Rassegna stampa dal mondo del 5 aprile

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In primo piano l’attacco in Siria.

Rassegna stampa

Attacco in Siria

La rassegna stampa delle notizie di oggi da tutto il mondo.

Le Nazioni Unite hanno convocato il Consiglio di sicurezza in seguito all’attacco con armi chimiche in Siria. In un bombardamento a Khan Shaykhun, nella provincia di Idlib, una zona controllata dai ribelli, sono morte circa 70 persone. Secondo un’organizzazione vicina ai ribelli, l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i civili sono morti per soffocamento e per disturbi che di solito sono provocati dall’uso dei gas. I ribelli accusano il governo di Bashar al Assad di aver condotto i raid, ma Assad nega il suo coinvolgimento. Il ministro della difesa russo sostiene che l’esercito siriano ha bombardato un deposito di armi a Khan Shaykhun.

Lancio di un missile nordcoreano verso il Giappone. È la quinta volta dall’inizio dell’anno che Pyongyang conduce test nucleari di questo tipo, nonostante le sanzioni internazionali. Il lancio è avvenuto un giorno prima dell’inizio di un vertice tra Stati Uniti e Cina per discutere proprio dei pericoli del programma nucleare di Pyongyang.

Identificato l’attentatore di San Pietroburgo. Sarebbe Akbarzhon Jalilov l’uomo sospettato di aver fatto esplodere una bomba nella metropolitana della città russa il 3 aprile. Un cittadino russo nato in Kirghizistan nel 1995, affermano i servizi di sicurezza kirghisi. Secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, avrebbe legami con l’islam radicale. Non è chiaro se si sia trattato di un attacco suicida. L’attentato ha causato 14 morti e 49 feriti. Jalilov è accusato anche di aver piazzato un altro ordigno trovato inesploso nella metro. Finora l’azione non è stata rivendicata. Stamattina la stazione di Sennaja Ploščad è stata di nuovo chiusa per un allarme bomba, poi rientrato.

In Gambia aperta un’inchiesta su decine di scomparsi. La polizia ha aperto 33 fascicoli sulla sparizione di decine di persone durante il regime del presidente Yahya Jammeh, al potere per 22 anni fino al 2016. Questa commissione d’inchiesta è stata voluta dall’attuale presidente, Adama Barrow, eletto lo scorso dicembre, e ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sui reati commessi dall’ex presidente e dalla sua cerchia.

Il fondatore dell’azienda Blackwater ha partecipato a un incontro segreto per mettere in contatto Trump e Putin. Lo scrive il Washington Post, secondo il quale gli Emirati Arabi Uniti a gennaio avrebbero organizzato un vertice alle Seychelles tra Erik Prince, il fondatore dell’azienda militare Blackwater, e un cittadino russo vicino a Vladimir Putin. L’obiettivo dell’incontro, avvenuto nove giorni prima dell’insediamento della nuova amministrazione statunitense, sarebbe stato quello di mettere in piedi un canale non ufficiale di comunicazione tra Mosca e Washington. Erik Prince è stato un sostenitore della candidatura di Trump e durante la campagna elettorale ha fatto una donazione di 250mila dollari.

È morto Giovanni Sartori. Politologo e sociologo, è stato preside della facoltà di scienze politiche di Firenze da 1969 al 1971 e ha insegnato alla Columbia university dal 1979 al 1994. È stato editorialista del Corriere della Sera. Aveva 92 anni.

In Ungheria il parlamento ha approvato una legge che colpisce le università straniere nel paese. L’obiettivo principale sarebbe la Central european university fondata dal finanziere di origini ungheresi George Soros, più volte criticato dal primo ministro Viktor Orbán. La legge prevede che le università debbano avere una sede nel paese d’origine e stipulare accordi bilaterali tra governi affinché siano riconosciuti diplomi e lauree. Il 2 aprile migliaia di studenti hanno manifestato a Budapest contro il governo, accusandolo di voler limitare la libertà d’istruzione.

In Iraq 392mila persone sono scappate da Mosul dall’inizio dell’offensiva contro il gruppo Stato islamico. Oltre 300mila sono ospitate in campi che le Nazioni unite stanno ingrandendo. La battaglia tra l’esercito iracheno e i jihadisti per riconquistare la seconda città irachena è cominciata ad ottobre del 2016.

Tra il 1990 e il 2015 è diminuita la mortalità dei bambini a livello globale. I morti sono passati dai circa 14 milioni del 1990 a circa sette milioni nel 2015. La condizione dei minori è migliorata sia nei paesi più sviluppati sia in quelli con indici socioeconomici bassi. Tuttavia, il divario tra i paesi è aumentato. Lo studio, pubblicato sulla rivista statunitense Jama Pediatrics, si basa sui dati raccolti in 195 paesi.

Blogger, articolista. Sono un appassionato di televisione in genere con maggiore attenzione alle serie tv soprattutto americane. Scrivo praticamente da sempre prima cominciando con racconti brevi thriller e horror. Oggi scrivere è una passione ma anche un lavoro a tempo pieno. Mi occupo anche di attualità, green e lifestyle. Sono un appassionato di lettura, cinema e adoro in modo sconfinato i gatti.

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