Marvel’s Midnight Suns – Recensione

I Figli della Mezzanotte sono per la prima volta i protagonisti di un videogioco. Ecco la nostra recensione di Marvel’s Midnight Suns!

  • Titolo: Marvel’s Midnight Suns
  • Piattaforme: Nintendo Switch, PS4, Xbox One, PS5, Xbox Series X/S, PC
  • Developer: FIRAXIS
  • Publisher: 2K Games
  • Distribuzione: Digitale, Fisica
  • Data d’uscita: 3/12/2022 (la versione Switch arriverà prossimamente)
  • Genere: strategico
  • Versione testata: Xbox Series X

Nell’ultimo periodo le licenze Marvel nel mondo dei videogiochi non stanno godendo esattamente di grande popolarità o successi. Certo, sulle nostre pagine abbiamo particolarmente elogiato Marvel’s Guardians of the Galaxy, ma l’opera dei ragazzi di Eidos Montreal è stata strascinata (ingiustamente) nel baratro del dimenticatoio dopo il clamoroso tonfo di Marvel’s Avengers.

Dopo il caso Avengers, i Guardiani hanno pagato lo scotto di una gestione made in Square Enix delle sue IP occidentali assolutamente disastrosa. In questo clima di insoddisfazione si è fatta avanti una combinazione decisamente insolita: il publisher 2K e uno sviluppatore come Firaxis che, con tutta l’onestà del mondo, mai ci saremmo aspettati di vedere al lavoro su una licenza Marvel.

Eppure è successo, Firaxis, ben noti al grande pubblico per la serie di giochi strategici XCOM, hanno momentaneamente messo da parte la loro fruttuosa e amatissima IP per mettere il loro talento al servizio di 2K e realizzare un titolo su licenza, intitolato Marvel’s Midnight Suns e basato sull’omonimo gruppo di eroi della Casa delle Idee.

Posticipato in diverse occasioni, che ne hanno pericolosamente allungato lo sviluppo, Marvel’s Midnght Sons è l’inaspettata sorpresa di questo fine 2022 e siamo qui per dirvi la nostra dopo quasi 80 ore trascorse sul gioco. Ecco la nostra recensione di Marvel’s Midnight Suns1

Tra magia e mostri. Benvenuti nel mondo dei Midnight Sons!

Basato liberamente sul fumetto “Rise of the Midnight Sons”, il gioco di Firaxis porta i videogiocatori a scoprire un lato dell’universo Marvel meno popolare al grande pubblico, nonostante stia timidamente iniziando a palesarsi al cinema e in TV nel Marvel Cinematic Universe.

Marvel’s Midnight Suns arriva con un tempismo sul mercato perfetto, poiché si pone come una bibbia sul mondo soprannaturale della Marvel, ma anche una rimodellazione di questo universo da parte di uno studio che alla scrittura evidenzia un talento e una ricercatezza per i dettagli a dir poco strepitosa.

Questa versione alternativa del mondo Marvel mette in disparte tanti aspetti già noti del suo universo per raccontare una vera e propria storia di magia e mostri, pur senza sacrificare l’aspetto più invitante agli occhi del grande pubblico, ovvero gli Avengers. Gli eroi più forti della Terra sono un compromesso inevitabile, una palese ingerenza da parte dei piani alti che non hanno voluto staccarsi coraggiosamente da figure iconiche come Iron Man e Captain America. Una scelta tutto sommato comprensibile se consideriamo la forza del brand al cinema e per quanto possa far storcere il naso vedere certi personaggi all’interno di dinamiche un po’ stranianti per chi legge i fumetti, Firaxis ha saputo sfruttare la presenza degli Avengers per enfatizzare maggiormente una narrazione che nella sua semplicità funziona e intrattiene con la giusta dose di fan service.

Come dicevamo, il plot di base prende largamente spunto dal fumetto Rise of Midnight Sons, ma lo reinventa e lo espande in maniera massiccia.

L’antagonista principale della storia è il demone Lilith, riportata in vita dall’Hydra e intenzionata a conquistare tutto il pianeta sfruttando i poteri del potente Darkhold, un libro magico dai poteri incredibili. Pur trattandosi di un volto noto nei fumetti, lo sviluppatore ha reinventato il background della strega per creare un personaggio nuovo di zecca che farà le veci del protagonista e dell’avatar del giocatore, Hunter. Questo nuovo eroe, personalizzabile in ogni aspetto da parte del giocatore, altri non è che il figlio di Lilith, una sorta di Comandante Shepard uscito da Mass Effect che avrà il compito di gestire ogni aspetto strategico del gioco, inclusa la necessità di tenere unito un gruppo di eroi molto riluttanti e dal carattere difficile. In totale il gioco presenta 13 eroi giocabili che si uniranno progressivamente al roster e oltre ai soliti noti come Spider-Man, Iron Man o Wolverine, si affiancano figure molto più oscure al gran pubblico ma che rappresentano anche la parte migliore del “pacchetto”; tra questi si annoverano personaggi incredibilmente affascinanti e controversi come Illyana “Magik” Rasputin, il nuovo Ghost Rider rappresentato dal giovane Robbie Reyes, o la strega per eccellenza Nico Minaru, legata al gruppo dei Runaways.

La stessa Lilith sfrutterà i suoi poteri per mettere i bastoni tra le ruote agli eroi, manipolando alcuni volti storici della Marvel per trasformarli nei suoi personali sgherri che nel corso dell’avventura inaspriranno il conflitto tra le due parti.

Uno strategico diverso

Fin dalle prime battute Midnight Suns prende radicalmente le distanze dallo stile di combattimento che ha sempre contraddistinto XCOM, e più in generale l’approccio al genere che ha definito la storia di Firaxis. Per prima cosa, ogni squadra è composta da tre eroi e oguno di essi gestisce le sue azioni sul campo di battaglia attraverso un mazzo composto da otto carte abilità. Ogni carta rappresenta una precisa abilità d’azione che l’eroe può sfruttare sul campo di battaglia: alcune permettono di attivare skill passive, altre offrono dei power up importanti alle statistiche, mentre altre ancora garantiscono l’aumento del “Coraggio”, una statistica a consumo con la quale è possibile attivare dei potenti attacchi speciali rappresentati dalle carte “Eroe”. I punti Coraggio inoltre permettono al personaggio di sfruttare anche le interazioni ambientali, che esulano dal numero di mosse disponibili per ogni turno. La differenza con XCOM si fa dunque marcatissima perché a tutti gli effetti parliamo di un gioco di carte semplice e intuivo, tuttavia è solo avanzando nel gioco che ci si rende conto delle concrete potenzialità di un combat system molto più profondo di quanto possa sembrare. Le carte infatti possono essere potenziata e al contempo ogni eroe si basa su build specifiche. Fa eccezione il personaggio di Hunter, sul quale il giocatore finirà per investire buona parte del suo tempo per elaborare build specifiche. Hunter infatti è l’unico personaggio caratterizzato da due orientamenti, Luce e Oscurità, e il giocatore può deciderne l’avanzamento attraverso dialoghi multipli e la creazione di un mazzo di carte che attinge al potere dei due orientamenti. In genere le carte di tipo Luce permettono di trasformare Hunter in un guerriero di supporto e capacità curative, lato Oscurità invece si incrementano le capacità d’attacco, con la possibilità di accedere ad abilità di controllo sui nemici schierati in campo.

Altro aspetto ludico da non sottovalutare è il fatto che Midnight Suns non presenta un sistema di morte perenne dei personaggi, tuttavia giocando ai livelli di difficoltà più impegnativi, le rianimazioni saranno limitate o del tutto assenti. Inoltre anche l’approccio muta rispetto alla serie XCOM: sparisce la griglia e si fa spazio al movimento libero all’interno di arene circolari di piccole dimensioni dove non esiste neanche spazio per manovre difensive. La miglior difesa resta l’attacco, a cui si associano carte con abilità che possono garantire l’accesso ai contrattacchi e blocchi difensivi temporanei.

La socializzazione salverà il mondo

Come vi abbiamo già fatto intuire in qualche paragrado precedente, Midnight Suns è una produzione straordinariamente pregna di contenuti, con una longevità e una rigiocabilità che farà felici gli appassionati del genere, ma sarebbe sbagliato limitare la discussione unicamente alla componente strategica, perché c’è molto altro. Insospettabilmente Firaxis ha messo in piedi un ricco sfondo di attività secondarie che vogliono invogliare il giocatore a spezzare il ritmo ripetitivo degli scontri investendo tempo e risorse all’interno dell’Abbazia. Questo si traduce nell’esplorazione dei terreni che circondano l’hub, liberamente esplorabile e caratterizzato da ostacoli, enigmi e scrigni con gradi di rarirà variabile che possono offrire ghiotte ricompense per la personalizzazione.

L’esplorazione dei Terreni è completamente secondaria, ma dedicarsi periodicamente alla loro scoperta completando anche i puzzle che propongono, permette di approfondire maggiormente l’enorme lavoro imbastito dagli sceneggiatori nel costituire questo lato soprannaturale del mondo Marvel.

I Terreni però sono solo una delle fette di attività secondarie che popolano l’Abbazia, centro nevralgico dove risiedono anche strutture per potenziare le abilità degli eroi, completare sfide secondarie e interfacciarsi con i vari eroi che si uniranno alla causa di Hunter.

Ed è proprio qui che Midnight Suns mostra uno dei suoi lati migliori e inaspettati. La socializzazione con i compagni di squadra è uno degli elementi più importanti della produzione. Ogni eroe ha le sue storie, i suoi problemi, il suo carattere e dei punti di vista che non sempre saranno visti di buon occhio dai “colleghi”. Quasi come se fosse il Comandante Shepard di Mass Effect, Hunter si ritroverà coinvolto in articolate discussioni morali che potranno influenzare il suo rapporto con gli altri membri del gruppo.

Non vogliamo negarlo, certe volte le storie di questo gruppo diventano più appassionanti della componente strategica, al punto che il giocatore – se coinvolto – potrebbe addirittura decidere di spendere molte delle sue ore proprio nell’Abbazia, lasciandosi coinvolgere dalle storie che la popolano (Magik è senza dubbio il personaggio più riuscito) Da questo punto di vista la soverchiante parte narrativa, che si aggancia alla necessità di dedicare parte del proprio tempo alle interazioni sociali tra personaggi, potrebbe non trovare necessariamente il favore del pubblico e degli appassionati di giochi strategici. Al contempo non possiamo fare a meno di apprezzare il coraggio dello sviluppatore nel rendere una produzione su licenza così tanto ambivalente e rischiosa. E chissà se questi aspetti ruolistici/dating sim così prominenti non siano un banco di prova per future iterazioni della serie XCOM.

Comparto tecnico

Abbiamo provato Midnight Suns su Xbox Series X, piattaforma dove il gioco si è dimostrato piuttosto solido a 60 fotogrammi al secondo. E’ anche vero che parliamo di una produzione molto furba, concepita per girare anche su una piattaforma come Nintendo Switch, dunque si evincono dei compromessi grafici: la modellazione poligonale non è straordinaria, così come le arene sono strutturate per contenere un numero limitato di personaggi e le animazioni decisamente non al passo con gli hardware più moderni. Nell’ottica di quello che deve essere un gioco strategico, i compromessi adoperati dallo studio sono chiaramente figli di una logica di sviluppo estremamente multipiattaforma, ma siamo certi che appassionati apprezzeranno l’ottima direzione artistica.che abbraccia il lato oscuro della Marvel.

Commento finale

Marvel’s Midnight Suns è una delle sorprese di fine 2022. Un solido strategico nel quale Firaxis reinventa il suo modo di fare giochi strategici tentando la formula del gioco di carte. E’ un titolo sfaccettato e longevo, nel quale lo sviluppatore ha lavorato per consolidare una mitologia del lato Marvel che è sempre stata relegata ai fumetti, facendo anche di necessità virtù alcune scelte commerciali imposte dall’alto. E’ un prodotto costituito da due anime che si incontrano e funzionano, ma bisogna anche sottolineare che la componente narrativa e ruolistica con fluttuazioni da dating sim rischia di prendere il sopravvento su tutto il resto. E questo non sempre potrebbe essere visto di buon occhio da tutti i giocatori, soprattutto da chi vuole gettarsi a capofitto unicamente nel gameplay strategico.

 VOTO: 9.0

 Pro:

  • Il sistema delle carte funziona molto bene. C’è tantissima personalizzazione
  • Tante cose da fare che garantiscono una longevità stellare
  • Hunter e tutto il resto del gruppo sono veramente ben scritti
  • La componente dating sim è quasi “un gioco nel gioco”
  • L’Abbazia mostra l’evidente impegno speso dagli sceneggiatori nella creazione della mitologia di Midnight Suns

✘ Contro:

  • Dal punto di vista tecnico è un gioco semplicistico
  • La componente dating sim a volte prende fin troppo il sopravvento sul resto della produzione. Non tutti apprezzeranno

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