Dishonored: la nostra recensione

Dishonored

la nostra recensione…

Il titolo firmato Bethesda è riuscito a catturare l’attenzione di tutti sin dalla diffusione delle prime informazioni e immagini di gioco, e le nostre aspettative non si sono rivelate sbagliate, al contrario. Dishonored è un gioco che regala grandi soddisfazioni e che si sviluppa per circa quindici ore nella città di Dunwall, una sorta di Londra vittoriana in stile steampunk. Il protagonista di questa avventura è Corvo Attano, Lord Protettore dell’imperatrice Jessamine, incolpato dell’uccisione di quest’ultima.

Guidato dall’aiuto dei Lealisti, un gruppo di ribelli intenzionati a destituire il Lord Reggente e a portare sul trono la figlia dell’imperatrice. Grazie all’esperienza derivante da anni di addestramento, Corvo è in grado di muoversi nell’ombra, di aggirare le truppe nemiche, di agire in silenzio e di raggiungere i suoi obbiettivi senza lasciare alcuna traccia. Al tempo stesso, può trasformarsi in uno spietato assassino che utilizza armi di ogni tipo per seminare morte e distruzione ovunque. Inoltre, il nostro “eroe”, riceverà l’aiuto di una misteriosa entità sovrannaturale nota come l’Esterno, che conferirà a Corvo una serie di poteri acquistabili tramite speciali rune magiche. Abilità come il teletrasporto, la possessione, il rallentare lo scorrere del tempo ampliano a dismisura le possibilità a disposizione.

Uno degli elementi più interessanti del gioco è proprio la libertà d’azione con cui affrontare ogni missione: muoversi con cautela, esplorare ogni angolo e tener conto delle informazioni trapelate da documenti e conversazioni garantisce le possibilità di successo per ogni tipo di giocatore. La costruzione di ogni livello è studiata con estrema attenzione e alcune sezione sono dei veri piaceri per gli occhi, con una quantità di variabili che fanno tornare in mente capolavori come Deus Ex. Riprovare un livello cercando soluzioni alternative, considerando che alcune missioni possono essere finite letteralmente in dieci minuti oppure in un’ora, permette infatti di scoprire elementi di gioco precedentemente tralasciati e di apprezzare a pieno la libertà di gioco. L’avventura si avvale di alcune trame secondarie di notevole interesse che possono concludersi in maniera differente a seconda delle scelte fatte.

È possibile infatti scegliere il destino di alcuni personaggi, così come è possibile modificare con le proprie azioni il livello di caos, un parametro che alternerà il finale della storia. Le guardie sono la causa involontaria della maggiore perplessità del gioco: a prescindere dal livello di difficoltà selezionato, il comportamento dei nemici non convince pienamente. Esse perdono colpi nella fase di ricognizione, al punto che alcune volte è sufficiente muoversi accovacciati per passargli letteralmente accanto senza essere notati, errore che con un minimo di attenzione in più sarebbe stato possibile evitare. Purtroppo il gioco soffre di texture non perfette e sbavature grafiche ma con un accompagnamento sonoro di buon livello. Peccato per l’assenza di una modalità multigiocatore, ma sicuramente uno dei migliori titoli dell’anno.

Recensione a cura di Salvatore Massa

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