Il franchise di One Piece non ha certamente bisogno di tante presentazioni, il celebre manga di Eiichiro Oda incentrato sulla ciurma di pirati capitanata da Cappello di Paglia è da sempre un system seller in qualunque ottica si veda la sua commercializzazione.
Se a livello cartaceo o semplicemente animato One Piece è da sempre un successo di critica e pubblico, sul fronte dell’intrattenimento videoludico il discorso assume delle connotazioni un po’ più complesse. Nelle generazioni precedenti infatti, i titoli prodotti da Bandai come tie-in del manga e dell’anime quasi mai si sono rivelati delle vere perle d’intrattenimento, o almeno così pareva fino a qualche anno fa.
Il rilancio videoludico, se proprio così vogliamo chiamarlo, è arrivato nel 2012 con One Piece: Pirate Warriors, il primo vero Musou incentrato totalmente sul mondo dei pirati nipponici di Oda, sviluppato ovviamente dai caparbi Omega Force di Tecmo Koei e pubblicato da Bandai Namco in esclusiva Playstation 3. Il gioco si rivelò un vero successo di vendite e più che discreto in termini di critica, tanto che non mancò di arrivare anche un sequel intitolato Pirate Warriors 2, questa volta sviluppato anche per PSvita. Proprio nel mentre di questo succulento successo, Bandai pubblicava in Giappone durante il 2013, One Piece: Unlimited World Red per Nintendo 3DS. Il gioco, sviluppato dai bravi ragazzi di Gambarion, si rivelò essere una produzione sostanzialmente riuscita, compiendo il suo dovere principale: divertire i giocatori e sopratutto gli appassionati del manga e dell’anime.
Fortunatamente anche noi occidentali siamo stati graziati da Bandai, tanto che il publisher ha rilasciato One Piece: Unlimited World Red il 27 Giugno 2014 su 3DS, ma anche su PS3, PSvita e addirittura Wii U. Una release davvero sorprendente, capace di accogliere i favori di molti videogiocatori che magari non erano in possesso della piccola console Nintendo. E’ così che abbiamo quindi deciso di prendere la palla in balzo e provare la versione Playstation VITA di One Piece: Unlimited World Red per proporvi la nostra recensione. Sarà l’ennesimo successo o semplicemente un tie-in fallimentare?
One Piece: Unlimited World Red è una sorta di action game simile ai Musou ma per certi versi molto diverso nella sua formula. Parliamo infatti di un gioco d’azione a scorrimento abbastanza classico, dotato di una componente esplorativa contornata da elementi RPG dosati al punto giusto. La storia, più che un mero abbellimento al gameplay, è stata realizzata dagli sceneggiatori di Gambarion in collaborazione con Eiichiro Oda, di cui onestamente si avverte davvero poco il suo tocco, a parte la realizzazione di nuovi interessanti personaggi. Non si tratta quindi di una trasposizione degli eventi visti nel manga o nella serie animata, parliamo proprio di una storia inedita ambientata durante gli eventi nel “Nuovo Mondo”. L’ennesimo filler narrativo che questa volta sposta il proprio setting sull’isola di Traverstown, una piccola ma bizzarra cittadina che i giocatori avranno modo di espandere nel corso del gioco.
Subito dopo che il gommoso Monkey D. Rufy sbarcherà sull’isola, Zoro, Sanji, Nami e gli altri membri della ciurma spariranno misteriosamente senza lasciare traccia. Nel mentre il giovane protagonista avrà il compito di simpatizzare con i cittadini della piccola città, facendo quasi subito la conoscenza di un nuovo personaggio realizzato appositamente per il gioco, Yodaya, una locandiera che ha il principale scopo di rendere l’isola un posto più accogliente con fabbriche, farmacie e altri interessanti luoghi commerciali che possano favorire gli introiti. Il gruppo, che nel corso delle prime battute finirà per riunirsi, dovrà confrontarsi contro una nuova imponente minaccia, il conte Red, un villain nuovo di zecca ideato da Eiichiro Oda e forse la principale punta di diamante di tutta la produzione.
Il conte Red è un personaggio particolarmente carismatico e la sua introduzione viene perfettamente legata agli eventi del manga. Assieme al suo fidato assistente Pato, egli è capace di creare, attraverso delle foglie speciali, luoghi o persone che Rufy e i propri compagni hanno già affrontato durante i precedenti viaggi.
Come detto in qualche riga più sopra, il gameplay di One Piece: Unlimited World Red è una sorta di action game con alcune meccaniche da RPG appena abbozzate. Il gioco ricorda in parte l’ecosistema visto nella serie di Monster Hunter, l’HUB centrale sarà la città di Traverstown e da li i giocatori avranno modo di selezionare le varie missioni, espandere le strutture o potenziare i personaggi con le cosiddette “Parole”: abilità speciali capaci di influenzare l’esplorazione dei dungeon o di semplificare gli scontri con i vari nemici. Le dimensioni della città sono piuttosto contenute tanto che a volte l’esplorazione con Rufy è quasi fine a se stessa.
Ad abbreviare le fasi esplorative in città ci saranno le braccia elastiche di Rufy, in grado di allungarsi verso le sporgenze più elevate. Ciò però viene meno a causa della telecamera troppo attaccata alle spalle del personaggio che blocca in certi momenti la visuale d’azione. Queste problematiche non si presentano solo in città ma anche durante gli spostamenti nei dungeon, più che mai frustanti se si fanno i conti con gli sporadici combattimenti sparsi per le mappe.
In modo del tutto simile a Monster Hunter, i dungeon sono divisi in varie zone, queste non godono certamente di una grande quantità di elementi a schermo ma danno comunque la possibilità di interagire con alcuni elementi dell’ambiente circostante per acquisire i materiali: erbe o addirittura catturare insetti e pescare, quest’ultime relegate a dei mini-giochi dalla facile risoluzione. Ad assecondare queste sessioni di grinding dei vari materiali da utilizzare per potenziare i protagonisti o espandere Traverstown, troviamo i classici combattimenti prima di giungere al fantomatico boss finale. Il party sarà composto da tre personaggi, ognuno ben differenziato per abilità e range di attacco ma purtroppo per via della sua natura da gioco portatile, le combo e le mosse speciali peccano di una sostanziale varietà. Dove però si denotano i difetti principali sono le battaglie contro i boss, alcune molto lunghe e altre fin troppo brevi.
Il tutto viene afflitto da un livello di difficoltà tarato davvero verso il basso, scelta probabilmente attuata di proposito per favorire l’utenza più giovane ma che almeno per noi viene definita un difetto non da poco, specie se poi bisogna fare i conti con una struttura RPG davvero accentuata e irrisoria, sopratutto nei confronti dei giocatori più hardcore.
Anche la longevità non si attesta su livelli soddisfacenti, parliamo infatti di circa 7 ore per completare la storia principale e una dozzina in più qualora vi impegnaste a sviluppare la città o completare i piccoli incarichi extra proposti dalla taverna. Non sappiamo come funziona la componente multiplayer sulle versioni PS3 e Wii U ma per quanto concerne l’ambito portatile, la mancanza di una componente online in favore di quella locale è un malus non da poco.
A dare più corposità alla produzione troviamo una seconda modalità di gioco, realizzata appositamente per la release occidentale, chiamata “Arena”. In questa modalità si potranno selezionare ben 14 personaggi differenti provenienti dalle varie avventure che la ciurma di Cappello di Paglia ha incontrato nel corso dei lunghi viaggi, ognuno di essi è caratterizzato con le abilità tipiche viste nel manga. Lo scopo di questa Arena sarà quello di scalare una classifica graduale affrontando scontri 1 vs 1 o semplicemente orde di nemici. Una modalità extra che a modo suo offre non poche ore di divertimento extra all’esperienza complessiva.
Dal punto di vista tecnico One Piece: Unlimited World Red è davvero un bel vedere. Diversamente da Pirate Warriors 1 e 2, Gambarion ha preferito applicare un motore grafico cell-shading sui modelli poligonali e uno scarno 3D sulla realizzazione degli scenari. Pur trattandosi di un prodotto nativamente portatile, e indirizzato ad una console come il 3DS, il lavoro degli sviluppatori nel riprodurre gli elementi tipici del manga e le suddette abilità del gruppo di protagonisti è senza dubbio da plauso.
Purtroppo i limiti tecnici della piccola console Nintendo impediscono di raggiungere l’eccellenza tecnica, che si attesta su buoni livelli ma viene impregnata da una legnosità delle animazioni tendenzialmente fastidiose. Non sappiamo come si comportano le altre versioni ma analizzando la stabilità di quella Playstation VITA, spesso e volentieri il gioco inciampa in qualche piccolo calo di frame rate. Aspetto in parte criticabile ma tutto sommato nulla di realmente preoccupante o che possa incidere sulla giocabilità del titolo.
Giudicare One Piece: Unlimited World Red non è affatto un lavoro facile, da un lato troviamo un titolo divertente, con alcune meccaniche interessanti e uno sfrenato fan service ma dall’altro abbiamo a che fare con una produzione che non osa più di tanto. La difficoltà tarata molto verso il basso e una longevità ridotta quasi all’osso non permettono all’ultima fatica di Gambarion di guadagnarsi il merito che gli spetta ma nonostante ciò riesce senza dubbio ad essere l’acquisto prediletto di ogni cultore del manga di Oda.
Se siete in possesso del 3DS o Playstation VITA, potrete fare i conti anche con un prezzo meno marcato e più contenuto rispetto alle controparti PS3 e Wii U, che a onor di merito sono pressochè identiche a quelle portatili
🙂
– Tecnicamente più che buono –
– Ottima riproduzione dei personaggi più noti del manga –
– La modalità Arena sfrutta tutte le caratteristiche RPG del gioco –
– Il villain è molto carismatico –
🙁
– Battle System poco variegato –
– Longevità davvero ai minimi termini –
– Il Grinding dei materiali è una continua forzatura –
– A che serve realmente sviluppare la città? –
– Animazioni troppo legnose –
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