Assassin’s Creed 3: la nostra recensione

Dopo circa 4 giorni pieni passati in compagnia di Connor e Desmond è venuto il momento di giudicare quanto la loro compagnia valga l’acquisto.

Come già parlato negli innumerevoli articoli che si sono susseguiti in questi mesi, Assassin’s Creed 3 rappresenta l’atteso epilogo della storia di Desmond Miles. Conscio ormai di dover salvare il mondo dalla catastrofe del 21 Dicembre 2012, Desmond si appresta a partire per il suo ultimo viaggio nell’animus, che lo porterà a visitare questa volta la Rivoluzione Americana nei panni di Connor Kenway per ottenere le ultime risposte che risolveranno il puzzle sul destino del mondo.

NUOVO ASSASSINO, NUOVE REGOLE

In Assassin’s Creed 3, Ubisoft ha letteralmente evoluto la formula di gioco che dopo ben 4 capitoli era decisamente diventata noiosa.

La novità più importante del gioco riguarda il protagonista e il periodo in cui si svolge la storia, dimenticatevi il nobile italiano Ezio Auditore, in questo nuovo capitolo vi ritroverete a vestire i panni di Connor Kenway, di padre inglese e madre nativa americana.

Come già detto sopra, dimenticatevi la legnosità che accomunava Ezio e Altair, Connor è un’assassino molto più atletico, capace di arrampicarsi sugli alberi e molto più abile nello scalare palazzi e montagne, oltre a questo però va ad aggiungersi anche lo stile di combattimento, più brutale e violento nelle sue mosse, ma comunque molto riflessivo nelle sue scelte.

Grazie al suo nuovo protagonista, gli sviluppatori hanno creato un nuovo tipo di scalata ovvero quella sugli alberi, che risulta davvero divertente e fluida, purtroppo però va anche detto che la scalata in generale è stata letteralmente semplificata, adesso il tutto avviene tramite levetta analogica, basterà infatti inclinare la levetta nell’apposita direzione e Connor scalerà senza problemi.

Un’altra novità di gran gusto è la caccia, sin dai primi annunci, si pensava fosse inutile ai fini del gameplay, invece con il pad alla mano si è rivelata più importante del previsto, ogni animale infatti che cacceremo nella Frontiera, avrà le proprie caratteristiche oltretutto in base al tipo di uccisione effettuata, la pelle dell’animale acquisterà un valore, sia alto che basso.

ASSASSIN’S CREED 3 È UN OPEN WORLD?

Assassin’s Creed 3 , come detto sopra rappresenta l’evoluzione dei predecessori, infatti a differenza dei precedenti capitoli, Ubisoft ha inserito questa volta un mondo totalmente libero, con ben 2 città ( Boston e New York ) e un’intera zona di caccia ( Frontiera ) dove possiamo trovare comunque tracce di civiltà, insomma anche se non siamo ai livelli di uno Skyrim, l’offerta proposta è piuttosto valida.

Oltre a questo, il gioco vi offrirà una tenuta, che andrà sviluppata man mano attraverso delle breve missioni, il tutto sarà simile a quanto visto con Villa Auditore in Assassin’s Creed 2, attraverso queste missioni la tenuta si amplierà con nuovo personale, che offrirà a Connor, risorse e materiali, da vendere tramite un complesso sistema commerciale.

La vastità delle mappe di New York e Boston è più che sufficiente a mantenere il giocatore attivo per molte ore, solo per godersi la vasta esplorazione del paesaggio, e posso confermare che dopo aver svolto molte missioni secondarie, lo spazio da esplorare rimasto è ancora molto.

CRONACHE DI UN’ASSASSINO

Dal punto di vista narrativo, Assassin’s Creed 3 chiude definitivamente una delle storie videoludiche più complesse degli ultimi anni, anche se non si escludono critiche verso il finale, su questo però è meglio non divulgare troppo.

Oltre al finale va però spesa qualche parola anche sulla storia di Connor, seppur abbastanza semplice, i colpi di scena e le decisioni dai risvolti drammatici non mancheranno, va comunque detto che l’abbinamento storico con la Rivoluzione Americana sia uno dei più belli, i momenti epici sono molti, la battaglia di Bunker Hill per esempio è molto fedele a quella che noi tutti siamo abituati a leggere nei libri di storia. Le gesta di Connor saranno infatti più emotive di quanto sembrino ma sopratutto avremo una visione più chiara sull’ordine dei Templari, lo sfoggio registico infatti è il migliore di sempre, forse il primo capitolo della serie nella quale i giocatori dubiteranno chi stia agendo veramente per il bene e chi invece per il male.

Oltre alla storia principale vanno poi annotate le missioni secondarie, questa volta ben fatte e non più ripetitive, fra queste quelle più riuscite sono le missioni navali, mai ripetitive ma sopratutto divertenti ai massimi livelli, comandare la nave risulta abbastanza semplice ma è innegabile il realismo che si portano dietro le battaglie in mare, partendo dalle abbordate fino alle tempeste e alle cosiddette “onde anomale”, queste sezioni navali infatti sono curate talmente bene che faranno l’invidia dei simulatori veri e propri.

Il mio consiglio è dedicarsi a queste missioni una volta terminata la storia principale, il numero complessivo è sconosciuto, ma anche la sezione in mare è divisa per missioni principali e secondarie.

IL LATO TECNICO DEGLI ASSASSINI

Parliamo ora del lato tecnico. A tutti gli effetti il gioco tecnicamente parlando rappresenta la vera rivoluzione del franchise. Il motore grafico Anvil Next, risulta un vero gioiello per gli occhi, uno degli esempi di maggiore importanza è la Frontiera, che rappresenta la flora e la fauna del gioco, gli occhi rimarranno infatti stupiti grazie a una cura dettagliata dei piccoli laghi, cascate e villaggi.

Altra grande novità dell’Anvil Next sono le stagioni, molto spesso infatti durante gli anni che si intercorrono nella la storia, assisteremo a dei passaggi stagionali stupendi, dall’inverno alla primavera, anche gli stravolgimenti metereologici sono spettacolari, il motore grafico sarà infatti capace di alternare normali piogge ai temporali veri e propri, che daranno non poco fastidio durante il viaggio da una zona all’altra.

I volti hanno invece ottenuto l’espressività che meritavano, i personaggi principali caratterizzeranno le loro espressioni in base ai momenti in cui si trovano, niente paura, non vi troverete dei bot inespressivi.

Oltre all’espressività però va annotato anche che il lavoro svolto sui volti è magnifico, Desmond per esempio è praticamente identico alla sua controparte reale “Francisco Randez“.

Impossibile poi non notare come Ubisoft abbia cercato di portare il framerate sui 60 fps, purtroppo proprio a causa di questo veniamo alle note dolenti dell’engine, in alcuni momenti il gioco cercherà di arrivare ai 60 fps ma questi molto spesso caleranno scendendo anche al di sotto dei 20 fps al secondo, non avverrà sempre, ma uno dei punti nella quale si verificherà spesso sono le città di Boston e New York. A questo poi si affiancano gli innumerevoli bug grafici come le texture che non si caricano e la telecamera bloccata che fisserà il vuoto, il tutto molto spesso obbligherà a riavviare il gioco.

Se volete evitare questi problemi il nostro consiglio è di installare la patch, altrimenti potrete anche restare bloccati ai titoli di coda ( ovviamente potrebbe avvenire in modo casuale ma è meglio prevenire).

CONCLUSIONI

Assassin’s Creed 3 si presenta ai giocatori come uno dei titoli action adventure più grande di sempre, forse anche il migliore in fatto di longevità e esplorazione, il motore grafico risolve molti dei problemi che affliggevano i vecchi capitoli rendendo giustizia al nome che porta.

La storia è ottima e per gli appassionati e fanatici della Rivoluzione Americana, potrebbe essere anche un must have solo per quello, vedere George Washington e la firma per il trattato dell’indipendenza americana è sempre un’emozione, poi va annotata anche la sceneggiatura che è più che buona, il team ha infatti avuto la brillante idea di offrirci un background completo sulla storia di Connor, la storia infatti comincerà esattamente alla sequenza 5, le prime quattro saranno tutte dedicate alla crescita del protagonista, dalla caccia fino alla consacrazione di Assassino.

Insomma Assassin’s Creed 3 riesce a convincere appieno su tutti i fronti, lo sforzo di Ubisoft di riportare innovazione nel genere action è riuscito e speriamo di continuare le gesta di Connor in un possibile sequel, che grazie ad alcuni riferimenti sparsi per il gioco farebbe pensare a un possibile approdo di quest’ultimo nel territorio francese.

PRO

Ottima la trama, lunga e coincisa con colpi di scena ben assestati e una colonna sonora eccezionale fra conquiste di forti e missioni di liberazione nelle città: la qualità e la varietà non manca e poi la possibilità di cacciare dona ottime soddisfazioni.

Solo le battaglie navali valgono l’acquisto.

Realismo portato a livelli superiori grazie al nuovo motore grafico.

Divertente ampliare la tenuta tramite mini-missioni (il mio consiglio è portarle tutte a termine per ricevere un regalo dal vostro mentore).

Trovare tutte le piume e i gingilli di Gamba di Legno è divertente ma soprattutto ne ripagherà il nostro guardaroba.

CONTRO

Combattimenti troppo semplificati. IA ormai ridicola ma se in gruppo i soldati daranno non pochi problemi.

Troppi bug che minano l’esperienza di gioco in alcune sezioni.

Seppur innovativo il motore grafico in alcuni momenti soffre parecchio.

VOTO : 9.5

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