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Sempre utile ribadirlo: cos’altro riesce meglio della raffinatezza e delle magiche suggestioni a estraniarci dai propri contesti sempre più appesi a un filo e pieni zeppi di caos e premura? Considerando che è di un cd che si sta scrivendo, potrò sembrare troppo enfatico e retorico, ma quello di Lucia Manca è proprio a questo che mi fa pensare. Arriva così all’esordio, con un album omonimo, per affermare classicità ma al tempo stesso urgenza; con tanto di produzione di Giuliano Dottori degli ormai affermati Amor Fou e con un contratto presso la Novunque.
Ha il dono dell’eleganza “Lucia Manca”; un dono che si palesa sin dal primo brano, Sogno antico. Una voce originale e delicata si poggia su un manto acustico fatto di tenerezza e malinconica sobrietà. Ed è così per un po’ tutto il suo percorso, tra cantautorato e messa in pratica delle lezioni folk e dream pop provenienti dall’estero. Dea, Goccia a goccia e la conclusiva Lontano esprimono emozione nelle musiche e desiderio misto a consapevolezza nei testi, forse un po’ acerbi, ma abili, con la loro essenzialità, a instaurare un efficace sodalizio con il candido suono. E se Incanto si basa su una coesa e appena accennata costruzione musicale, dando importanza all’incedere del canto, Prova a cercarmi riesce nell’intento di divagare un po’: ritmo incalzante (lo stile e la puntualità del drumming sono sempre ai più alti livelli), maggiore decisività e un refrain accattivante e brillantemente pop rock.
Merita sia per la tecnica sia per il gusto sopraffino l’album d’esordio di Lucia Manca. Ma a prescindere da tutto questo, ché a ben vedere rimane comunque una mera distinzione di generi e preferenze, io ho la sicurezza che all’occasione avrò questo magico cofanetto da scartare. L’importante in fondo è questo, e afferratele anche voi queste magiche emozioni.
Lasciatevi incantare.
Davide Ingrosso per Mag-Music
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