Per i meno avvezzi ed i più giovani la cosa potrà sembrare assurda, ma in questo universo, in questa realtà, in questo spazio e in questo tempo possiamo affermare con certezza e senza timor di smentita che un marsupiale ed un drago hanno molte più cose in comune di quante se ne possano immaginare; parliamo ovviamente di Crash Bandicot e Spyro The Dragon
Naturalmente, non ci riferiamo ad aspetti anatomici, sempre che non si voglia scendere nel dettaglio fino alle loro composizioni poligonali, bensì del loro essere sempre stati coinquilini reciprocamente sgradevoli, una rapporto di odio e amore che li ha spinti a sbarcare e purtroppo diventare più “G-G-GIOVANI” negli stessi periodi storici; con gli anni il loro rapporto contrastante ha preso le più inaspettate delle svolte, persino in uno strambo quanto stranamente riuscito matrimonio d’interessi: Spyro Fusion e Crash Bandicoot Fusion, cross-over ben riusciti per Game Boy Advance.
I due condivisero simultaneamente il palco tra alti e bassi, stravolgimenti, reboot e purtroppo cannibalismo videoludico.
La storia prosegue anche oggi, dove sotto la stessa bandiera: Activision, i due riescono finalmente a trovare alleanza e complicità.
Sono passati ormai due anni dalla rebuild classica dedicata a Crash Bandicot con successivo porting sui piccoli schermi delle console Nintendo, e già da allora si sospettava che non sarebbe trascorso troppo tempo prima di vedere alzarsi dalle ceneri della fenice chiamata Unreal Engine anche il più giovane Spyro The Dragon con la sua personalissima Re-Ignited Trilogy.
Sugli atti finali di questa tragi\romantica storia non ci resta che tirare le somme valutando anche l’ultimo lavoro correlato a questa massiccia operazione di ricostruzione: Spyro re-ignited trilogy su switch.
Lavorare su un titolo così semplice quanto complesso nella realizzazione in un progetto così ambizioso, spesso fa perdere l’obiettivo per cui si lavora; restituire un esperienza pixel-perfect cambiando il motore grafico è irrealizzabile seppur risulta un compromesso necessario, la scelta di un motore grafico versatile come Unreal Engine per la realizzazione di una rebuild che vuole essere un richiamo su larga scala di una generazione ormai adulta ed un invito ai più giovani ad unirsi alla festa, risulta estremamente indovinata e funzionale, tuttavia i problemi sorgono quando si sceglie di convertire un ottimo lavoro pensato e sviluppato per console casalinghe su una macchina più piccola e meno performante senza le dovute accortezze.
Spyro re-ignited trilogy purtroppo è caratterizzato da performance grafiche altalenanti che non riescono a convincere: non si tratta del tipico frameskip che contrassegna una mancanza di prestazione da parte della macchina, bensì di rallentamenti minimi e fastidiosi di tutta la struttura del gioco; seppur questi micro-slowmotion non siano una costante talmente palese da poter urlare allo scempio tecnico la loro presenza ci fa sospettare che il lavoro di Toys for Bob sia stato a tratti approssimativo.
La situazione non migliora, anzi, peggiora drasticamente se colleghiamo il nostro Switch al dock: i già risicati 30 fps iniziano a vacillare pericolosamente tra i 15-23 nelle fasi più cariche di eventi a schermo, inoltre un anti-alising non giustamente calibrato unito ad una risoluzione di 720p non risultano essere il massimo per l’occhio.
In molti frangenti ci è sembrato palese che abbiano voluto accelerare troppo sul pedale della grafica, dimenticandosi però che la macchina Nintendo necessità un buon compromesso qualità/prestazione.
Purtroppo l’approssimativo lavoro di ottimizzazione spicca anche nei caricamenti DECISAMENTE TROPPO LUNGHI conditi da scatti grafici MOLTO EVIDENTI.
Non vi è alcun dubbio che Spyro voglia essere portato a spasso, difatti la miglior esperienza la vivremo console alla mano, ma come da titolo… il fuoco del drago brucia: non parliamo di temperature interne che sembrano mantenersi abbastanza stabili anche dopo svariate ore di gioco consecutive, bensì l’arrivarci a svariate ore di gioco consecutive.
Spyro si rivela essere una delle applicazioni più dispendiose in termini di batteria, capace di “bruciarla” in tempi record, relegando l’ambiziosa Re:ignited Trilogy a gioco da godersi in piccoli morsi tra un impegno e l’altro.
N.B. Le problematiche legate ai consumi potrebbero non verificarsi sulle console con batteria revisionata acquistabili da quest’anno.
Non vi è alcun dubbio che in futuro vorremo vedere una serie di patch-fix per migliorare la stabilità grafica attualmente deludente.
Nulle invece sono le aspettative per quanto riguarda i consumi di una batteria già troppo risicata per un console maggiormente utilizzata in portatile.
L’impressione sommaria che ci ha lasciato questo prodotto è che la Toys for Bob non vi abbia dedicato la giusta cura ed attenzione, forse per termini contrattuali come ormai troppo spesso capita o forse per un interesse minore rispetto al sicuramente meglio riuscito, ma anche con maggior compromesso, porting di Crash Bandicot.
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