Mobile Suit Gundam AGE: la nuova generazione si fa in tre

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Dopo molto tempo abbiamo deciso finalmente di riprendere qualche argomento dedicato al mondo di Gundam, puntando questa volta l’occhio ad una serie dedicata al robot bianco, totalmente nuova, approdata sugli schermi televisivi giapponesi verso la fine del 2011, terminata poi durante la seconda parte del 2012. Per chi è già al corrente dell’universo gundamico, avrà già intuito che parliamo di Gundam Age, anime citato brevemente in passato in qualche vecchio articolo dedicato ad altre serie.

Gundam Age a detta di Sunrise avrebbe rappresentato un punto d’incontro fra le vecchie generazioni di fans e quelli nuovi, una sorta di esperimento che a dirla tutta si è rivelato uno dei più grossi flop dell’intera mondo dell’animazione giapponese e fidatevi, non stiamo per niente scherzando.

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ADVANCED GENERATIONS

Dopo il grande successo ottenuto dalle due stagioni di Gundam 00 e dallo spettacolare e drammatico film conclusivo, A wakening of the Trailblazer, Sunrise aveva nettamente bisogno di una ventata d’aria fresca per il mondo di Gundam e quindi decise di affidare un nuovo progetto intitolato Gundam Age nelle mani degli esperti Level 5, noti per la serie Inazuma Eleven, Professor Layton e Danlball Senki. l’annuncio vero e proprio arrivò durante il periodo estivo del 2011 e dopo svariati teaser trailer ci vennero finalmente chiarite alcune idee, su questo progetto cross-media.

Gundam Age per la prima volta nell’intera serie, narrerà nel corso di 50 episodi, ben tre generazioni familiari che inizieranno con Flit Asuno, continueranno con il figlio Asemu Asuno e termineranno con il nipote Kio. Sinceramente era una trovata abbastanza geniale per certi versi ma il risultato finale si è rivelato tutt’altro. Con la supervisione del CEO Asuhiro Hino e con la regia di Susumu Yamaguchi la serie apre le porte ad una target minimale è più giovane ed oltre a presentare una trama non proprio interessante, il design dei personaggi e dei vari mecha risulta troppo infantile e giocattoloso per coloro che da anni sono abituati a vedere opere artisticamente realistiche e serie. Persino le varie sigle che si intercorrono nel corso degli episodi sono accompagnate da un ritmo più leggero.

Il Tramonto degli Angeli

http://youtu.be/XZYxa5lrWdA

Siamo esattamente nell’anno Advanced Generation 101, una misteriosa entità nota come UE(Unknown Enemy) attacca una colonia spaziale pacifista denominata Angel. Dopo aver raso al suolo l’intera colonia, questa tragedia prenderà ben presto il nome di “Il Tramonto degli Angeli e verrà poi ricordata nel corso delle varie generazioni. 

Sette anni dopo questi eventi, un’altra colonia spaziale, Orvan, viene attaccata da queste misteriose entità e fra le varie vittime vi è l’intera famiglia Asuno, il cui ultimo erede sarà Flit Asuno, il quale riceverà in punta di morte dalla propria madre l’AGE Device che contiene al suo interno i dati per poter costruire un nuovo modello di MS basato sul leggendario Gundam che tempi addietro aveva salvato le colonie spaziali.

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A.G. 115 Flit Asuno è ormai cresciuto è vive sulla colonia Nora, dove oltre a studiare e godersi le spensierate giornate collabora anche la Federazione Terrestre per sviluppare in segreto il Gundam AGE-1. Proprio durante il test del MS, la colonia viene attaccata dagli UE e inseguito Flit verrà coinvolto nel conflitto e finirà per pilotare il Gundam da lui progettato, senza ormai speranza per salvare la colonia, deciderà di metter in salvo più civili possibili, affidando il suo destino e quello dei suoi amici nelle mani del Gundam……

Tre archi narrativi, tre destini differenti…..

Come già detto la caratteristica principale di questa serie è rappresentata dal fatto che punta la sua narrazione attraverso tre linee temporali ben distinte, offrendo sempre nuovi aspetti sulla trama, nuovi MS e nuovi personaggi.

Tre mini stagioni che onestamente trovano il tempo che trovano visto che non offrono molti spunti interessanti, 15 episodi per ogni generazione non riescono purtroppo a dare un certo spessore ai personaggi che come molto spesso accade sono letteralmente piatti e privi di carisma, per buona pace di alcuni che si conterebbero sulle dita di una mano. Personaggi funzionanti che poi sono stati praticamente sfruttati male o addirittura messi fuori gioco senza un motivo valido.

Flit Asuno Arc :

Primo arco della serie che termina esattamente dopo i primi quindici episodi. Veloce è dannatamente noioso da seguire, dialoghi banali e un composto narrativo che si risveglia solo verso l’episodio 13, tirando in ballo qualche colpo di scena anche leggermente prevedibile.

Quello che non aiuta in questa prima parte è il fatto che non verrà dato nessuno spazio alla fazione nemica, senza soffermarsi quindi sulle cosiddette scelte morali alla quale ci hanno abituato le storiche saghe ideata da Tomino e da altri autori, perdendo così molto realismo.

Asemu Asuno Arc :

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L’arco narrativo centrale, dove in questo caso le redini passano al figlio di Flit, Asemu Asuno. Si tratta forse della generazione più riuscita dell’intera serie è come già anticipato prima fa parte di quella schiera di elementi sfruttati male, visto che il numero di episodi nel quale avremo a che fare da 15 diminuirà a 10.

La storia che vedremo in questo arco narrativo è ripresa in più parti dalla prima storica serie, ovvero la rivalità fra i due protagonisti, dopo aver infatti scoperto la vera identità dei nemici misteriosi, nel corso degli episodi che si succedono si potrà finalmente avere un idea più chiara sulle intenzioni di questa fazione nemica. Quello che però colpisce è il fatto che il regista è tutto il resto del team che si è occupato dello sviluppo della serie era riuscito finalmente a raggiungere un buona atmosfera per gli spettatori, visto che i 18 anni di Asemu riuscivano ad offrire ottimi spunti narrativi dal tema più maturo. Anche il mecha design riesce a trovare un proprio valore, oltre al Gundam AGE-2 ci saranno infatti anche altri comprimari discretamente interessanti.

Kio Asuno Arc :

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Il cosiddetto atto finale che porta a conclusione tutti gli eventi e le varie sotto-trame aperte nel corso dei precedenti episodi, portando con se molti dubbi fino all’ultimo episodio. Oltre ad un mecha design letteralmente scopiazzato dalle serie precedenti ( in particolare Seed e 00 ), i risvolti finali che si ottengono fra i vari dialoghi e vari colpi di scena, terminano nel modo più banale e ridicolo possibile, lasciando vorticosi dubbi sull’impegno dello staff verso questa sezione finale dell’intera vicenda.

COMMENTO FINALE

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Gundam AGE si potrebbe definire una serie letteralmente scadente e gli ascolti ai minimi storici ottenuti nelle ultime puntate hanno dimostrato come sia un prodotto commerciale, visto che a livello di merchandising ha fruttato un guadagno davvero molto proficuo, tra gunpla e videogiochi.

A livello narrativo ci sono stati anche alcuni tentativi di approfondire la serie con alcuni manga o novel, ma anche qui il risultato non è stato dei più soddisfacenti, purtroppo la sceneggiatura di AGE è fatta male, quindi è improbabile e sconsigliato poter continuare a sviluppare dei personaggi caratterizzati male.

Se siete fan di Gundam vi consigliamo la visione solo se vivete di pane e anime, al contrario consigliamo di dare uno sguardo alla nuova serie robotica Valvrave the Liberator, realizzato sempre da Sunrise e dal medesimo staff che si sta occupando di Gundam Unicorn.

Prossimamente…….

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