What is the dream? We have a dream now.
What is the dream? We make the dream come true.
Il viaggio è terminato, o almeno cosi si vuole credere. Shinji è arrivato alla fine (apparente) della sua avventura, quasi fosse la fine di un romanzo di formazione. L’animo umano è spogliato. Introspezione, depressione, innocenza e libertà.
Shiro Sagisu e il terzo atto sonoro di Neon Genesis Evangelion.
La fine, qualcosa sta per giungere al termine: tutto l’album è impregnato di questi riferimenti. Vuoi un po’ perché copre le ultime puntate della serie, vuoi un po’ per la scelta degli arrangiamenti: ossei, fragili, malinconici. Oserei anche dire ossessivi.
Tralasciando i due pezzi cantati da Yoko Takahashi (Shiawase wa Tsumi no Nioi e Mugen Hōyō), l’album si regge su rielaborazioni di pezzi presenti nei primi due volumi (Normal blood, Hostility restrained), rifacimenti per solo pianoforte e orchestra di Fly me the moon e Zankoku Na Tenshi No Teeze (la commuovente Those women longed for the touch of others’ lips, and thus invited their kisses, la sognante The heady feeling of freedom), ossessioni elettroniche (Do you love me?, Introjection) e piccoli intermezzi (Childhood memories, shut away, ricordate quando Shinji suona il violoncello?).
“Neon Genesis Evangelion Ost. 3” concede all’ascoltatore un’immersione in un’atmosfera più distesa, quasi embrionale.
Ancora una volta Sagisu regala, a chi ascolta, l’ennesima perla artistica.
Applauso anche stavolta alla bellissima copertina, firmata stavolta da Shinya Hasegawa.
Tracklist:
Marco “C’est Disco” Gargiulo per Mag-Music
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