E, ringraziando Wikipedia del gentile supporto vengo con questa mia a dirvi:
Per quelli che ascoltano regolarmente la trasmissione radiofonica de Il Ruggito del Coniglio (Presta&Dose radio2) il riferimento e’ “John Wick Vergogna”. Una rubrica dove si fa a gara nel ricordare i film piu’ improbabili visti nel corso degli anni (verdura assassina, bambole animate dall’indole carognesca etc.)
Per chi gia’ conosce la serie e’ perfettamente inutile raccontarne il contesto. Per quelli che invece avessero la malsana idea di avvicinarsi al prodotto e’ perfettamente inutile raccontarne il contesto (guardatevi i primi due, ma solo se avete coraggio e tempo che non riuscite a impegnare in maniera piu’ costruttiva).
In questo caso il refrain e’ uno standard di botte, accoltellamenti, sparatorie (bullet in the head quasi sempre per gentile concessione di Wick occhio di falco redivivo) e fiacche battute sparse.
Ricordando una barzelletta, egregiamente raccontata dal grande Gigi Proietti, “ar cavaliere nero nun je devi….” E ometto la conclusione affidandomi alla memoria del lettore.
Keanu è perfettamente calato nel ruolo di vendicatore braccato che cerca, con estrema creatività, di sopravvivere alla caccia di cui e’ vittima (come preannunciato nel finale del 2° Wick.)
Ad un certo punto viene anche naturale pensare a una citazione piu’ o meno voluta di Assassin’s Creed (videogioco action-adventure basato sulla setta degli assassini). Questo, lo ammetto, e’ qualcosa che probabilmente ho visto solo io in quanto accanito praticante di console giochi.
Un paio di ore di assoluto annientamento celebrale che nemmeno i volti di Fishburne, Reeves e di un assassino che ricorda vagamente un giovane Yul Brinner (almeno finché non apre bocca), riescono a risollevare.
Divertente di sicuro ma non tanto da giustificare la spesa astronomica di un biglietto (pop corn e bevande comprese).
Nel caso però abbiate delle pulsioni distruttive e sadiche accomodatevi pure, sarà una valida ed economica alternativa ad un ciclo di terapie supportato da uno specialista formato nelle migliori case di cura.
Al grido di “aridateci Matrix” abbandoniamo la sala in preda al dubbio su come avremmo potuto impiegare in maniera piu’ produttiva le due ore (circa) di spettacolo. E valutando la ritinteggiatura dei tavolini da giardino e la pulizia del forno e del piano cottura abbandoniamo la sala abbandonandoci al traffico cittadino sognando un arsenale pari a quello del Continental (Hotel casa&rifugio degli assassini) che ci consenta di dirimere le questioni in sospeso che ci aspettano in ufficio all’indomani.
Tecnicamente stelle non pervenute su 5 totali, ma siccome l’impegno c’e’ stato facciamo un 1,5 su 5 tanto per apprezzare lo sforzo.
Buona visione o, in alternativa, buona scelta di colore per il tavolo da giardino e i prodotti sgrassanti da forno.
Fabio Di Pino per cartoonMag
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