Bulletstorm: Duke of Switch è droga!

Bulletstorm: People Can Fly è possibile rendere divertente un corridoio? SI!

  • Nome completo: Bulletstorm: Duke of switch
  • Piattaforme: Switch
  • Publisher: Gearbox
  • DeveloperPeople Can Fly
  • Distribuzione: Digital
  • Data d’uscita: 3 settembre 2019
  • Genere: Fps / Action

Bulletstorm, gioco noto da pochi ma apprezzato dai più assume vesti ibride per portare il suo verbo di violenza, spettacolarità e falsa democrazia anche su switch.

Non avete idea di cosa sia Bulletstorm? Tranquilli, ci pensa zio Respectra, la recensione in questione non sarà solo un analisi del porting, bensì un analisi in toto dell’opera di People Can Fly.

L’antieroe per eccellenza(?)

Vestiremo i panni di Grayson Hunt: ex capitano dell’élite militare della “confederazione” ed attuale pirata spaziale in cerca di vendetta verso quest’ultima, alla base delle azioni e scelte del nostro protagonista vi è una serie di giochi di potere avvenuti in un passato non troppo distante dagli eventi principali della storia: la stessa élite ad insaputa dei suoi membri, agì negli interessi di un unico individuo: il colonnello Sarrono; sogiocando l’intero gruppo rendendolo il suo personale plotone d’esecuzione con obiettivo vite innocenti; è proprio Grayson, venuto a conoscenza di queste scottanti rivelazioni che spinse se e senza un anime consenso gli altri soldati dell’élite all’ammutinamento.

Dunque come ci viene presentato il nostro nobile capitano nei primi 5 minuti di gioco?

Ubriaco mentre tortura fisicamente e psicologicamente un cacciatore di taglie…

…e che nei seguenti 15 minuti, mosso dal senso di vendetta condanna a morte il 95% della sua “ciurma” a causa dell’ennesima scelta sconsiderata.

(complimenti, nobel per le responsabilità)

Ma tranquilli, se non amate questo tipo personaggi potrete sempre giocare l’intera avventura riadattata sotto il punto di vista di Duke! (si quel Duke…)

Tanto contenuto, tante sfide

Duke of Switch è la trasposizione “Full Clip” del videogioco su switch, tale edizione già precedentemente uscita su console fisse e pc aggiungeva un enorme quantità di migliorie tecniche, visive, sonore ed un inedita campagna adattata a Duke.

Quello di Duke Nukem se non si fosse capito dalle immagini.

Nella campagna speciale non ci limiteremo ad utilizzare la mesh reskinnata del duca più famoso e tamarro dei videogiochi, bensì vivremo un’esperienza full immersion con leggere modifiche apportate a tutto il comparto narrativo per rendere Duke l’effettivo protagonista di tutte le vicende, un operazione curiosa ed originale che aggiunge un certo livello di rigiocabilità al titolo.

Come se non bastasse il gioco intero è basato su un sistema di sfide a punteggi che permette di raccogliere crediti per sbloccare le più svariate modifiche alle nostre già numerose e svariate armi, solitamente tali sfide sono: “uccidi in maniera spettacolare tale nemico, esegui combo di esecuzione ecc.” un aggiunta semplice e divertente che ci spinge a sperimentare sui poveri NPC ostili.

Un otto volante travestito da corridoio

Si sente molto spesso parlare di gioco guidato, corridoio senza sbocchi e binari che ti guidano nel procedere di tutta un avventura; non vi mentirò, in questo titolo i binari sono enormi, ben visibili e con scritto in grassetto per tutta il loro percorso “VAI DOVE TI DICIAMO NOI PUNTO” ma tranquilli, prima di salire sulla carrozza ROSSOSANGUE la nostra cara biglietteria People Can Fly ci munirà di un enorme numero di armi, un rampino elettrico, mod, pericoli ambientali e orde di nemici da abbattere, rendendo l’unico limite del gioco non il percorso guidato ma la nostra creatività.

Bulletstorm è come quelle montagne russe con minigioco annesso, del tipo piglia questa pistola ed impallina più bersagli di carne possibili, se li colpisci al centro urlano e si spalmano al terreno con effetti visivi spettacolari dandoti punti extra se prima di sparare hai anche attirato a te il bersaglio, assestato un calcio volante in pieno volto e lo hai impalato “per errore” a quella cancellata arruginita a favor di camera.

Un esaltante mix di game play ed eventi surreali vi daranno la sensazione di interagire con un film di Michael Bay! ed infatti è così che va vissuta l’intera storia, come un lungometraggio interattivo di serie B a budget esteso: spettacolare, pieno di azione e con un bassissimo quantitativo di momenti morti.

Nato per il grande schermo… di una TV

Come da titolo Bulletstorm è una droga capace di causarvi dipendenza in poco tempo, ma come tutte le droghe ha i suoi effetti collaterali, questa volta non sul giocatore ma sulla console.

Al fronte di un ottima riuscita del game play troviamo una pessima ottimizzazione audio in portatile: le esplosioni, le urla, gli spari clippano sulle povere e deboli casse della nostra ibrida portatile che non reggendo a cotanta spettacolarità ed ignoranza.

Stesso discorso vale per il comparto grafico che tentenna in presenza di fuoco e luci dinamiche abusatissimi in questo titolo.

Tutt’altra storia se si decide di collegare la nostra console al dock: il supporto dell’audio esterno migliora drasticamente l’impatto sonoro che dal distruttivo diventa definito ed esaltante; anche il comparto grafico ha un miglioramento inaspettatamente tangibile, i cali di frame si annullano completamente, rimanendo stabile sui 30 FPS senza alcuna incertezza in ogni occasione.

(test effettuato con console offline per impedire a processi in background di interferire)

Commento Finale

Bulletstorm è un esperienza frenetica, creativa e coinvolgente che riesce a soddisfare i palati più esigenti.

Nonostante le incertezze tecniche e l’eccessiva direzione guidata il suo game play spicca, esplode ed esalta chiunque provi il gioco.

Riesce ad innalzarsi rispetto a tutti i suoi cugini fps dando quel qualcosa in più che ormai da tempo non viene percepito dal videogiocatore: divertimento estremo e senza compromessi.

Un figlio di Doom? senza alcun’ombra di dubbio si.

 

 

 

 

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