Negli ultimi anni SNK è tornata prepotentemente sulla scena competitiva, riaccendendo quella passione negli appassionati storici degli arcade NEOGEO duri e puri, dove la tecnica è essenziale per spuntarla.
Dopo The King of Fighters XIV e il revival di Samurai Shodown, SNK ci riprova anche nel 2022 con The King of Fighters XV, portando al suo picco massimo una chiave di lettura del picchiaduro legata indissolubilmente alla vecchia scuola hardcore e siamo finalmente pronti a parlarvene nella nostra recensione.
Non è un segreto che alcuni dei capitoli più rappresentativi della serie The King of Fighters, sin dagli albori del NEOGEO, siano diventati dei veri e propri cult tra gli appassionati, complice una profondità nelle meccaniche talmente complessa da renderli quasi inavvicinabili ai meno esperti del genere.
Con questa quindicesima incarnazione, quello che era nato come un cross-over con i personaggi più rappresentativi di Art of Fighting, Fatal Fury, Ikari Warriors e Psycho Soldier, qui trova la sua massima consacrazione, con un roster di ben 39 lottatori per un totale di 13 potenziali team da selezionare. Perché si, in questo capitolo della serie tornano gli apprezzati scontri 3 Vs 3.
E quando parliamo di picco massimo per la serie ci riferimento proprio alle combinazioni tra i vari team, oltre a quelli predefiniti dal gioco con un finale specifico, il titolo arricchisce ulteriormente le possibilità integrando degli epiloghi speciali alla fine della modalità storia ottenibili se si utilizzano determinate squadre di lottatori tutte da scoprire. Una chicca dunque pensata per allungare la permanenza degli utenti sulla componente single player più centrale del titolo, perché purtroppo The King of Fighters XV si porta dietro una struttura talmente tradizionalista del genere “da fare a pugni” con altri concorrenti che negli anni hanno puntato su produzioni contenutisticamente più strutturate e longeve.
Il picchiaduro di The King of Fighters XV tiene invece fede alla sua anima competitiva, puntando a tutti i costi su modalità single player molto risicate, un classico Allenamento per imparare i comandi dei personaggi e delle sfide, a cui si aggiunge l’immancabile Galleria con gli sbloccabili. Un pacchetto essenziale, proprio come già avvenuto con il recente Samurai Shodown e che vuole essere un banco di prova in vista della competizione online.
Se i pochi contenuti giocabili lasciano un po’ l’amaro in bocca, è innegabile che il punto di forza della produzione stia proprio nel suo immenso roster di lottatori e le numerose sperimentazioni alla base della costruzione di un team perfetto e adatto alle proprie esigenze.
Parlando della parte più importante, ovvero il gameplay, The King of Fighters XV porta avanti le meccaniche del precedente episodio. Abbiamo ancora un sistema di combattimento a quattro pulsanti con due attacchi leggeri e due attacchi pesanti; a cui si affiancano i cancel, i quali permettono di interrompere l’esecuzione di una combo, una meccanica questa che aggiunge ovviamente uno strato di tecnicismo enorme al sistema di combattimento.
Tuttavia non mancano comunque dei cambiamenti importanti rispetto al precedente episodio, come la presenza di un nuovo Shatter Strike universale che permette di assorbire i colpi dell’avversario a livello difensivo e di contrattaccare con un colpo stordente che può dunque rendere vulnerabile l’avversario.
Essendo l’esecuzione universale per tutti i lottatori, la sua introduzione nel gioco permette di avere anche una mossa che controbilancia gli attacchi in salto, i quali si rivelano particolarmente efficaci in questa iterazione della serie. Il gioco infatti propone molteplici angoli da cui poter effettuare attacchi in aria, usando sia salti brevi che regolari, e lo sviluppatore ha intelligentemente controbilanciato la loro esecuzione con una anti-aerea uguale per tutti i lottatori. Una scelta che in realtà favorisce anche l’esecuzione delle combo, dato che spinge il giocatore a non dover ricordare per ciascun personaggio la combinazione giusta per bloccare l’esecuzione degli attacchi in salto.
L’altra novità risiede invece nel ritorno della “Maximum Mode”, la quale garantisce ancora un buff a tempo limitato che aumenta i danni e consente di usare speciali EX e super mosse ma che adesso consuma ben due barre di energia. Inoltre è importante sfruttare questa modalità col giusto tempismo, approfittando magari dell’avversario stordito oppure quando è con le spalle al muro, in modo tale da infliggere quanti più danni possibili. Non solo, se si annulla uno degli attacchi in modalità Maximum, ora si attiva una versione più breve del buff che infligge meno danni, ma resta comunque particolarmente pericolosa e può ribaltare le sorti dello scontro.
Per il resto The King of Fighters XV tiene fede alla sua scuola e come tale richiede la massima precisione nell’esecuzione delle combo. E’ un picchiaduro che verte tutto sulla velocità e le combo, il cui danno si accresce con la loro esecuzione. Il minimo errore può punire gravemente il giocatore, soprattutto se si ha a che vedere con l’IA del gioco, particolarmente incisiva anche ai livelli di difficoltà più bassi.
In questo mix di tecnicismo SNK ha cercato di strizzare l’occhio anche ai giocatori meno esperti del genere, con delle auto-combo particolarmente efficaci. Le auto-combo sono molto potenti questa volta, infatti basterà premere un solo tasto leggero per iniziare una serie di colpi in sequenza particolarmente efficaci e che possono avvantaggiarsi anche della barra energia accumulata per eseguire i super colpi.
Il problema, che ci sentiamo di far notare, è che l’implementazione di auto-combo così efficaci e straordinariamente ben calcolate potrebbe creare non pochi grattacapi a livello competitivo. Sia chiaro, il giocatore esperto e abile riuscirà facilmente ad aggirarle, ma questo implica anche un certo fastidio per coloro che vogliono godersi a livello competitivo l’esperienza granitica proposta da SNK.
Sia lodato il rollback
Al netto delle perplessità sulle auto-combo, non possiamo che sperticare lodi in merito alla stabilità del netcode, che come tutti i recenti picchiaduro, è di tipo rollback. E’ possibile impostare delle lobby, con regole personalizzabili; c’è uno spazio di formazione online nel quale i giocatori possono allenarsi. Non manca anche una funzione per cercare i replay e le playlist classificate. In generale King of Fighters XV punta alla competizione online e lo fa nel miglior modo possibile.
Anche sotto il profilo squisitamente più tecnico, il titolo propone 60 fotogrammi al secondo e una risoluzione massima in 4K. Ci sono stati sensibili miglioramenti anche al comparto visivo, con una modellazione 3D più stilizzata e che offre in generale un colpo d’occhio migliore e più fedele ai legge dari artwork della serie.
The King of Fighters XV era tutto sommato una certezza. Un picchiaduro di grande qualità targato SNK, tecnico, spettacolare e decisamente non adatto a tutti. Un prodotto destinato soprattutto agli appassionati del genere di lunga data, cresciuti a pane e cabinati NEOGEO. Quando si inizia a padroneggiare seriamente ogni aspetto del suo sfaccettato combat system, il gioco premia l’abilità regalando enorme soddisfazione.
Non ci sarebbe dispiaciuta una maggiore enfasi sui contenuti single player, anche se le dimensioni generose del roster e le combinazioni dei team per sbloccare i finali speciali potrebbero tranquillamente allungare la permanenza dei completisti sulla modalità Storia.
0 comments