La rassegna stampa delle notizie di oggi da tutto il mondo.
“Sapevo abbastanza per fare di più di quello che ho fatto”. A parlare è il regista Quentin Tarantino in un’intervista al “New York Times” intervenendo sul caso di Harvey Weinstein. Tarantino ammette che le informazioni a sua disposizione “erano più di un normale gossip. Non erano di seconda mano. Se avessi fatto quello che avrei dovuto fare – dice -, non avrei lavorato con lui”.
“Dobbiamo inviare al mondo un messaggio: rifiutiamo la politica della divisione e della paura, chi vince le elezioni dividendo la gente non potrà poi governarla”. Lo ha dichiarato Barack Obama, lanciando un attacco indiretto all’amministrazione Trump e sostenendo i candidati democratici per il posto di governatore in New Jersey e Virginia. “In gioco c’è la nostra democrazia”, ha aggiunto l’ex presidente degli Stati Uniti.
“Fra qualche mese la Corea del Nord sarà in grado di colpire gli Stati Uniti con un missile balistico armato di testata nucleare”. A lanciare l’allarme è il direttore della Cia, Mike Pompeo, il quale ha messo in guardia la Casa Bianca anche da possibili attacchi da parte dello Stato Islamico “dopo la perdita di Raqqa in Siria”.
Ogni settimana fino a 12mila bambini della minoranza musulmana Rohingya scappano dalla Birmania verso il Bangladesh per sfuggire alle violenze. Lo riferisce l’Unicef, secondo cui le condizioni di vita disperate e le malattie minacciano oltre 320mila piccoli rifugiati in fuga a partire da fine agosto. Sono circa 10mila i minori che hanno attraversato la frontiera negli ultimi giorni.
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