Code Vein: una pioggia di sangue invade il mondo!

La pietà nel mondo dei Redivivi è una virtù dimenticata

  • Nome completo – Code Vein
  • Piattaforme – Windows, PS4, Xbox One
  • Developer – Bandai Namco Studios
  • Publisher – Bandai Namco Entertainment
  • Distribuzione – Digitale, Fisico
  • Data di uscita – 27 Settembre 2019
  • Genere – Action RPG
  • Versione Testata  PS4

In un pianeta post-apocalittico la popolazione è divisa tra prede, predatori e coloro che stanno nel mezzo, con un unico filo conduttore: il sangue umano. Questi sono i presupposti che Bandai Namco ha selezionato per il proprio souls-like, assieme ad uno stile fortemente orientale ad emulazione degli anime. Sarà da chiarire se è tutto oro quel che luccica, o soltanto uno specchietto per le allodole!

Un racconto di ricordi

Il titolo è sicuramente molto legato alla propria trama, che svolge un ruolo fondamentale anche nell’identificare il nostro protagonista. Come già citato, i Redivivi necessitano di sangue umano per poter placare la propria sete, ma ci sono gemme in grado di soddisfare questo desiderio, che molti bramano. Sono infatti prodotte da alberi ormai rinsecchiti che apparentemente nessuno sa come rianimare, eccetto il personaggio da noi creato, che svolge dunque un ruolo primario in perfetta sintonia con lo stile del titolo.

La narrazione si sviluppa linearmente con filmati in engine di gioco, ma aggiunge alcune scene aggiuntive mano a mano che si scoprono o si migliorano le varie classi disponibili. Ciascuna di esse contiene infatti i ricordi del suo proprietario originale, visitabili in un percorso metafisico di grande impatto visivo, sebbene piuttosto secondario. Tutto sommato dunque, il lampo di genio risulta più evidente in questi brevi ma intensi spezzoni, mentre il filone principale prosegue lungo la propria via, senza sbavature né eccellenze.

La vista del sangue

Code Vein esordisce con un editor di personaggio piuttosto efficace, che tradisce però una delle pecche estetiche del titolo: il clipping. Moltissimi stili di capelli sono infatti soggetti a compenetrazioni sbagliate coi vestiti e reagiscono alla fisica in modi piuttosto fantasiosi, rendendo di fatto migliori le capigliature corte rispetto a quelle fluenti.

Ciononostante, il risultato della creazione è encomiabile, anche per la possibilità di personalizzare la posizione di svariati accessori, realizzando vere e proprie composizioni artistiche. Alti e bassi dunque per la resa visiva, che pecca ed eccelle anche in alcuni filmati per i medesimi problemi, mentre nel vivo dell’azione la velocità compensa pienamente regalando un impatto niente male.

Cruenta precisione

CIò che brilla è invece la sezione gameplay, che presenta un approccio molto veloce ai combattimenti più sulla falsa riga di Nioh che di un classico Souls. I tipi di strumenti utilizzabili sono variegati molto nel moveset anche all’interno della stessa categoria, e l’unico vero vincolo all’utilizzo è determinato dal fluido sistema di classi, vera perla che merita una descrizione approfondita. Si tratta infatti di un titolo legato sia alle statistiche, sia ai vari Codici Sanguigni e relativi Doni, in grado di modificare pesantemente il tipo di guerriero che si sta giocando.



Le armi e le armature sono collegate al “mestiere” attualmente in uso, che permette o meno l’utilizzo degli svariati equipaggiamenti recuperabili nel corso dell’avventura, ponendo di fatto uno sbarramento su alcuni estremismi. Tuttavia, le abilità possono essere padroneggiate, permettendo di equipaggiarle in ogni tipo di Codice e donando quindi un’incredibile versatilità di approcci, più o meno efficaci. Avete sempre sognato asce bipenni e magie di fuoco, o di essere un tritacarne corazzato armato di una semplice spada? Code Vein permette questo, e molto di più!

Velocità e stabilità

Una scelta di gameplay di questo tipo necessita però di una solidità tecnica non indifferente, ma Bandai si difende piuttosto bene su questo settore, preferendo mantenere stabili i frame anche nelle situazioni concitate. I sacrifici ci sono, ma nel momento del bisogno anche imponenti effetti visivi non riescono a minare la battaglia, imputando gli eventuali errori quasi certamente ad una cattiva gestione del vigore più che a questioni tecniche.

Contro boss di dimensioni piuttosto generose, inoltre, la telecamera non è sempre piegata nel modo corretto, ma tutto sommato il lock on dei bersagli rende gli scontri sempre gestibili. Menzione speciale va ai particolari attacchi drenanti, che possono essere effettuati soltanto alle spalle dei nemici con risultati piuttosto sanguinolenti – al variare delle armature – ma che richiedono un posizionamento piuttosto preciso e, a seconda della fisionomia del nemico, talvolta controintuitivo.

Commento finale

Code Vein vuole ereditare lo spazio lasciato dai souls intessendo una trama da anime attorno ad un action RPG rapido e spettacolare. Bandai riesce nel suo intento confezionando un prodotto certamente valido per i fan del genere, condito di alcune pecche estetiche ma che bilanciano una fermezza nei momenti critici, punto focale del gameplay. Menzione speciale per lo stupendo sistema di classi, in grado di far costruire il personaggio esattamente come lo si desidera, incrociando il cospicuo numero di abilità e Codici disponibili con equipaggiamenti piuttosto sfarzosi.



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