Ace Combat 7: Skies Unknown – Recensione

Il simulatore di volo arcade di Bandai è pronto al decollo. Ecco la nostra recensione di Ace Combat 7!

  • Nome completoAce Combat 7: Skies Unknown
  • Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, Microsoft Windows
  • Producer: Namco Bandai Games
  • Developer: Namco Project Aces
  • Distribuzione: Retail/Digital
  • Data d’uscita: 18 Gennaio (PS4, Xbox One), 1 Febbraio (PC)
  • Genere: Simulatore di volo arcade
  • Versione testataPS4

Che siate reduci dai film degli anni ’90, da una passione generazionale o da semplice curiosità verso l’immenso blu sopra le nostre teste, sicuramente avrete sentito nominare la serie di Ace Combat, il simulatore di volo edito da Bandai Namco. Giunto al 7° capitolo canonico ed al diciannovesimo episodio complessivo, scopriamo se questo titolo merita il proprio posto nel mondo videoludico.

Motori a piena potenza

L’esordio in Ace Combat 7 è guidato dalla scelta dei comandi, che si rivelano adatti ad un pubblico eterogeneo. Chiaramente, il titolo è pensato per essere sfruttato con la configurazione esperta, dedicata agli amanti dei simulatori e precisissima, anche grazie ad un’ottima realizzazione tecnica e alla mappatura ben studiata dei comandi, tipica della serie. Durante i voli ogni scelta conta, e si sente sulle proprie mani il peso delle statistiche dei velivoli a disposizione (un numero esiguo, al momento, sebbene sia comunque sufficiente alle necessità) contribuendo a rendere autentico il feeling pad alla mano. Risulta inoltre importante la scelta del mezzo a seconda della missione, dato che le tre categorie – Caccia, Multiruolo e Attacco – eccellono in determinati settori grazie ad una suddivisione degli armamenti disponibili piuttosto variegata. Infatti, non è il solo saper usare la cloche che determina il successo nei cieli dello Strangereal Universe.

Messa a punto

Prima di ogni sortita è buon costume mettere mano all’ampia scelta di opzioni per ogni aereo che Ace Combat 7 fornisce. Sbloccabili assieme ai velivoli in un intuitivo albero – con tanto di sezione dedicata al multiplayer -, i perk e le armi speciali contraddistinguono il giocatore ed il modo in cui volerà sul campo di battaglia. Se abbiamo già citato quanto le statistiche importino nel concreto, poter andare ad ottimizzare quelle che sembrano le più rilevanti in base alla missione od al proprio stile di gioco contribuisce alla profondità di un gameplay non scontato come ci si potrebbe aspettare. Inoltre, le armi speciali cambiano drasticamente la partita in corso, ma possono anche risultare totalmente inefficaci a seconda dell’utente, che deve fare specialmente attenzione alle decisioni da prendere. Il titolo ha un’intrinseca difficoltà di gestione che soddisferà certamente i veri appassionati e, perché no, potrebbe generarne di nuovi.

Controllo della strumentazione

A livello prettamente tecnico, invece, il titolo si presenta molto bene soprattutto sull’impatto frontale. La realizzazione di carene, flap e propulsori è soddisfacente e realistica, e poterli guardare a 360° nel proprio hangar fa notare quanto il buon lavoro di Bandai sia anche evidenziato dagli stessi sviluppatori, senza timore alcuno. Ciò che esalta, inoltre, è la resa estetica del cielo e delle nuvole, a cui viene aggiunta anche una interessante funzione di depistaggio dei missili, atta ad approfondire la strategia di movimento tridimensionale, così come nelle spettacolari condizioni meteo variabili. In Ace Combat 7, infatti, capiterà che il clima ci sia tanto favorevole quanto avverso, anche al punto da dover combattere in mezzo a temporali furiosi – con scariche che manderanno in tilt i sistemi elettronici – o a immense tempeste di sabbia, capaci di oscurare i radar e le interfacce di aggancio. Il tutto con una cura più che soddisfacente, un’ambientazione capace di immergere il pilota nel vivo dell’azione, condita da una colonna sonora mai banale – soprattutto nel climax della campagna, dove raggiunge picchi interessantissimi.

Decollo precario

C’è tuttavia da notare che quanto detto finora gravita attorno al fulcro della simulazione di volo, che è di fatto la componente più importante dell’intera opera. Perché notarlo, dunque, se ciò che è di maggior rilevanza è stato costruito in modo efficiente?

Presto detto: ci sono dei momenti in cui, purtroppo, il titolo presenta un palese contrasto con quanto finora detto,  seppur in contesti secondari od in situazioni isolate. Primo fra tutti, se tanto è stato dato per la realizzazione dei mezzi, poteva essere eseguito un lavoro migliore nei riguardi degli elementi statici dell’environment, quali le strutture o le texture del terreno più complesse. Pur considerando che la maggior parte dell’azione si svolge in un contesto aereo frenetico, quando si tentano i voli a bassa quota – od in una specifica cutscene della storia – non si può distogliere lo sguardo da quei modelli poligonali così poco definiti, che avrebbero necessitato di un leggero ritocco per apparire realistici. Considerato che il framerate è molto stabile ed in una sola occasione estremamente caotica ha subito un grave picco, sarebbe stato apprezzabile uno sforzo ulteriore che non avrebbe inficiato le caratteristiche tecniche per completare il quadro, considerata anche la presenza della funzione VR.
Un’ultima nota riguarda il comparto multigiocatore, che pur essendo decisamente divertente pecca di originalità, presentando le sole modalità Battle Royale e Deathmatch a squadre, con un numero di giocatori per il momento fissato a 8. Sicuramente ci sarà spazio per miglioramenti, tuttavia, e ben confidiamo nelle capacità di Bandai di gestire la questione in tempi ragionevoli.

Un volo soddisfacente

Per chiudere il cerchio, bisogna parlare della trama della campagna di questo Ace Combat che, per i veterani della saga, riporta le vicende sul conflitto tra le nazioni dell’universo Strangereal. Il giocatore vestirà i panni di Trigger, un pilota dell’Osea impegnato nelle proprie missioni nella squadriglia Mage, prima di essere catapultato tra vicende complesse ed un contesto politico intricato. La storia viene ben narrata tramite dei filmati godibili come intermezzo tra le missioni, e ruotano attorno a varie figure di spalla, prima fra tutte la determinata Avril, facilmente identificabile come comprimaria del protagonista. Personaggi di spicco, comunicazioni radio in volo e briefing delle missioni riescono a far scorrere una storia non banale e interessante, che porta a voler proseguire pur di scoprire di più. Anche il fattore difficoltà è intelligente, e presenta non poche differenze a livello tattico conferendo all’opera un ottimo livello di sfida.



Commento finale

Ace Combat 7 è il simulatore di volo arcade che fa la differenza nel mondo moderno, agganciato a solidissimi capisaldi grazie ad una saga quasi ventennale. Questo diciannovesimo capitolo porta con sé il meglio del passato condensandolo in un mix efficace, e pad alla mano è facile perdersi nel limpido cielo azzurro a bordo degli aerei da combattimento più famosi. Seguendo la scia di una trama interessante e di una resa grafica ottimale – anche se traballante negli aspetti secondari – la campagna è il vero fulcro dell’opera, il cui gameplay è assolutamente inarrivabile nel settore che rappresenta. Peccato per un multiplayer poco sfruttato, ma con moltissimo spazio di miglioramento, che ci auguriamo di vedere nel corso del tempo. Ci vuole fiducia per accettare Ace Combat 7, ma viene ripagata con un volo che, al contrario di quello di Icaro, raggiunge il sole e lo sfiora senza scottarsi.

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