy che ha rivelato il ruolo chiave che la osteopatia può svolgere nella cura di problemi come lo stress.
Le basi dell’osteopatia. Che questa disciplina medica potesse avere effetti sul benessere dell’organismo era cosa già nota, come ricordano gli esperti della scuola milanese Tcio rifacendosi agli insegnamenti di Andrew Taylor Still, il papà della osteopatia: secondo il medico americano, infatti, il corpo ha un equilibrio funzionale che va ricercato anche attraverso la medicina preventiva, i trattamenti osteopatici e l’alimentazione corretta.
La ricerca da Parma. A distanza di oltre due secoli, lo studio condotto dal team di Parma ha in qualche modo offerto un nuovo ambito di intervento pratico per i professionisti di questa disciplina, mettendo in relazione il livello di stress degli individui esaminati (una ventina di studenti universitari maschi di età compresa tra 20 e 30 anni) con i risultati derivanti dal trattamento manipolativo osteopatico.
Battere lo stress. La grande novità e il punto di forza di questa ricerca sta nel fatto che, per la prima volta, l’equipe medica ha “misurato” lo stress delle persone coinvolte, anche attraverso un elettrocardiogramma che ha rilevato la variabilità della frequenza cardiaca prima in condizioni di riposo e poi dopo un evento stressante (per la precisione, i ragazzi sono stati sollecitati a risolvere calcoli matematici per cinque minuti). Dopo questo intervento preventivo, il gruppo è stato diviso in due metà, per valutare gli effetti dell’osteopatia.
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Il test osteopatico. E così, dieci studenti sono stati sottoposti a un trattamento osteopatico della durata di 20 minuti, mentre agli altri è stato “applicato” un intervento fittizio della stessa durata e nelle stesse regioni corporee. Il risultato finale ha confermato l’ipotesi: il gruppo che non ha goduto dell’osteopatia ha fatto registrare battito del cuore e livello di cortisolo in aumento rispetto all’inizio della seduta, mentre i primi dieci ragazzi sono stati più “calmi“.
Risultati incoraggianti. Non solo: in queste persone l’ormone del cortisolo si è mantenuto a livelli regolari e in linea rispetto ai momenti precedenti allo stress, perché il trattamento manipolativo osteopatico ha in qualche modo bloccato l’attivazione biologica di stress. In definitiva, dunque, quanto detto (e pubblicato sulla prestigiosa rivista di settore americana) suggerisce che l’osteopatia possa rappresentare un valido alleato per prevenire o attenuare gli effetti psicosomatici correlati allo stress.
L’osteopatia contro lo stress. Il “segreto” sembra essere la capacità del trattamento di portare al recupero dell’equilibrio del sistema nervoso autonomo; se questa ricerca si è concentrata sull’analizzare tra gli effetti dell’osteopatia sullo stress e sui parametri biologici che produce, soprattutto rispetto al sistema neurovegetativo, i prossimi passi annunciati sono i focus dedicati ad altri due problemi molto diffusi come ipertensione e insonnia.
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Misurato lo stress. L’altro aspetto importante di questa ricerca sta nella metodologia applicata per misurare lo stress: il livello di questa situazione di disturbo è stato infatti quantificato attraverso parametri ormonali, neurovegetativi e comportamentali, con vari test e tecniche incentrati sui soggetti scelti come “campione”. Oltre al citato elettrocardiogramma per la misurare della attività cardiaca, sono stati utilizzati delle analisi sui campioni salivari per verificare il cortisolo e dei test psicosometrici per stabilire i parametri comportamentali.
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