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CD/LP – Brumaio, 11 t.
Scevri da percorsi già cari ad altri colleghi, muniti di un pianoforte come strumento attraverso cui dare luogo ad una sinergia tra pop e musica d’autore sempre più prossima alla maturità. A Carlotta Sillano, alias Carlot-ta, certe vie d’espressione risultano sconosciute, e là dove si può ipotizzare, di primo acchito, una vicinanza con il folk, ascoltando Songs of Mountain Stream, al contrario, l’artista si rende fautrice di una dimensione dove, con l’eccezione dell’intima Sick to the Heart, unica parentesi per chitarra, l’indole classicheggiante va a nozze con odierne ramificazioni elettroniche, non glitch ma natura, field recordings che passano da rumori sopiti e schiocchii di dita (Basiliscus) a fogli strappati a mò di memorie floydiane (Sunday Morning Bells Are Ringin’) e metronomi (Carl Holz), particolari che equiparano le proprie composizioni a copioni quasi teatrali: situazioni bucoliche, bonarie, quasi post-moderne (The Barn Owl, la chiosa bandistica di White Fur) attraverso cui perdersi nell’etere, se non scuotersi occasionalmente (Cypressa, The Song of Mountain Stream) e lasciarsi cullare (The River e la pièce di L’insinuant, sprigionate con intensità e maestosità). Una situazione affascinante quella che coinvolge Carlot-ta, e che di certo la conferma come un talento da non poco conto.
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