Mobile Fighter G Gundam: Solcando i cieli del Gundam Fight !

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Cari lettori di CartoonMag, quest’oggi riapre ufficialmente la rubrica settimanale dedicata al mondo di Gundam, nel quale discuteremo in ordine cronologico delle varie serie TV nate nel corso di questi 34 anni.

Negli scorsi episodi, abbiamo dedicato tutto il nostro tempo all’universo originale o per meglio dire a quello principale, l’Universal Century. Con questa seconda parte della rubrica invece, dedicheremo il nostro tempo alle varie saghe autoconclusive appartenenti agli universi alternativi che partono in questo ordine: Future Century – After Colony – After War – Cosmic Era – Anno Domini.

  Mobile Fighter G Gundam

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http://youtu.be/DlhtVgB7QuY

Il 1994 fu un anno sicuramente importante per tutti i fans rapiti dalla mastodontica space opera ideata dalla mente di Yoshiyuki Tomino, Gundam compieva infatti i suoi primi 15 anni e proprio come accaduto anche negli anniversari a seguire, Sunrise produsse una nuova serie, prima fra tutte ad essere ambientata in una linea temporale alternativa, chiamata Mobile Fighter G Gundam.

La serie fu diretta da Yasuhiro Imagawa e proponeva un plot ampiamente differente da quanto visto nelle varie serie animate precedenti. Il mondo che costituisce il Future Century non è predominato da intense guerre e lotte di potere, bensì da un torneo che riunisce alcuni dei migliori “piloti” presenti nelle varie colonie, volte a rappresentare il rispettivo paese. Il sistema di combattimento utilizzato dai vari Gundam rappresenta una sorta di parodia/omaggio all’immaginario universo di Akira Toryama, Dragon Ball.

SINOSSI

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Ci troviamo esattamente nell’F.C. 60 e con il tredicesimo torneo delle colonie alle porte, i vari Gundam Fighter si stanno allenando sulla Terra che rappresenta ormai solo un’enorme arena da sfondo agli incredibili combattimenti fra Gundam. Fra i vari rappresentati delle colonie, troviamo Domon Kasshu, brillante promessa giapponese che parteciperà al torneo in nome della Neo Japan, non solo per ottenere il titolo di “Gundam of Gundam” ma anche per ritrovare l’amato fratello Kyoji, scomparso dopo aver rubato un prototipo di Mobile Suit chiamato “Devil Gundam”.

Sviluppo e temi di fondo

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Trattandosi di una serie animata totalmente priva di collegamenti con l’Universal Century, segue un filone narrativo tutto suo che ha un inizio e una fine. Non siamo certamente difronte al capolavoro gundamico per eccellenza, anzi, forse il termine migliore per identificare appieno a questa produzione è sicuramente “TRASH”. Mobile Fighter G Gundam è semplicemente una grande accozzaglia di clichè e stereotipi del genere super robot, tamarro al punto giusto e in molto punti fin troppo sopra le righe.

Allo stesso tempo però se si tralasciano tutti questi stereotipi, G Gundam rappresenta anche il primo vero esperimento capace di fondere il genere mecha con quella delle arti marziali, ogni scontro a risoluzioni epiche e sicuramente molto irrealistiche. Eppure oggi che siamo nel 2013, questa creatura di Yasuhiro Imagawa è diventata un vero e proprio cult, presa ovviamente però per quella che è, una semplice rielaborazione comedy della creatura di Tomino, ottimo per allargare la cerchia di spettatori più piccoli, tremendamente brutto se si vuole catturare l’attenzione dei fans storici che del mondo di Gundam hanno tutt’altra visione.

L’onda del successo creatasi con quest’opera, se così vogliamo chiamarla ha spinto Sunrise verso orizzonti nuovi e visto che in quegli anni, Tomino aveva effettivamente terminato il proprio lavoro dedicato all’Universal Century con il drammatico Victory Gundam, lo studio nipponico iniziò a sviluppare una nuova serie TV che seguisse in modo strettamente spirituale il character design ed il bizzarro mecha design visto in G Gundam. Parliamo ovviamente di New Mobile Report Gundam Wing, il cult per eccellenza dell’universo gundamico, conosciuto oramai in tutto il mondo e sfortunatamente identificabile anche come la pecora nera che negli anni della sua uscita porto nel dimenticatoio il vero universo nato dalla mente di Yoshiyuki Tomino.

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Gundam Fight! Ready… GO!

Mobile Fighter G Gundam non è mai arrivato in Italia o in altri continenti europei ma nel 2002, arrivò sul mercato USA, una versione munita del doppiaggio inglese in VHS. Essendo una serie autoconclusiva ha avuto solo un seguito in forma cartacea ed attualmente l’anime ha subito una sorta di remake sempre in forma cartacea per mano di Imagawa e Kazuhiko Shimamoto, quest’ultimo si è infatti occupato di ridisegnare tutti e cinque i robot protagonisti e vari comprimari. A mio personale parere G Gundam potrebbe essere visionato senza problemi a patto però di tagliare definitivamente dalla propria mente il significato che comporta il nome “Gundam”. Se si è stanchi di vedere incessantemente le repliche di Dragon Ball Z su Italia Uno, questa serie animata allora fa davvero a caso vostro e risulta una buona alternativa. L’unico difetto però è che dovrete fare i conti con delle incessanti urla frastornanti dei piloti che chiamano in continuazioni i vari attacchi speciali e via dicendo.

Nel prossimo episodio…

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