Non c’è bisogno di spiegazioni per una delle saghe francesi più fortunate del ventesimo secolo, che ha per protagonisti gli abitanti di un piccolo villaggio della Gallia ai tempi della conquista romana. Giunto a questo terzo capitolo della loro trasposizione videoludica, Asterix ed il fedele amico Obelix sono coinvolti in una nuova avventura, che li spingerà ad esplorare e malmenare romani come loro solito.
Quello che salta subito all’occhio è la caratteristica direzione artistica che fa fede al media originale, sia nei colori che nel disegno di ogni personaggio ed ambiente di gioco. Spassosissime anche le animazioni, che sono la vera perla dell’estetica, con menzione speciale per l’uppercut dal feeling decisamente soddisfacente. Un peccato che non tutti i dialoghi siano stati doppiati, ma fortunatamente anche su questo frangente la trama viene snocciolata tramite le voci originali e dei comodi sottotitoli, non sempre precisi ma comunque comprensibili.
Un’idea bilanciata viene invece dalla trama, coinvolgente per chi è appassionato del genere e del tipo di comicità proposto. Si resta infatti in linea con le tematiche ricorrenti, risultando in una trasposizione molto fedele ed adatta a qualunque tipo di pubblico. Senza esporre troppo la storia, i nostri eroi si ritrovano a dover salvare un’amica del druido Panoramix, che li guida verso un artefatto mistico in grado di condurli da lei in caso di emergenza: lo Snæfellhellajökull, rinominato da Obelix Menhir di Cristallo. Il duo dovrà dunque recuperare i tre frammenti di gemma che conferiscono al Menhir dei poteri superiori, così da poter raggiungere la mistica in pericolo. Sebbene non siano presenti guizzi entusiasmanti, tutto il percorso avviene in maniera coerente e, specie se giocato con un amico, riesce ad intrattenere con facilità.
La componente che rende il titolo pienamente apprezzabile è infatti il gameplay, che appare piuttosto immediato e facilmente condivisibile anche con giocatori alle prime armi, data la sua impostazione. Se con Asterix abbiamo un moveset più dinamico e meno complesso, con Obelix dobbiamo invece destreggiarci anche con il Menhir, che cambiando forma porta nuove opzioni al panciuto celtico, utili ad approcciarsi in maniera diversa alle orde di nemici o all’ambiente circostante. La dimensione più platform del titolo si nota nelle varie missioni secondarie o nel ritrovamento di particolari collezionabili, che spesso richiedono di battere percorsi particolari e utilizzando specifiche combinazioni dei due eroi, talvolta separatamente. La componente co-op, infatti, migliora sensibilmente determinate situazioni in cui, sebbene possibile scambiare il controllo, è necessaria una certa precisione ed autonomia di movimento. Senza dubbio un’avventura da godersi in compagnia, se possibile, salvo volerci mettere dell’impegno extra!
Un punto che va sottolineato è l’aspetto più tecnico, che convince ma non sempre, dipendendo molto dal sistema di gioco. Su PS4 standard, infatti, alcuni effetti grafici ed il numero di nemici su schermo sono in grado di far crollare il framerate, nonostante la discreta pulizia del titolo, risultando piuttosto fastidioso in frangenti concitati. Se a questo si aggiunge una gestione dei controlli talvolta non così precisa, si può ben intendere che in determinati tipi di missione si possano incontrare ostacoli non derivanti dall’utente, che rischiano di complicare inutilmente situazioni correttamente pensate. Una nota è positiva però riguardo i caricamenti, piuttosto bilanciati ad eccezione di quello di avvio, che è tuttavia sopportabile di fronte alla fluidità del resto degli spostamenti.
Asterix & Obelix XXL3 è il terzo capitolo di una serie che trae dalla leggendaria saga francese la maggior parte del proprio successo. Consigliato principalmente agli appassionati e ad un pubblico giovane, il titolo sa intrattenere chi si pone correttamente nei suoi confronti, soprattutto riguardo al pretesto goliardico su cui si basa, che splende principalmente nella buona fattura dei dialoghi e nello spassoso gameplay cooperativo locale. Per quanto non brilli sul fronte tecnico, l’avventura rispetta i canoni della narrazione classica dando il proprio contributo e considerandosi, tutto sommato, il modo più efficace per rivivere pad alla mano le esperienze dei due eroi Galli. Se pensate davvero che Siano Pazzi Questi Romani, siete nel posto giusto!
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