Dopo tante attese possiamo finalmente recensire uno dei progetti più interessanti messi in cantiere da Bandai per quanto riguarda il franchise videoludico di Gundam, ma prima, dovremo fare un piccolo salto a ritroso nel tempo fino al 2010…
Il 2010 è stato senza dubbio l’anno dei model kit Gunpla, tanti modelli interessanti sono approdati nel fiorente mercato del modellismo e proprio per festeggiare l’anniversario dei 30 anni dei Gunpla, Bandai, Sunrise e Kadokawa Shoten avviarono all’insaputa di tutti, lo sviluppo di una mini-serie animata intitolata Mokei Senshi: Gunpla Builders Beginning G.
A differenza di quanto accaduto con le precedenti sere animate, questa abbraccia un target diverso trattando argomenti totalmente differenti, non più guerre ed intrecci politici ma bensì si incentrerà su un giovane ragazzino alle prese con il mondo dei Gunpla e di come Bandai sembrerebbe intenzionata a rivoluzionarli in un prossimo futuro.
I protagonisti della vicenda, scannerizzano i propri gunpla in arene virtuali grazie a dei speciali cabinati, gareggiando in sfide virtuali contro altri Gunpla Builde. Se nei circa 14 minuti che componevano i tre episodi eravamo riusciti ad essere ammaliati da un concetto così interessante, a circa tre anni di distanza ecco che, dopo tante attese ne parliamo su CartoonMag.
Ebbene si! Dopo un test durato quasi venti ore, possiamo dire senza troppi intoppi che Gundam Breaker rappresenta definitivamente il sogno non solo dei modellisti accaniti di Gunpla ma anche di quei fans del franchise che danni chiedevano a gran voce una produzione nella quale l’originalità e la creatività del giocatore potesse finalmente prendere il sopravvento.
BEGINNING GUNDAM !!!
Arrivato dopo tante attese su PS3 e prossimamente su PSvita, Gundam Breaker trasporta il giocatore nel vasto universo dei model kit gunpla, ponendolo difronte a sfide e MS di ogni genere. Non avendo una vera e propria trama di fondo, il gioco inizia praticamente in pompa magna con circa due missioni tutorial volte ad insegnarci il ribilanciamento del sistema di combattimento già visto nella corposa beta che ha accompagnato i nostri solari pomeriggi.
Dopo aver fatto la conoscenza del nostro operatore e del nostro comandante, entreremo ufficialmente nel torneo virtuale chiamato Battle Live G che, si tiene nei pressi di Odaiba difronte all’enorme statua dell’RX-78, . L’intro del torneo in questo caso è accompagnato da vere e proprie foto prese in tempo reale dalla piazza di Diver City, con l’unica aggiunta di un mock up della White Base che fungerà da vera e propria arena dove sfideremo attraverso dei cabinati, altri modellisti in carriera con delle missioni che ricalcano davvero molto lo stile dei Dynasty Warriors.
COMPRA,TROVA, COSTRUISCI E COMBATTI…
Se dal punto di vista narrativo, risulta del tutto assente una trama di fondo è invece dal gameplay che Gundam Breaker sfodera tutta le sua vera profondità. Prima di parlare del battle system, parleremo più approfonditamente del complesso sistema di build del nostro gunpla ed i vari settaggi generali da modificare. Subito prima di avviare una nuova partita, il gioco ci chiederà se importare i nostri pezzi raccolti nel corso della beta, se accetterete, subito dopo l’accesso troverete le vostra care parti nel menù build part. All’inizio del nostro viaggio, per diventare il Gunpla Bullder più forte del mondo, avremo a disposizione solo ed esclusivamente il solito ed ormai inusuale GM e solo dopo alcune missioni si avrà accesso diretto a parti nuovi da modificare o da sostituire.
I vari sotto menù che compongono la sezione “Set Gunpla”, ci daranno la possibilità di modificare le varie parti del corpo, con suddetta implementazione di un sistema simile a quello delle skill, potremmo impostare il nome del MS, verniciare e stoccare i pezzi che non utilizzeremo. Prima di tutti questi passaggi, dovremo “controllare” i nostri pezzi nel menù Build Part, in questa sezione vengono praticamente radunate tutte le parti che vengono raccolte nel corso delle missioni e quando le analizzeremo questo potranno ricevere un grado diviso in massimo 10 stelle. Se avremo fortuna a volte potremmo ricevere pezzi molto forti con un grado di 8 stelle, il che vuol dire avremo una parte statisticamente molto più potente delle altre. Questo sarà dato esclusivamente dalla fortuna che avrete, a volta può infatti capitare che un pezzo di un MS rarissimo potrebbe anche uscire con senza stella, rendendolo quindi inutile. Nel Build Part si trova poi anche una piccola sotto categoria chiamata Scratch. Questa permetterà ad alcuni pezzi di evolversi e cambiare aspetto al raggiungimento del livello Build richiesto, per esempio le gambe del Gundam 00, potranno evolversi in quelle del portentoso GN Archer o ancora, quelle del Gundam Wing Zero EW, potranno diventare quelle del Gundam Wing EW.
Questi ovviamente sono solo alcuni degli esempi, la quantità di pezzi presi dai set dei gunpla usciti fino ad ora è quasi spropositata. Una volta controllati i vari pezzi trovati nel corso delle missioni, potremmo finalmente modificare il nostro gunpla per creare degli abomini o dei modelli visivamente spettacolari. In modo del tutto simile alla serie Armored Core, ogni arma, scudo e parti del corpo varie che imposteremo avrà un peso e semmai supereremo la soglia di peso imposto, il gioco ci darà un segnale e non potremmo avviare la partita a meno che non ne bilanciamo il peso. Una volta completato il set up dell’aspetto, potremmo applicare le varie skill da utilizzare nel corso dei combattimenti, queste si differenziano come tecniche a lunga distanza o ravvicinate. Per poterle sbloccare basterà aumentare ulteriormente il nostro livello Builder. Certe volte invece quando analizzeremo delle armi, queste potranno anche sbloccarci una skill speciale che la riguarda.
A differenza della beta, gli sviluppatori hanno implementato anche i Moduli, che non sono altro che gli accessori presenti in ogni JRPG che si rispetti, quindi volti a modificare o aggiungere abilità speciali al nostro gunpla. Per quanto riguarda il lato strettamente estetico, avremo accesso a mimetiche ed effetti da applicare ai vari colori che modificheremo del MS. Chiusa la parentesi sul complesso sistema di customizzazione del gunpla, passiamo ora al battle system, che ritorna totalmente ribilanciato, senza portarsi tutti quei contro riscontrati nella beta. Gli sviluppatori fortunatamente o sfortunatamente hanno ben pensato di non stravolgerlo, limando solo alcuni aspetti, come gli scontri corpo a corpo fra MS o la possibilità di poter decidere se impostare la modalità a lungo o a corto raggio, in questo caso per poter utilizzare i beam rifle o gli sniper, sarà richiesta l’odiossima pressione continua del tasto L1, dando non pochi problemi durante gli scontri affollati, il perchè di un implementazione così obsoleta rimane un mistero.
Si nota comunque un grosso bilancio vero gli scontri corpo a corpo, visto che si avranno svariate combo grazie alla combinazione dell’analogico e del tasto Triangolo + quadrato. L’armamentario è piuttosto vario ma ci sentiamo di tirare su qualche nota negativa riscontrata nelle armi a lunga gittata come i gatling o i beam gatling. Non solo il numero di danni complessivi è nettamente inferiore a qualsiasi arma ma il modo in cui sono stati gestiti i tempi di ricarica fra un colpo e l’altro sembra fin tropo risicato e difficoltoso. Le vere chicche del gameplay però sono rappresentate dalle doppie armi che molto spesso fungeranno sia come spade che come fucili ed in questo caso ci riferiamo al potentissimo beam rifle dello Z Gundam o meglio ancora alle GN Sword II del Gundam 00 Raiser.
La grande novità invece è senza dubbio la modalità Awakening, una sorta di Trans-Am che aumenta in modo esponenziale le statistiche del MS, più precisamente velocità, potenza e resistenza. Prima di passare alla nota dolente del lato tecnico, per quanto riguarda le missioni, c’è poco da dire, quanto visto nella beta basta a dare una conferma ai giocatori dubbiosi. Non ci sono dei veri e propri obbiettivi, ogni missione sarà suddivisa in micro aree da ripulire fino al boss finale.
L’ultima nota di questo riuscitissimo mondo di gioco e il Player’shop, qui nel corso della nostra scalata per decretare il miglior Gunpla Bulider, potremmo avere accesso a veri e propri set di gunpla con tanto di scatola riprese esattamente a come appare nella realtà a patto però che si raggiunga un livello build avanzato. Si potranno comprare anche item da battaglia, come granate e razzi. Infine la sezione più interessante, richiesta da buona parte della community della beta è quella dedicata alle pilot suit, suddivise per sesso maschile e femminile. Le divise da pilota riprendono in quasi tutti gli aspetti quelle dei molti protagonisti che si sono susseguiti nelle varie epoche dell’universo ideato da Yoshiyuki Tomino e altri autori.
LA GRAFICA DI UN GUNPLA
Siamo arrivati finalmente all’ultima parte della nostra lunga recensione e dopo aver parlato della complessa economia di gioco offerta da Bandai, ci tocca ora rammentare anche qualche nota un pò dolente sul comparto tecnico. Ogni Gunpla essendo suddiviso nelle varie scale 1/144, 1/100 e 1/60, possiede anche dettagli differenti in base alla dimensione ma il vero punto negativo sono gli scenari statici e la povertà di texture presente in essi.
Nulla da dire invece per i riusciti effetti di luce che mostrano la loro efficacia sopratutto durante la personalizzazione estetica del Gunpla. Insomma c’è una bella dose di alti e bassi sulla quale però ci si può tranquillamente passare sopra e divertirsi a farmare continuamente come dei fossennati i pezzi per il proprio MS. La sensazione che possa trattarsi di un gioco nato prima su PSvita e poi portato su PS3 continua ad alimentare le nostre perplessità in merito all’aspetto tecnico del gioco.
Ad influenzare questa tesi potrebbe essere proprio la presenza di un cross-play fra le due versioni, questo potrebbe aver obbligato Bandai a renderle identiche proprio per non far fronte ad eventuali problematiche durante le partite online.
COMMENTO FINALE
Gundam Breaker oltre a rappresentare un grande punto di svolta nel franchise videoludico è anche un segnale per eventuali cabinati a cui Bandai potrebbe puntare ad inserire nelle sale giochi nel prossimo futuro. Si tratta di un prodotto esclusivamente fan service e a dimostrarlo è proprio la mancanza di una trama che faccia da base al gioco. Se siete fans ve ne innamorerete quasi subito, se non siete fans invece vi esortiamo a non sfiorare minimamente il portafoglio e puntare ad altro.
La presenza di missioni fortemente influenzate da Dynasty Warriors porta ovviamente i suoi pro e contro, per tanto a differenza di quest’ultimo il giocatore viene appagato grazie alla continua ricerca di pezzi sempre migliori per creare il proprio Gunpla preferito. Il multiplayer online è senza dubbio la summa del gioco e la possibilità di interagire con gli altri giocatori grazie al microfono, rende il tutto più strategico e divertente.
VOTO : 8.5
PRO
-Finalmente si possono costruire i Gundam-
-Gameplay solido e appagante-
-Tantissimi Gunpla-
-La componente online funziona davvero molto bene-
-Longevità e divertimento sono assicurati-
CONTRO
-Quasi nessuna varietà nelle missioni-
-Alcune tipologie di armi dovrebbero essere migliorate-
-Solo per i fans e i Gunpla builder-
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