Ci vuole stile e un certo “savoir-faire” per creare dieci perle di puro ed elegante indie- pop. Elegante sì, ma non certo sbarazzino perché i Carpacho! sanno cantare di una società egoista e alienata in modo diretto e cattivo pur rimanendo nei suoni leggeri e freschi come la brezza in riva al mare.
E così tra ritornelli un po’ sixties estremamente coinvolgenti, chitarre brillanti e un po’ di elettronica si affrontano temi sociali terribilmente attuali. Ci troviamo a “mendicare applausi lauree e affitti per un bilocale” (Niente che non va), ci rendiamo conto che gli “eroi dei nostri tempi stanno male” (La classe diligente), che un serial killer può spiegare con calma e convinzione le sue ragioni (Assassino seriale sensibile), e che colpire a tradimento e vendicarsi è una cosa così normale che non va nemmeno più giustificata (Tutto andrà a finire), tanto “il pubblico non si stupisce più” (Le riprese).
Questi spaccati di vita vissuta tutti i giorni sono raccontati dalla voce di Marco Catani, convincente e avvolgente, che appoggia su melodie che hanno l’attitudine a farsi canticchiare per tutto il giorno.
Quaranta minuti belli intensi e godibili, in cui c’è qualcosa dei Baustelle, l’eleganza degli Amor Fou, ma soprattutto c’è una band che si è riunita e ritrovata.
E alla fine? Alla fine scopriamo che forse “La futura classe dirigente” non è così diversa da quella attuale, anzi è la stessa!
Daniele Bertozzi per Mag-Music
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