Dragon Ball Z: Battle of Z – le nostre prime impressioni

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Ogni volta che si prospetta all’orizzonte un nuovo episodio videoludico basato sul celebre Dragon Ball Z,  tendo sempre ad entusiasmarmi, e spesso anche ad illudermi che possa mai raggiungere le medesime vette qualitative di Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3.

Il picchiaduro mai dimenticato appartenente alla fiorente generazione di Playstation 2 resta tutt’ora uno degli esponenti più importanti del genere di riferimento. Dopo un fallimentare Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi, ed un successivo quanto temporaneo passaggio ad IP esclusiva per Microsoft che ha dato vita ad uno “squallido” (permettetemi il termine) Dragon Ball Z per Kinect, le nostre speranze erano andate lentamente a farsi benedire facendoci dimenticare come anni or sono Dragon Ball fosse uno dei picchiaduro su licenza più importanti di sempre.

Dopo un anno riempito dallo scandaloso titolo esclusivo Kinect, Namco Bandai ha deciso di darci dentro sul serio con Dragon Ball Z: Battle of Z. Di questo nuovo picchiaduro se ne sono dette di cotte e di crude nel corso dei mesi: lo abbiamo visto alle fiere di riferimento per il settore, abbiamo seguito interviste con gli sviluppatori e infine, dopo diverse attese, abbiamo finalmente avuto l’opportunità di poter mettere le mani su una versione di prova del codice finale. Battle of Z ha una release fissata per metà Gennaio, questa versione da noi testata e scaricabile da chiunque su PSvita/PS3 e Xbox 360.

La demo rappresenta senza troppi intoppi il codice finale del gioco, la versione da noi testata è stata ovviamente la versione Playstation VITA. Eravamo molto scettici sulla qualità finale che si sarebbe potuta ricavare da un hardware portatile, fortunatamente Namco Bandai ci ha smentiti in quarta subito dopo aver avviato l’applicazione dalla Live Area della console.

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La Battaglia degli Dei sarà sicuramente una delle trame più interessanti da seguire all’interno del gioco.

Dragon Ball Z: Battle of Z rappresenta una sorta di picchiaduro cooperativo a squadre di 4 giocatori ciascuno, il gameplay quindi differenzia non poco dai precedenti capitoli della saga. Le infinite combo che in passato rappresentavano il punto di forza del brand spariscono definitivamente per affidare al tasto triangolo una serie di attacchi già pre-impostati direttamente dal gioco mentre, al tasto cerchio vengono affidati dei brevi attacchi a distanza differenziati per ciascun personaggio.

La telecamera di gioco viene posta alle spalle del personaggio trasformando l’intera azione di gioco simile a quella di uno sparatutto in terza persona. Con più nemici sulla mappa di gioco viene fortunatamente in aiuto il tasto R per fare un rapidissimo lock sull’avversario selezionato. L’intera struttura ludica affonda le sue radici nel gameplay grazie alla differenziazione in classi per ogni personaggio.

Utilizzando un Gohan oppure Crilin, si nota fin da subito come gli sviluppatori abbiano finalmente cercato di rendere i personaggi unici a se stessi che mere skin d’abbellimento. Quanto alla struttura di spostamento, ogni personaggio potrà scattare, volare oppure salire o scendere di quota tramite i tasti quadrato e X.

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Ogni volta che si concluderà una partita, al giocatore sarà richiesto di donare energia alla sfera Genki. In questa versione demo sembra funzionare come un semplice contatore, avrà altri utilizzi nel prodotto finale ?

Per quanto riguarda le abilità speciali, ogni personaggio sarà dotato di una barra speciale posta sotto quella degli HP e di un’ulteriore indicatore definito Genki. Questo indicatore speciale si riempirà col progredire del combattimento ed una volta giunto a metà permetterà al giocatore di utilizzare la mossa finale del personaggio. Molti degli aspetti presenti in Dragon Ball Z: Battle of Z ricordano per certi versi Dragon Ball Z: Legend apparso moltissimi anni fa sulla scena videoludica. Entrambi i titoli condividono una struttura ludica basato sulla cooperazione, inutile dire che forse Bandai abbia tratto spontaneamente ispirazione dal suddetto.

La demo propone circa 4 livelli della campagna dedicata all’ormai consueta “Saga dei Sayan”, tuttavia solo le prime due fungono da semplice tutorial mentre le restanti ci permettono di affrontare Radish e Nappa. Prima di ogni missione sarà possibile modificare l’aspetto del proprio personaggio e le varie caratteristiche con l’ausilio di alcune carte speciali, ognuna diversificata per un determinato tipo. Le varianti sono molteplici e la lingua nipponica non ci ha permesso di scavare affondo questo interessante sistema di crescita del proprio personaggio.

Dove Dragon Ball Z: Battle of Z convince maggiormente ma lascia comunque un pò di amaro in bocca per via di una modalità infrastruttura non proprio brillante è il suo fattore cooperazione. Portando a termine le missioni single player, dal menù principale sarà poi possibile accedere ad altre due modalità di gioco chiamate: Multi-Mission e Team Battle.

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Prima di ogni combattimento è sempre meglio prepararsi adeguatamente la propria squadra.

*La Multi-Mission ci permette di rigiocare le missioni della storia principale con l’ausilio di altri giocatori online. Qui il fattore cooperativo gioca un ruolo molto chiave all’interno dell’esperienza di gioco, la grande varietà offerta dalle classi proposte permette di cimentarsi in diversi ruoli all’interno della squadra. Peccato che il tutto sia gestito male da un matchmaking che gestisce il tutto a singhiozzi, bloccando addirittura l’intera azione di gioco.

*La Team Battle non è altro che una modalità versus fra due squadre di giocatori composte da 4 membri ciascuno. Le possibilità offerte dall’infrastruttura non sono state affatto benevoli e ci siamo ritrovati spesso e volentieri in stanze vuote aspettando altri utenti che vi partecipassero.

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Se su PS3 e Xbox 360 abbiamo ormai visto di tutto, i modelli poligonali realizzati con la tecnica del cell-shading sono superbi sopratutto sullo schermo di PSvita.

Dragon Ball Z: Battle of Z convince a pieni voti sopratutto quando parliamo dell’aspetto grafico e tecnico. Parlando esclusivamente in ambito portatile, Battle of Z rappresenta già da ora, un più che discreto picchiaduro su licenza. Il motore grafico  è ancora una volta la medesima riproposizione di un cell-shading adeguatamente sfruttato. e questa versione PSvita non si fa scrupoli a riproporre sullo splendido schermo Oled da 5 pollici tutta l’azione di gioco vista negli ultimi mesi negli eventi a tema.

Le capacità hardware di VITA dimostrano ancora una volta che la console sa gestire alla grande anche i titoli casalinghi. Nonostante i difetti riscontrati nella gestione online delle lobby e un gameplay che non piacerà sicuramente a tutti i fanatici del brand, bisogna comunque apprezzare il lavoro di Namco Bandai nel cercare di offrire un tipo di esperienza più ricercata e capace di svecchiare un pò la formula classica.

Per ora Dragon Ball Z: Battle of Z ci ha convinti ma è ancora lungi da meritarsi il titolo di miglior tie-in videoludico appartenente al franchise di Dragon Ball. La versione completa potrà darci sicuramente tutte le risposte alle nostre incognite.

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