Darksiders 2: la nostra recensione

Darksiders 2

la nostra recensione…

Darksiders 2 è un videogame azione/avventura, ambientato durante gli avvenimenti del primo capitolo della serie e ne espande l’affascinante universo narrativo. Questa volta il protagonista non sarà più Guerra ma suo fratello Morte, roso dal senso di colpa per essere stato il boia della sua stessa razza. Gli sviluppatori sembrano aver preso molto sul serio le critiche sul primo Darksiders e si sono rimboccati le maniche per rendere il sequel ancora più longevo, ricco di contenuti e giocabile. Le modifiche apportate non sono miglioramenti in senso stretto, ma un’evoluzione delle meccaniche e dei contenuti del primo capitolo. L’esempio più utile è la navigazione nei vari scenari, infatti, Morte è infinitamente più mobile di suo fratello: la sua agilità è molto utile, dato che i dungeon sono di proporzioni molto più ampie e si sviluppano in verticale quanto in orizzontale. In ciascuno di essi il cupo mietitore troverà vari oggetti come armi da poter utilizzare in battaglia, alcune, rarissime, sono possedute e crescono fino a cinque livelli potenziandosi in base agli oggetti che gli vengono dati loro in pasto; esse garantiranno l’accesso ad aree precedentemente inaccessibili.

Alla fine di ogni livello ovviamente Morte farà i conti con boss alla “Shadow of the Colossus“, e che andranno sconfitti utilizzando abilità specifiche, oggetti speciali e ovviamente rifilandogli tanti colpi di falce. Il livello di Morte determina l’accesso alle abilità Collera, incantesimi distribuiti su uno schema ad albero in grado di caratterizzare il proprio personaggio: le abilità, divise nei rami Araldo e Necromante, offrono vantaggi offensivi o difensivi che si aggiungono alle tecniche belliche acquistabili dai venditori e alla possibilità di usare oggetti come la Morsa Letale (la catena degli abissi del primo) all’interno delle combo.

In effetti, però, la scelta di avere due rami che includono tante abilità a cascata, è una selle meno indovinate del gioco: dover sbloccare cose che non ci interessano per arrivare a poter scatenare un potentissimo quanto scenografico stormo di corvi sui nemici è un po’ un supplizio. Al pari di Guerra, Morte può assumere una forma magica, invulnerabile e potentissima: il Mietitore. Strutturalmente Darksiders 2 non è molto diverso dal primo: i mondi che Morte si troverà ad attraversare sono strutturati con un hub centrale, una mappa che fa da collante e che ospita una gran quantità di quest secondarie e di dungeon. Il “piccolo” dettaglio è che dopo una decina di ore ci si rende conto che l’area delle Terre della Forgia nella quale si parte (dopo una breve introduzione) non è che uno degli scenari del gioco.

Spiace solo che dietro il pretesto narrativo di liberare il Guerra, si finisca per parlare di tutt’altro, dalla nascita dei Cavalieri al rimorso che tormenta il protagonista, arrotolandosi in un enorme complotto cosmico che farà sembrare l’Apocalisse il rientro dalle ferie. Come osservato, il gioco offre una quantità enorme di contenuti, che non si esaurisce nella Storia principale: Incubo, che non è un livello di difficoltà, ma una modalità a parte e che cancella il salvataggio di gioco se muori in battaglia; Crocevia, una modalità Sopravvivenza a ondate; New Game+, alla fine potrai ripetere l’esperienza con il livello massimo di Morte aumentato da 20 a 30. Tecnicamente, telecamere e modellazione dei personaggi sono i punti deboli del gioco, ma dove non arrivano i poligoni, il gioco supplisce con stile e gusto per i dettagli.

Il gioco è interamente doppiato in italiano in modo eccellente, mentre la colonna sonora di Jesper Kyd tocca corde epiche e intensissime.

Recensione a cura di Salvatore Massa

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