Forse è inutile, oramai, ricordare l’importanza di un album come “Mellon Collie and the Infinite Sadness”, tranne che nel caso in cui esso entra in gioco perché omaggiato da ben cinquantaquattro artisti, tutti italiani! Direte: “Chi sono questi pazzi temerari, ideatori del progetto?” Beh, una delle menti e una delle scuderie più attive in Italia, rispettivamente Lorenzo Urciullo e i suoi Albanopower e la sempre ottima 42 Records; generosa anche, perché questo mega-lavoro è gratuito e scaricabile dal mini-sito a esso dedicato.
Impresa folle dicevamo, sì, certo: valli a trovare cinquantaquattro musicisti, vallo a fare il remake completo di tutti i ventotto brani. Ma cosa sono questi numeri di fronte all’ambiziosità e al fine ultimo del progetto? Niente, tutto qui; soprattutto quando a lavoro concluso ti ritrovi lo stesso Billy Corgan a esclamare “Extraordinary” sulla sua pagina Facebook.
Ma andiamo subito al sodo. Com’è il risultato di tale opera? Ottimo, ma come potrebbe non esserlo data l’infallibilità dei brani e data la bravura degli artisti; anche di quelli che mai abbiamo sentito nominare, gli “esordienti” in pratica, abili a tuffarsi in quest’avventura di fianco a grandi nomi, chi più chi meno, come gli stessi Albanopower, Waines, Cat Claws, Casador, Cesare Basile e scusate se ne dimentico qualcuno. Ben poco altro mi rimane da dire, sennonché i vari pezzi sono tutti una vera e propria personalizzazione degli originali; chi lo fa sotto vesti elettroniche, chi, la maggior parte, sotto vesti (elettro)acustiche, col massimo della modestia immaginabile. L’atmosfera che si respira è sempre meravigliosamente intima e trattenuta, com’è giusto che sia.
Per il resto non ho intenzione di prolungarmi ancora, dato che considero quest’articolo più una trattazione che una recensione, infatti preferisco lasciare a voi qualsiasi sentimento soggettivo riguardo all’ardimentoso impegno in questione. Bravi e grazie a tutti e cinquantaquattro i musicisti e alla 42 Records!
Davide Ingrosso
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