God’s Trigger – Recensione

Hotline Miami ma cooperativo, così si presenta God’s trigger, ecco la nostra recensione!

 

  • Nome completo God’s Trigger
  • Piattaforme PlayStation 4, Xbox ONE, Windows
  • Publisher Techland
  • Developer One More Level
  • Distribuzione Digital
  • Data di uscita 18 Aprile 2019
  • Genere Sparatutto – puzzle
  • Versione testata – Windows

Una volta qualcuno disse: “Si tratta di sperimentazione; unire elementi separati e cercare di crearne qualcosa di nuovo, che sia esso di buono o cattivo gusto, tutto parte da elementi singoli, semplici, che uniti possono creare qualcosa di piacevole.” Così come accade in cucina accade in tutti i settori, non è solo inventiva, è l’idea unita ad altre ingredienti a fare il buon prodotto; ed il buon prodotto vuole essere il nostro pane quotidiano.

Sta volta non parliamo di qualcosa di mal riuscito come la pizza di Cracco o un tiramisù fatto da uno svedese ubriacone, sta volta parliamo di un esperimento molto più semplice, senza troppe pretese, che riesce ad unire in un unica pietanza (in questo caso videoludica) piacere, buon gusto e divertimento; oggi parleremo di God’s Trigger, il colpo di scena della semisconosciuta One More Level.



Una formula vincente

God’s Trigger unisce elementi RPG, Stealth, Hack ‘n’ Slash e puzzle in unico agglomerato che nella sua complessa formula rischierebbe di stonare, cosa che non accade in questo caso.

Pigliamo un angelo e un demone, diamogli una caratterizazione da comics americano, schieriamoli sotto la stessa bandiera,  un mucchio di armi da poter raccogliere ed usare, miliardi di situazioni diverse da affrontare e molteplici abilità attive, la buona vecchia formula one-hit one-kill; differenziamo i 2 personaggi unendo elementi classici del giochi di ruolo (adattabilità, comportamenti situazionali, tipo di danni base, statistiche) ed otterremo God’s Triggers, uno dei trial and error più interessanti degli ultimi tempi.

Ma cosa rende unico questo titolo? nonostante sia un enorme chimera di generi totalmente differenti tra loro God’s Trigger non affatica minimamente i giocatori, ogni livello può essere superato in molteplici modi ed approcci, esattamente come accadeva nel buon Metal Gear Solid V, God’s Trigger può e anzi, deve essere affrontato in base al proprio stile di gioco.

Abbiamo affrontato molteplici situazioni nelle nostre lunghe sessioni multiplayer, tentato ogni tipo di approccio, furtivo o aggressivo ed in ogni caso la struttura molto aperta del titolo ci ha permesso di sperimentare senza mai definire lo stile adatto a superare la stanza di turno, lasciando a noi giocatori la totale libertà decisionale consentendoci di agire come meglio credevamo o semplicemente come più ci divertiva.

Tutti hanno un ruolo

Il gioco conserva l’enorme impronta Trial and Error del suo padre spirituale hotline Miami, incentrata non solo sull’osticità stessa del titolo che fa pesante leva sull’abilità del giocatore, ma anche sulla sua natura gdr; difatti i due personaggi ricopriranno ruoli ben distinti durante l’avventura: mentre il nostro angelo si comporta da fighter corpo a corpo capace di uccidere in un colpo mettendo a rischio costantemente la sua incolumità per lo scarso range dei propri attacchi, il demone si comporterà da assassino a distanza ferendo il nemico con la sua catena causando bleed-effects costanti; il comparto skill attive aiuta a colmare le lacune dei due personaggi dando al nostro tank abilità di controllo, stun e furtività e al nostro demone abilità di altterazione nemica, e alterazione degli ambienti di gioco.

Tralasciando il comparto action ogni personaggi avrà una skill di movimento unica che oltre ad aiutare in combattimento sarà utilizzata anche per risolvere puzzle ambientali, o evitare l’attivazione di determinate trappole.

Single Player castrato ma funzionale

Non vi è alcun dubbio che il titolo dia il meglio di se giocandolo in cooperativa locale; cooperativa che è il vero fiore all’occhiello dell’offerta dando risalto a tutti i muscoli di questo intraprendente lavoro, ciò condanna però l’esperienza single player che purtroppo subisce un netto taglio al level designe; la maggior parte dei puzzle ambientali nell’esperienza single player viene rimossa permettendo la fruibilità altrimenti impossibile del gioco, fattore che tuttavia poteva essere tamponato permettendo l’utilizzo passivo e contemporaneo dei due personaggi dotando quello non attivo di intelligenza artificiale.

Nonostante questo netto taglio alle meccaniche di gioco riusciamo in ogni caso a divertirci anche in singolo, anche se in questo caso le similitudini con Hotline Miami si assottigliano drasticamente; se proprio si vuole spezzare una lancia in favore di questa castrata modalità, giocare prima in singolo e poi in co-op potrebbe essere visto come un ottimo fattore di rigiocabilità.

America, sia visiva che sonora

Il gioco apre in pieno stile comics Americano, poche parole e tanti fatti; ogni momento del gioco sarà accompagnato da una colonna sonora che spazia dal surf-rock al Garage in base alla situazione; come accadeva in Battlechasers le cut-scenes simuleranno la lettura di un fumetto con disegni di ottima qualità ed ispirazione artistica che in pochi frame riescono ad ambientare il giocatore negli eventi.

Nonostante il gioco non si perda troppo in chiacchiere con spiegoni o elementi di lore sparsi in ogni dove, riusciremo facilmente a seguire l’andare degli eventi senza perdere il filo o dimenticare determinati elementi chiave della storia.



Commento finale

God’s trigger è una buona esperienza single player ma sopratutto un OTTIMA esperienza multiplayer, la versatilità d’approccio permette al giocatore di godere del titolo come meglio preferisce senza subire il peso delle situazioni; il gioco offre un ottimo grado di sfida che tuttavia può essere superato con un minimo di istinto anche dopo 5 spritz e 2 bottiglie di vino (TESTED), riuscendo a congiungere il bisogno di tattica a quello di reattività in una formula decisamente geniale, dunque la risposta è si: God’s Trigger vale tutti gli euro del suo prezzo.

 

 

 

 

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