Il musicista è morto nella sua casa in Missouri. La famosa rivista musicale Rolling Stone lo ha inserito di diritto nella lista dei 100 migliori artisti di tutti i tempi dopo Beatles, Bob Dylan, Elis Presley e i Rolling Stones.
In questi mesi era prevista l’uscita del suo nuovo album, dal titolo Chuck, una sorta di regalo per il suo 90esimo compleanno, avvenuto il 18 ottobre: il primo Lp di Berry dal 1979 con canzoni originali scritte, registrate e prodotte da lui e dedicate alla moglie Themetta.
Se si volesse dare un altro nome rock ‘n roll lo si potrebbe chiamare Chuck Berry, disse addirittura John Lennon. E non a torto, considerato il contributo indelebile che Chuck Berry ha lasciato per sempre nella storia della musica: con “Roll Over Beheetoven” per esempio, brano del 1956 che ad oggi è tra i più riconoscibili da svariate generazioni, fino al classico dei classici Johnny B. Goode del 1958.
Scrive il New York Times: “Mentre Elvis Presley era la prima pop star del rock, beniamino delle adolescenti, Chuck Berry ne era il teorico e genio concettuale, l’autore che capiva cosa i ragazzi volevano ancor prima che loro stessi lo sapessero.
Le qualità del genio musicale. E la sua formula perfetta passava obbligatoriamente per una chitarra virtuosa, che affondava la sua base nel country, spiccava il volo con il blues ed echeggiava da ogni jukebox grazie a versi diretti, brevi, accessibili, diventando l’inno di una generazione di adolescenti che sarebbe durato per sempre, grazie a Sweet Little Sixteen o You Can’t Catch Me.
A consegnarlo definitivamente alla Storia ha contribuito anche Hollywood: Michael J Fox che esegue “Johnny B.Goode” in “Back to the Future” del 1985, poi Quentin Tarantino in Pulp Fiction in cui Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) ballano un twist sulle note di “You Never Can Tell” incisa da Chuck Berry nel 1964, in una delle scene di ballo più famose del Cinema.
Chuck Berry
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