Behind the Records: Seashell

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Com’è nata, com’è strutturata e quali sono gli aspetti che differenziano la Seashell dalle altre etichette indipendenti?

Claudio: Seashell Records è nata a distanza, tra Palermo e Berlino, e la sua dislocazione geografica ci ha messo nell’ottica di creare qualcosa che trascenda i confini nazionali. È lo spirito principale dell’etichetta e quello della nostra prima uscita, Pluviôse, che ha coinvolto musicisti ai quattro angoli del mondo accomunati da una stessa sensibilità musicale. È strutturata in modo assolutamente orizzontale: io e Federico ci occupiamo di tutto o quasi.

Perché “Seashell”?

C: Perché le conchiglie sono oggetti che producono un suono naturalmente, per loro stessa conformazione, basta raccoglierle e avvicinarle all’orecchio.

Quando avete fondato l’etichetta, avevate uno o più modelli?

Federico: Sicuramente un nostro punto di riferimento è stata la 4AD storica (quella del periodo di Ivo Watts-Russell) ma si tratta più di un approccio stilistico che manageriale.

C: Anche la prima Sub Pop ha esercitato una grossa influenza su di noi, soprattutto per la loro idea di raccogliere qualcosa che giaceva nel sottosuolo per portarlo alla ribalta. Pop sotterraneo, per l’appunto. E poi la Sarah Records, per me un modello assoluto.

Qual è la filosofia generale dell’etichetta?

F: Penso che quello che distingue gli album pubblicati a nome Seashell Records sia una visione condivisa da noi e dagli artisti sul modo di fare musica. Nulla di nuovo sotto il sole: pubblichiamo dischi che compreremmo per noi stessi, credendo che nel mondo ci siano altre persone che stanno cercando un certo tipo di musica e non sono soddisfatte dai canoni della musica alternativa degli ultimi anni. Il secondo punto è rappresentato dal formato. Quello che potrà sembrare un vuoto anacronismo è in realtà un fattore molto importante per molti dei nostri clienti. Il piacere di inserire una musicassetta in uno stereo e premere il tasto “Play” e godersi la propria musica come si faceva prima è parte integrante della nostra offerta.

C: Cassetta significa: durata limitata, non puoi skippare, organizza il lavoro su due lati con un silenzio nel mezzo. Va tutto a beneficio del lavoro e di chi lo ascolta.

Fate tutto da soli? O vi avvalete dell’aiuto di qualcuno?

F: Trattandosi di una piccola realtà, riusciamo a curare quasi ogni aspetto da soli. L’artwork e il packaging di alcune edizioni speciali sono invece opera dell’artista Federico Lupo (vonholdenstudio.com) che da qualche mese ha gentilmente accettato di collaborare con la nostra etichetta.

Come selezionate gli artisti da accogliere nel roster?

F: Al giorno d’oggi l’offerta di musica sul web è enorme e diversi musicisti e band hanno iniziato a contattarci chiedendoci di ascoltare le loro demo. Cerchiamo di trovare il tempo per ascoltare il lavoro di tutti quelli che ci scrivono ma essendo solo in due i tempi finiscono inevitabilmente col dilatarsi. Alcuni degli artisti che abbiamo scelto li conoscevamo già. È il caso di Novanta, che ha pubblicato a settembre il suo Best-Selling Dreams e che conoscevamo già da diversi anni.

Siete più voi a cercare, o siete soprattutto cercati? Qual è il vostro metodo per cercare nuove band da pubblicare?

C: All’inizio cercavamo soprattutto noi. L’idea per la nostra prima uscita era una compilation, infatti, per far capire da subito che tipo di musica intendessimo promuovere e per avere immediatamente un roster di artisti sui quali puntare. Adesso che abbiamo una fisionomia, siamo più cercati. Prediligiamo i canali sotterranei, quali Bandcamp e piccole webzine.

Che tipo di accordi vengono stipulati con gli artisti? E come vengono suddivisi investimenti, lavoro ed eventuali profitti?

C: Tutte le spese e il lavoro di stampa dei supporti fisici, spedizione e promozione sono a nostro carico. I profitti coprono inizialmente le nostre spese di stampa dei supporti fisici, poi vengono ripartiti 50 e 50 con gli artisti. Gli accordi con la nostra etichetta sono limitati nel tempo e validi per il singolo album.

In media, quanto vende un titolo? E quel è stato il vostro best-seller?

C: Finora si equivalgono. Pluviôse ha avuto una vendita rapida, Best-Selling Dreams più lenta ma maggiormente costante. Potrò farti un bilancio più accurato tra un paio di uscite!

Qual è il vostro album preferito tra quelli pubblicati? E quello più sottovalutato?

F: Avendo pubblicato ancora pochi titoli non possiamo averne ancora uno preferito. Fortunatamente non abbiamo ancora avuto un disco particolarmente sottovalutato e speriamo che le cose restino così ancora per molto tempo.

In percentuale, quante copie si vendono nei negozi, quante attraverso il vostro sito e quanto ai banchetti dei concerti?

F: La maggior parte delle copie viene venduta tramite il sito o eventi organizzati dall’etichetta. Recentemente stiamo stringendo accordi con alcuni negozi nel Regno Unito e in Italia, quindi speriamo che presto la percentuale di album venduti da terzi possa aumentare, migliorando la diffusione dei nostri titoli nel mondo.

Come vedete in prospettiva l’oggetto disco? Pensate anche voi che il futuro sia nei file da scaricare, con la fisicità di vinile e/o CD ad appannaggio di una ristretta cerchia di cultori e nostalgici?

F: È un discorso difficile che mette a confronto la praticità con, se mi passate il termine, la bellezza. Non credo che l’uso del formato digitale farà sparire l’oggetto disco (o cassetta) dal mondo. Semplicemente il disco assumerà una valenza diversa: da supporto per la diffusione della musica alla grande massa diventerà un oggetto per collezionisti o comunque per un certo tipo di pubblico che cerca anche un lato estetico e tangibile nella musica.

C: Sono d’accordo. Ci saranno sempre cultori dell’oggetto; io stesso non ho mai smesso di comprare CD, vinili e cassette. Non per nostalgia, ma perché l’ascolto al PC, per quanto mi riguarda, è molto più distratto. Ho bisogno dei miei rituali.

C’è qualche altra etichetta italiana con la quale vi trovate in sintonia?

C: In generale, chi è dedito al DIY e non lavora solo per spennare la gente. Direct Cut (directcut.bandcamp.com) è un’eccellente etichetta che propone vinili, cassette, fanzines, tutti lavori fatti a mano con cura e passione. Anche la DeAmbula Records propone sempre lavori molto interessanti e validi.

Che cosa dobbiamo aspettarci da voi nei prossimi mesi?

C: Nei primi di dicembre (l’intervista è stata realizzata a novembre, ndr) uscirà l’album di debutto di In Every Dream A Nightmare Waits, Between the Surface and the Sun), un dark-folk singer australiano su cui puntiamo molto. Sotto Natale rilasceremo un singolo in digitale in download gratuito di altri due artisti già presenti su Pluviôse. Per l’anno nuovo abbiamo un’altra uscita in cantiere, non posso dire di più, ma vi stupirà parecchio!

a cura di Marco Gargiulo

Behind the Records: la parola alle etichette discografiche.

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Blogger professionista e da sempre appassionato esperto di telecomunicazioni, serie tv e soap opera. Giuseppe Ino è redattore freelance per diversi siti web verticali. Ha fondato teleblog.it, tivoo.it, mondotelefono.it, maglifestyle.it Ha collaborato tra gli altri anche con UpGo.news nella creazione di post e analisi. Collabora con la web radio Radiostonata.com nel programma quotidiano #AscoltiTv in diretta da lunedi a venerdi dalle 10 alle 11.

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