Tomb Raider: Le nostre considerazioni sul film [immagini]

Tomb Raider. Reboot della versione cinematografica dedicata a Lara Croft, su chiara su ispirazione del videogioco

In realtà il film è diviso in due parti; nella prima parte, seguirete Lara nella vita di tutti i giorni, la vita di una giovane donna tutta muscoli che non ha ben chiaro la sua strada. La vedrete lottare in un incontro di arti marziali dove, più che darne, ne riceve di santa ragione. E anche una scommessa a cui partecipa per guadagnare un po’ di soldi finisce male. Sembra tutto contro di lei. Eppure la sua vita potrebbe essere diversa: potrebbe ereditare un impero se solo si decidesse a dichiarare ufficialmente morto il padre, un archeologo che è partito per una missione importante senza far più ritorno a casa. E proprio nella stanza del notaio, dove sta per firmare i documenti per entrare in possesso dell’eredità, un oggetto le farà cambiare idea e dare inizio all’avventura.

La seconda parte è in effetti il film d’azione per gli appassionati del genere. Missione impossibile (ritrovare il padre in un’isola sperduta dopo 7 anni dalla sua scomparsa e come unico compagno di viaggio un marinaio ubriacone proprietario di una barca arrugginita), mille e più ostacoli da superare tra indovinelli e veri e propri assalti fisici, emozioni forti saranno gli elementi cardine per raccontare l’avventura croftiana.

Da non appassionata del genere, ho rilevato positivamente l’originalità del segreto alla base della missione, mentre le scene d’azione hanno trasformato il film nel videogioco in cui l’eroina subisce solo qualche graffio quando si trova in situazioni che nella realtà l’avrebbero fatta morire al primo minuto del film.

Sicuramente è ben rappresentato il concetto di resilienza, in quanto Lara, sconfitta nella vita reale, riesce a ripartire più forte e a superare tutti gli ostacoli nella vita avventurosa. Naturalmente finale aperto!

Il cast: Alicia Vikander, Dominic West, Walton Goggins, Daniel Wu e Kristin Scott Thomas.

Maria Rosaria D’Apice per cM

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Qualche news sulla produzione:

Lara Croft è la figlia fiera ed indipendente di un eccentrico avventuriero, scomparso quando lei era ancora in tenera età. Divenuta una giovane donna di 21 anni, priva di qualsiasi obiettivo o scopo reale, Lara gira per le caotiche strade alla moda di East London lavorando come corriere in bicicletta, riuscendo a malapena a guadagnare i soldi per l’affitto. Determinata nel trovare la sua strada, si rifiuta di assumere il comando dell’impero globale del padre, così come rifiuta fermamente l’idea che lui sia veramente scomparso. Consigliata ad affrontare gli avvenimenti e ad andare avanti dopo sette anni senza di lui, neanche Lara riesce a capire cosa la guidi a risolvere finalmente il mistero della sua morte.

Schierandosi esplicitamente contro l’ultimo desiderio del padre, Lara si lascia tutto alle spalle alla ricerca della sua ultima destinazione nota: una tomba leggendaria nascosta su un’isola mitologica, che potrebbe trovarsi al largo delle coste del Giappone. Ma la sua non sarà una missione facile; solo raggiungere l’isola si rivelerà estremamente pericoloso. Improvvisamente, la posta in gioco per Lara sarà talmente alta, che – contro ogni probabilità ed armata solo della sua raffinata intelligenza, della sua fede cieca e della sua innata testardaggine – dovrà imparare a spingersi oltre i propri limiti, nel suo viaggio verso l’ignoto. Se sopravvivesse a questa pericolosa avventura, potrebbe realmente capire chi sia e conquistare il nome di tomb raider.

Dalla Warner Bros. Pictures e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures, “Tomb Raider” è la storia che condurrà una giovane e risoluta Lara Croft, sul sentiero che la consacrerà eroina globale. Protagonista del film è il premio Oscar® Alicia Vikander (“Ex Machina”, “The Danish Girl”), per la regia di Roar Uthaug (“The Wave”), con il premio Oscar® Graham King (“The Departed – Il bene e il male”) che produce per la sua compagnia, la GK Films. La produzione del film, coincide con il 20o anniversario della saga del popolare videogioco della Square Enix, Crystal Dynamics e Eidos Montreal.

In “Tomb Raider” compaiono anche Dominic West (“Money Monster – L’altra faccia del denaro”, “300”), Walton Goggins (“The Hateful Eight”, “Django Unchained”) e Daniel Wu (“Into the Badlands” per la AMC).
Uthaug dirige da una sceneggiatura di Geneva Robertson-Dworet. Il team creativo comprende il direttore della fotografia George Richmond (“Mission: Impossible – Rogue Nation”); lo scenografo Gary Freeman (“Maleficent”); il montatore candidato all’Oscar® Stuart Baird (“Skyfall”, “Gorilla nella nebbia”), la costumista premio Oscar® Colleen Atwood (“Animali fantastici e dove trovarli”) e il costumista Tim Wonsik (assistente costumista, “Free State of Jones”, “Iron Man 3”).

Warner Bros. Pictures e Metro Goldwyn Mayer Pictures presentano, una produzione Square Enix, una produzione GK Films, “Tomb Raider”.
Il film sarà distribuito nei cinema a partire dal 15 marzo 2018 dalla Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment e, in alcuni territori selezionati, dalla MGM.

Con Alicia Vikander nel ruolo che dà il titolo al film, l’epica di “Tomb Raider” rivela una storia originale e tutta nuova, che porta lo spettatore non solo a conoscenza della vera prima avventura di Lara Croft, ma anche totalmente nel cuore e nella testa di un personaggio che, per trovare il suo posto nel mondo, deve riuscire a collegare il suo futuro al suo passato. Il film non spiega soltanto le sue scelte ma perché le fa, mentre scopriamo in che modo è riuscita a diventare una delle più grandi e più famose eroine di tutti i tempi.

In questo film compaiono diverse pietre miliari presenti nel fortunatissimo, e osannato dalla critica, videogioco di “Tomb Raider” del 2013—il più venduto della saga nella sua storia—che è stata una vera fonte di ispirazione per i produttori, così come lo è stata la nuova concezione del personaggio stesso. Il regista Roar Uthaug, cresciuto giocando a tutti i suoi videogame, dichiara, “Ero pazzo di quel gioco e, naturalmente, anche del personaggio di Lara Croft, una ragazza tostissima che risolve ogni enigma, evita tutti i tranelli e depreda tombe. Ma dopo aver visto quanto avevano fatto nel gioco del 2013, mi sono entusiasmato dell’autentica e aggressiva versione del personaggio, così ho pensato che sarebbe stato perfetto anche per trasporlo sul grande schermo”.

Il prolifico ed esperto produttore Graham King, che si era accaparrato i diritti del film dal proprietario anni prima, sostiene che anche lui era convinto di poter portare al cinema questo concetto allargato della storia del personaggio. “Lara Croft è una delle rare donne forti e di successo nel genere, in special modo all’interno dei film. La vediamo già da un bel po’ di tempo e credo che non poteva esserci momento migliore per rivisitare il suo personaggio, e portarne a conoscenza delle sue origini, in una maniera che possa applicarsi al mondo odierno. Il tono è cambiato, la storia contiene molti aspetti drammatici ed emozioni, oltre a incredibili scene d’azione praticamente ininterrotte, perciò penso che il pubblico di oggi si divertirà a seguire questa avventura così come fanno le persone che giocano con i suoi videogame”.

Durante la sua crescita, anche la Vikander era una giocatrice nonché grande fan del personaggio. “Da ragazzina in casa nostra non c’erano i videogiochi, perciò ero sempre contenta di poter andare a giocarci nelle case dei miei amici che li avevano”, ricorda. “Mi ricordo di quando si giocava con “Lara Croft” e mi colpì il fatto che non avevo mai visto prima un personaggio femminile così forte. Non era semplicemente una donna, ma era così fiera, determinata e capace, e questo mi ha spinto ad adorarla. Certo, ero solo una bambina di dieci anni, perciò quel gioco per me era solo un addestramento per affrontare l’enorme residenza dei Croft!”

La Vikander, che naturalmente è avanzata di livello crescendo, dice, “Quando ho saputo del film, sono uscita per comprare anche i suoi nuovi giochi. Davano l’impressione della vera essenza di Lara delle versioni precedenti, ma ora dobbiamo seguire i suoi inizi. Secondo me, lei è come i supereroi che tanto amiamo; vedendo le loro avventure diventare la versione ‘super’ di loro stessi, ci sentiamo sempre un po’ vicini a loro e, da un punto di vista emotivo, li comprendiamo”.

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Così come per i videogiochi, i produttori puntavano all’azione che sembrasse plausibile e che il pubblico si sentisse circondato da essa, vivendo gli eventi per mezzo degli occhi di Lara: correndo a tutta velocità, combattendo duramente, tirare con l’arco mentre schiva le pallottole—mentre affronta tutta una serie di ostacoli letali—e risolvendo puzzle impossibili da districare in pochissimi secondi. Lara ha bisogno di ogni grammo di forza, abilità, intelligenza e resistenza per compiere le sue incredibili gesta, che è precisamente il motivo per cui gli appassionati di tutto il mondo amano i suoi videogames: riescono ogni volta a piazzare il giocatore al centro dell’azione e a fargli vivere l’avventura virtuale più grande di sempre.

La sceneggiatura è stata scritta da Geneva Robertson-Dworet e Alastair Siddons, da un soggetto di Robertson-Dworet e Evan Daugherty. “Gioco da parecchio con le avventure di ‘Tomb Raider’, e mi sono reso conto che Lara Croft, l’affascinante personaggio al centro del racconto mitologico, è cresciuta fino a diventare un’icona della cultura pop”, dice Daugherty. “Ho avuto l’onore di poter aiutare a formare in modo significativo questa nuova versione del personaggio, e della saga in generale”.

Nel film, l’avventura di Lara inizia quando le viene chiesto di accettare ufficialmente la morte del padre. Sentendosi messa all’angolo, ciò che la giovane ribelle accetta è invece un nuovo enigma rinchiuso in una scatola, che contiene un indizio sul destino del padre, che la porta a credere che forse, dopo tutto, non è andata proprio come le è stato raccontato. Ciò che scopre, la porterà molto lontano da casa, addirittura negli angoli più remoti della Terra.

“La relazione padre/figlia è il nocciolo della nostra storia”, nota Uthaug. “Lui l’ha abbandonata, ma lei non riesce a fare a meno di lui. Questo ha creato un vuoto in Lara che sta tentando di riempire, e questo enigma finale si rivela la chiave che da inizio alle sue risposte su quanto veramente accaduto a suo padre, così da imbarcarsi in un’ultima emozionante ricerca”.

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