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Dopo l’autoprodotto “Stressmog!” del 2006 e il soddisfacente “Dove l’erba è alta”, ecco ritornare il piemontese Davide Tosches, alle prese col suo terzo lavoro solista, nonostante qui l’importanza data alla band che lo circonda diventa fondamentale nel delineare il nuovo suono. Si era parlato di riflessioni, d’intimità, di una voglia incontenibile d’analizzare ciò che si è nella solitudine e nei momenti per cui vale davvero la pena vivere. Con il nuovo “Il lento disgelo”, però, le carte in tavola cambiano. Quantomeno dal punto di vista musicale, perché il sentire tipico di Tosches rimane pressoché inalterato.
Ne “Il lento disgelo” la sensibilità musicale del compositore piemontese pare essersi decisamente schiusa: se il precedente lavoro, come si è già detto, era racchiuso in un vortice di riflessioni espresse solo nella penombra, quest’ultimo album sorprende non poco per gli arrangiamenti più tondi e per un fluire decisamente scorrevole che, forse, è figlio di una ricerca musicale messa meno in primo piano, ma di certo non debole o fatta al caso. In effetti, con questo voglio solo dire che le soluzioni sono spesso più semplici e a presa rapida, così come le canzoni che vanno a formare. Brani che, in realtà, non si fanno cantare nemmeno tanto facilmente (giusto per capirci); brani ricchi di una certa varietà di strumenti; brani in cui non è difficile scovare un uso nuovo e meno sperimentale dei fiati e delle chitarre (strumenti che di tanto in tanto saltano fuori dal tessuto sonoro per erigersi in mai banali virtuosismi). In breve, brani costruiti in modo molto più classico e che sanno donare nuove sensazioni, rabbiose ma anche sobrie. O ancora dei momenti emozionanti e intensi: la title-track lo dimostra bene, così come la conclusiva Scintille e gli otto minuti e più di Patriota, vero punto forte dell’album.
Se devo davvero dare un giudizio emotivo e soggettivo, preferivo il Tosches nelle vesti pacate e introspettive del precedente episodio piuttosto che in queste nuove aperture melodiche. Ma, in fondo, le sue intenzioni sono ben dichiarate sin dal singolo Ali, che recita: “Come fare a spiegare il desiderio di aprire le ali?”.
Davide Ingrosso
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