“Come Rocky Balboa”, il romanzo di debutto per il regista Duccio Forzano

Un romanzo di formazione ambientato nella Genova portuale.

duccio forzano

Come Rocky Balboa copertina

Da bambino adora i personaggi dei cartoni animati, li studia, li disegna e al cinema parrocchiale è capace di starsene seduto a guardarli per ore, sovrapponendo nuovi finali a quelli che gli scorrono davanti: ed ecco che Wile E. Coyote riesce ad acciuffare Beep Beep, e Gatto Silvestro banchetta finalmente con Titti.

Ma immaginare nuovi finali diventa ben presto una necessità: quando, appena tredicenne, legge il laconico bigliettino con cui sua mamma gli affida la cura dei tre fratelli minori prima di andarsene per sempre di casa, la sua vita diventa un lungo, faticoso, straordinario esperimento volto a darsi nuove possibilità.

Come Rocky Balboa, anche il protagonista di questo romanzo autobiografico deve imparare a incassare colpi durissimi. E, come Rocky Balboa, capisce che proprio questo può fare la differenza fra perdere e vincere. Intanto, però, deve superare il difficilissimo rapporto con il padre, alcolista chiuso nel suo dolore e incapace di occuparsi dei figli, e riuscire a sopravvivere in un contesto di grande povertà, dove spesso le droghe cancellano prospettive e immaginazione.

Tenta così di trasformare il suo dolore in energia, nella convinzione che prima o poi un sogno trova la sua strada. Ed è con questa convinzione che si dedica a mille lavori per lo più precari e saltuari – lavapiatti e carrozziere, operaio in fabbrica e verniciatore, venditore di acqua minerale, di case vacanza, di marmi e graniti, animatore, posatore di caminetti. Neppure quando, poco più che ventenne, deve rinunciare suo malgrado a una promettente carriera musicale, in lui su¬bentra la rassegnazione.

Fino a che la scoperta di una telecamera e del suo occhio spalancato sul mondo gli permette un nuovo, miracoloso salto d’immaginazione. Quello che gli permetterà di spiccare il volo e di piazzare il colpo vincente, quello per cui Rocky Balboa si è preparato per tutta la vita.

Duccio Forzano

Nato a Genova nel 1960. Dopo una gavetta fatta di molti mestieri oltre a quello di film maker, negli anni Novanta viene notato da Claudio Baglioni che lo vuole inizialmente regista dei suoi videoclip e successivamente gli affida la direzione televisiva dei suoi concerti. Dal 2000 ha collaborato con Giorgio Panariello, Fiorello, Paolo Bonolis, Gian¬ni Morandi, Vincenzo Salemme, Luca e Paolo e molti altri. Dal 2005 cura la regia del program¬ma di Rai3 Che tempo che fa con Fabio Fazio.

Sue le edizioni del 2010, 2011, 2013 e 2014 del Festival di Sanremo. Sempre per Fazio ha curato la regia di Vieni via con me su Rai3 nel 2010, di Quello che (non) ho su La7 nel 2012 e, nel 2015, di DiMartedì con Giovanni Floris. Poi il Rischiatutto su Rai1 nel 2016, mentre nel 2015 è stato autore e regista della serata evento Io leggo perché, andata in onda su Rai3 in occasione della Giornata Mondiale del Libro. Si dedica anche saltuariamente a seminari universitari di regia televisiva.



Blogger, articolista. Sono un appassionato di televisione in genere con maggiore attenzione alle serie tv soprattutto americane. Scrivo praticamente da sempre prima cominciando con racconti brevi thriller e horror. Oggi scrivere è una passione ma anche un lavoro a tempo pieno. Mi occupo anche di attualità, green e lifestyle. Sono un appassionato di lettura, cinema e adoro in modo sconfinato i gatti.

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