Assassin’s Creed 3 Liberation: la nostra recensione

Mi scuso per il ritardo, ma a causa di problemi inerenti alla stesura della recensione del gioco, ho avuto difficoltà a presentarvela da subito. Non perdo altro tempo e vi lascio alla rnostra ecensione.

Con l’arrivo di Assassin’s creed 3 per Xbox 360, PS3 e PC, Ubisoft ha pensato bene di supportare gli utenti muniti di una PSvita, con una capitolo che si svolge nello stesso periodo storico solo in un’ambientazione diversa.

Diciamo che le premesse offerte dalla console e dal gioco in se, erano più che promettenti. Purtroppo qualcosa non è andato per il verso giusto, le cause potrebbero essere di vario genere e che andremo ad elencare. Perchè questa versione portatile soffre di alcuni gravi difetti.

LADY LIBERTY

Come abbiamo detto sopra le premesse per fare un’ottimo Assassin’s Creed in veste portatile c’erano e ci sono ancora tutte, partiamo dalla novità principale, ovvero il protagonista, che per la prima volta in tutta la serie, non sarà più l’uomo forte e figo di sempre, bensì una giovane e bella ricca ragazza di nome Aveline de Grandpré, per metà sangue francese e metà sangue africano. Aveline si troverà ben presto coinvolta in una guerra che vede protagonisti i francesi e gli spagnoli, che cercano a loro volta di contendersi la città di New Orleans.

Il problema appunto del gioco è la storia che, se per qualcuno potrebbe essere buona per molti altri potrebbe essere solo un pretesto per mettere in scena la prima assassina della serie.

Purtroppo va detto che gli accenni storici sono ridotti ai minimi termini, senza mai mettere in mostra colpi di scena oppure momenti di maggior rilievo, l’unico potrebbe essere l’incontro con Connor, ma anche quello non riesce a mantenere solida la storia, che fra buchi di sceneggiatura e trama di per se noiosa e scontata non riesce proprio a dimostrarsi all’altezza.

Anche la storia di Aveline non riesce a esaltare il giocatore, con un piccolissimo accenno nel prologo iniziale, per poi partire in quarta con la protagonista molto più matura, che già è entrata nei ranghi degli assassini. Lo scopo di quest’ultima sarà quello di cercare un modo per rendere libera la sua razza dalla schiavitù,mentre invece nel ruolo da nobildonna cercherà di risollevare gli affari della famiglia.

Se vi aspettate che con questa premessa la storia di Aveline sia buona e divertente da seguire, beh vi sbagliate all’inizio potrebbe piacere ma col progredire della sua storia, diventerà talmente noiosa tanto da farvi annoiare molto presto di portarla al termine.

ASPETTO DI UN’ASSASSINO PORTATILE

Anche se mi sono dato al libero sfogo sull’incipit del gioco, lo stesso non vale per il gameplay, che riprende, in tutte le vesti, quello del terzo capitolo. Con un sistema di combattimento uguale, ma con la piccola aggiunta della funzione touch che permette di eseguire una spettacolare combo toccando le icone sulla testa dei soldati. A livello di equipaggiamento, dobbiamo dirlo, Aveline risulta per certi versi molto più letale del suo compagno Connor, basterà infatti solo la cerbottana con colpi velenosi a saziare la vostra sete di kill in modalità stealth, per il resto, l’impostazione di gioco riprende quella del capitolo principale,con pistola, lame celate,frusta e……l’ombrellino a pistola.

La novità di maggiore spessore invece riguarda il vestiario, che questa volta rivestirà un ruolo fondamentale nel gioco. La protagonista sarà infatti capace di indossare tre tipologie di abiti: assassina, schiava e nobildonna.

Questi abiti potranno essere indossati in specifici spogliatoi sparsi per la città, che dovranno essere rinnovati per ampliare la possibilità di cambiare abito in qualsiasi istante, se siete ricercati, vi conviene, altrimenti sarete braccati per molto tempo.

Nulla da dire sulle guardie, che ormai sono ridotte all’osso a livello di intelligenza artificiale, ma comunque capaci di dar molto fastidio nelle fughe.

Infine l’aspetto commerciale è stato mantenuto intatto, infatti vi basterà accedere nella tenuta per effettuare trasporti per i vari mercantili, in modo da aumentare le provvigioni della famiglia.

LIBERTA’ PORTATILE 

Sull’aspetto di libertà concesso da gli sviluppatori, purtroppo dovremo azzardare qualche critica, seppur il gioco offra libertà per l’intera città e la palude, purtroppo va detto che si rischia di finire in una eccessiva linearità, visto che è quasi privo di missioni secondarie utili a divertire il giocatore.

Sull’aspetto della città non abbiamo nulla dire, all’inizio si rimarrà davvero impressionati per il lavoro effettuato, perchè New Orleans non ha nulla da invidiare a Boston e New York, che oltretutto presenta anche una seconda mappa da visitare, la palude che rappresenta lo sforzo del team di Ubisoft Sofia di riproporre su una portatile la Frontiera che si trova nel capitolo principale.

Le funzioni di spostamento sono identiche, Aveline potrà infatti spostarsi su gli alberi e poter entrare in contatto con gli indigeni della zona, che potrebbero essere tanto ospitali, quanto pronti a farvi la pelle.

Oltre a gli indigeni gli sviluppatori hanno inserito anche gli alligatori, che serviranno come intrattenimento per poter completare i collezionabili del gioco.

Ottima l’intenzione di inserire alcune missioni abbastanza divertenti che si svolgeranno in Messico, precisamente nelle antiche rovine Maya, dove dovrete impedire ai templari di svolgere dei traffici illeciti.

LATO TECNICO

Sul lato tecnico sono rimasto perplesso, per quanto il gioco si avvicini molto al primo capitolo di Assassin’s Creed, alla fine dimostra comunque i limiti di una console portatile, ma dimostra anche che se si fosse fatto un buon lavoro di ottimizzazione,saremo potuti essere difronte a uno dei migliori giochi su portatile a livello visivo.

La presenza di Aliasing è molto alta e alcuni personaggi rimangono troppo legnosi nei loro movimenti, alcune texture cercano di essere ben dettagliate ma purtroppo crollano di definizione a causa di un framerate orrendo, che mina molto la giocabilità, tanto da farvi abbandonare il gioco, perchè la stabilità è praticamente inesistente, comincia con circa 25 fps, fino a crollare miseramente, toccando eccessivi cali come circa 10 o 15 frame al secondo.

Le atmosfere sono mantenute su alti livelli ma comunque non riescono a mettere in mostra la potenza della console, potenza che forse solo Uncharted Golden Abyss è riuscito a sfiorare.

Si perchè purtroppo anche se Assassin’s Creed Liberation, offre un mondo di gioco più vasto, il piccolo gioiello portatile creato da Sony Bend Studios riesce ancora a prevaler in fatto di pulizia visiva.

Il sonoro è buono, non eccellente e epico come quello per console casalinga, ma rimane buono, le voci superano la sufficienza, alcune battute serie finiscono come al solito nel comico.

COMMENTO FINALE

Assassin’s Creed Liberation è stato senz’altro una piccola rivelazione, seppur riuscito a metà rimane comunque capace di offrire ore di divertimento ai fan della serie, certamente è privo dell’epicità che si potrebbe trovare su un capitolo casalingo, ma l’offerta per una console portatile rimane comunque più che buona.

Sul fronte grafico si poteva svolgere un lavoro più ottimale a nostro parere, ma la fretta di proporlo ai giocatori in contemporanea al lancio della versione casalinga, forse è stato uno sbaglio.

Insomma Assassin’s Creed Liberation, dimostra comunque la potenza della PSvita e forse potrebbe essere un buon punto di partenza per un prossimo capitolo, sperando che Ubisoft cambi il protagonista perchè la scelta femminile per ora è meglio evitarla, visto che risulta molto più pilotato del normale nelle missioni.

PRO

Gameplay uguale controparte casalinga

Sistema di combattimento buono e bilanciato

ottima la realizzazione tecnica della città

il colpo d’occhio impressionante per una portatile

Buona longevità

CONTRO

Molti bug e aliasing

Il protagonista femminile ha il suo fascino, ma la scelta dei vestiti potrebbe infastidire i giocatori

La storia è molto forzata, nessun profilo approfondito sui personaggi e poco carisma di Aveline

Framerate molto instabile, che rende il gioco ingiocabile in certi frangenti.

VOTO : 7.0

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