Rassegna stampa dal mondo del 14 ottobre

In primo piano nuovi scontri a Raqqa, le dichiarazioni di Joshua Boyle, la politica di Trump.

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Scontri a Raqqa

Ecco la rassegna stampa delle notizie più importanti di oggi da tutto il mondo.

Le forze siriane a maggioranza curda sostenute dagli Usa e la Coalizione internazionale a guida americana affermano che è in corso la “battaglia finale” per strappare all’Isis la città di Raqqa, considerata la capitale dello Stato islamico in Siria. L’operazione potrebbe tuttavia richiedere ancora ore o giorni. Tutti i combattenti siriani dello Stato Islamico con le loro famiglie avrebbero abbandonato la zona.

Joshua Boyle, il canadese tenuto in ostaggio con la sua famiglia per cinque anni da estremisti vicini ai talebani e rientrato oggi in Canada, ha detto che i sequestratori, membri della rete Haqqani, hanno ucciso una bambina, loro quarta figlia, e violentato sua moglie durante la prigionia. Nulla si sapeva di una quarta figlia della coppia prima che Boyle parlasse ai giornalisti all’aeroporto di Toronto.




“L’Iran è sotto il controllo di un regime fanatico” a cui non permetteremo di avere la bomba atomica. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il capo della Casa Bianca, sottolineando che l’accordo con Teheran sul nucleare è “una delle peggiori e più sbilanciate transazioni che gli Usa abbiano mai intrapreso”, ha annunciato presto nuove sanzioni. Pronta la risposta del presidente iraniano Rohani: “Trump non può fare quello che vuole”.

Interpellata dalla Bbc sul caso Weinstein, Hillary Clinton risponde tirando in ballo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Le accuse di molestie emerse sono strazianti – ha detto -. Ma è importante che non ci si concentri soltanto su Weinstein e si riconosca che che questo tipo di comportamento non può essere tollerato da nessuna parte. Dopo tutto abbiamo nello Studio Ovale qualcuno che ha ammesso di essere un aggressore sessuale…”.

Un sacerdote italiano della diocesi di Roma, don Maurizio Pallù, è stato sequestrato giovedì in Nigeria. Sull’accaduto è già stata allertata la Farnesina. La Procura ha aperto un fascicolo di indagine per terrorismo. L’uomo sarebbe stato bloccato insieme ad altre quattro persone mentre si stava recando a Benin city, nel sud del Paese. Un gruppo armato ha rapinato i malcapitati e rapito il sacerdote, che si trova in missione in Nigeria da tre anni.

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Blogger, articolista. Sono un appassionato di televisione in genere con maggiore attenzione alle serie tv soprattutto americane. Scrivo praticamente da sempre prima cominciando con racconti brevi thriller e horror. Oggi scrivere è una passione ma anche un lavoro a tempo pieno. Mi occupo anche di attualità, green e lifestyle. Sono un appassionato di lettura, cinema e adoro in modo sconfinato i gatti.

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