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Deve averne sentite tante di notti sfiorargli l’anima uno come Fabio Parrinello, anima dei Black Eyed Dog. E a simili sensazioni possono corrispondere anche le evoluzioni del proprio modo di esprimersi. Quelle che si sono via via espresse da “Love Is a Dog from Hell” fino a “Rhaianuledada” e che vedono una conferma ulteriore proprio in questo “Too Many Late Nights“, forse il disco della svolta, complice anche la produzione della palermitana 800A Records. A predominare è uno psycho-blues che ondeggia tra l’Italia e l’estero, fatto di grooves diabolici (Dixie Gipsy, Babe), refrain proto-punk, d’ispirazione caveiana (When I Was Married to You e Heather, sospese tra la voce di Parrinello e quella di Anna Balestrieri), sfumature insospettatamente industriali (It Turns You On, l’incedere distruttivo di Sister), venature western (War Child) e ballate romantiche divise tra Waits (Crazy to the Bone, Paper Cuts, Light Green) e la wave (le reminescenze electro di Blowin’ Horns in Heaven). Con simili cambi di programma il risultato è un album ipnotico, da gustare in ogni singolo dettaglio, che illustra una band in continua evoluzione, sempre intenzionata a seguire la giusta strada. Assolutamente da provare.
Gustavo Tagliaferri
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