[adsense]
Se vi è piaciuto il ruvido blues acustico di “Beach Party”, state pur certi che “The Halfduck Mistery” vi lascerà di stucco suggellando l’eclettico talento del “diamante grezzo” Samuel Katarro.
L’album, caratterizzato da una decisa virata psychedelic rock, è il protagonista di uno stato mentale in cui semipaperi su nuvolette rosa, ologrammi distorti di Syd Barrett e dei Beach Boys si fondono con virtuosismi da bluesman navigato che danno voce ai demoni privati e a un inglese stentato (impartito attraverso spassose lezioncine a fine brano).
Rustling è un ricco incipit che tiene sulle spine così come un rompicapo irrisolto. L’allucinato sogno americano in salsa pop di Three Minutes in California prosegue in compagnia dei Creedence Clearwater Revival con John Fogerty ipnotizzato e costretto a cantare un pezzo tutto in falsetto (Pop Skull), mentre il grottesco Bobby Bunny (The First Years of Bobby Bunny) e il suo epilogo beethoviano cedono il passo ai rumorismi sinistri di ‘s Hertogenbosch Blues Festival e alla paura di non saper l’inglese di Sudden Death, in un crescendo emozionale simile a un risveglio agitato sì, ma catartico.
Davvero un buon lavoro quello del giovane pistoiese che, non a caso, non ha lasciato indifferente la grande Patti Smith.
Miria Colasante
[adsense]
0 comments