Enzo Facciolo, disegnatore, classe 1931, può a tutti gli effetti essere considerato il papà di Diabolik. Ed è al suo eclettico genio creativo che è dedicata la mostra Diabolika Mano, ospitata dal 25 novembre al 26 gennaio 2018 negli spazi della 255 Raw Gallery, il polo artistico della vivace via Torquato Tasso di Bergamo.
Era l’ottobre del 1963 quando Facciolo dava forma per la prima volta al suo Diabolik, realizzando il celebre numero “L’impiccato”. Da quel momento, le caratteristiche grafiche del personaggio, sono rimaste immutate e uniche nel loro genere. Una maschera che lascia scoperti occhi accigliati, un pugnale scagliato verso i lettori – divenuto poi logo della casa editrice Astorina –, un volto ispirato all’attore hollywoodiano Robert Taylor sono gli ingredienti inconfondibili di Diabolik, ladro affascinante e fuoriclasse della guida spericolata a bordo della sua Jaguar E-Type del 1955. Una figura inafferrabile che non invecchia, non rinuncia alla violenza, nonostante la fedele compagna Eva Kant l’abbia ammorbidito nel tempo, non è conformista né teme di schierarsi su alcuni dei temi più caldi dell’attualità: dalla corruzione ai disagi psichici, passando per mafia e terrorismo.
Così, con un magnetismo che non conosce paragoni, il «Re del Terrore», arrivato in edicola nel novembre del 1962, ha macinato più di 55 anni di successi, con 850 episodi pubblicati, consacrandosi a personaggio immortale. Ed è per questo che la 255 Raw Gallery di Bergamo ha scelto di celebrarlo con una mostra esclusiva: Diabolika Mano. In esposizione un intero numero del fumetto con tutte le tavole (LVI – n°10 ottobre 2017) e una serie di disegni originali che racconteranno gli oltre 50 anni del connubio tra il celebre fumetto e uno dei disegnatori più importanti della serie: Facciolo, infatti, ha firmato più di 200 episodi, oltre a cartoline, poster, calendari, quadri e perfino sculture.
«Diabolik in un modo o nell’altro è entrato nella vita di tutti noi e Facciolo ne è l’anima creativa, con un tratto originalissimo, subito apprezzato dai lettori. Il Diabolik diffuso nell’immaginario collettivo è quello nato proprio dalla sua “Diabolika Mano”, nel 1963. Per questo, siamo felici di dedicare un’esposizione a un artista tanto geniale che con il suo lavoro e la sua incredibile passione ha cambiato per sempre la storia del fumetto italiano» – anticipa Ettore Frunzio, fondatore della 255 Raw Gallery.
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