[adsense]
Carlot-ta ha la mia età, capelli biondi e sguardo timido e, come lettera di presentazione, un album di otto tracce dalla copertina semplice e dal titolo – è il caso di dirlo – solare.
“Make me a picture of the sun” è un piccolo gioiello da preservare, diciamolo subito; è intimità ed estro che si fondono al confine preciso fra il fatato ed il lisergico. È “musica da ascoltare preferibilmente in silenzio” (come dice il comunicato stampa dell’artista) ma capace di far tornare bimbi gli ascoltatori in un soffio, rotolando giù su scivoli di glockenspiel e carillon.
Eclettica anche nella scelta delle lingue (si alternano il francese, l’inglese e, ovviamente, l’italiano), Carlot-ta dimostra una padronanza delle proprie capacità artistiche non indifferente: lungo i trentatré minuti che compongono l’LP, dà sfogo a tutta la sua bravura di cantautrice d’avanguardia e polistrumentista senza tralasciare nulla eppure senza mai eccedere. È così che, interiorizzati i modelli di riferimento rintracciabili in artiste come Kate Bush e Joanna Newsom ma anche nella poliedricità di Satie o della Piaf, la giovane vercellese riesce a dar vita ad un lavoro confidenziale e, al tempo stesso, vibrante e teatrale che spazia dai sussurri agli urli, dalla drammaticità alla spensieratezza fischiettante.
E chissà che non si sia ritrovata a fischiettare sulle note di Pamphlet anche la giuria del MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) che, proprio lo scorso lunedì, ha deciso di assegnare a questa promessa della musica italiana la Targa Giovani Supersound 2011 come miglior album.
La speranza, ora, è che il suo lavoro venga sempre più apprezzato e le sue abilità d’artista incentivate, affinché riesca a crescere e ritagliarsi tutto lo spazio che si merita nel panorama musicale nazionale (e non).
Annachiara Casimo
[adsense]
0 comments